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aprile 19, 2012
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Due anni fa Cristian, insieme a 42 fra operai e impiegati, è stato
lasciato a casa. Stangalini non si è dato per vinto: ha messo in vendita
la casa e con il ricavato ha affittato un capannone ad Arzegrande e i
macchinari per avviare una nuova attività, la Omp Fili. Con le commesse
sono arrivate anche le assunzioni per alcuni ex dipendenti. «Lavoriamo
sette giorni su sette, a ciclo continuo – racconta – . A gennaio abbiamo
fatturato 190mila euro, a marzo siamo arrivati a oltre 400mila».
Unico neo di questa favola a lieto fine il rapporto con il sistema del credito. «Pensavo che di fronte al mio progetto, che prevedeva di tornare a dare lavoro - accusa – ci fosse il favore delle banche del territorio. Invece appena sentivano parlare di azienda “start up” saltava tutto».
* Fonte Il Messaggero
PADOVA
– Non si è arresto davanti al licenziamento ma si è rimboccato le
maniche e ha ricominciato da capo: prima la vendita della sua casa, poi
l’avvio di una nuova attività, la Omp Fili, con tanto di assunzione di
alcuni ex colleghi che, come lui, erano stati lasciati a casa. È una
storia di riscatto quella di Cristian Stangalini, ex direttore dello
stabilimento della Metal Welding Wire di Corezzola (Padova),
specializzata nella lavorazione del ferro.
Unico neo di questa favola a lieto fine il rapporto con il sistema del credito. «Pensavo che di fronte al mio progetto, che prevedeva di tornare a dare lavoro - accusa – ci fosse il favore delle banche del territorio. Invece appena sentivano parlare di azienda “start up” saltava tutto».
* Fonte Il Messaggero
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