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giovedì 29 gennaio 2015

Vangelo del giorno


Giovedì della III settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Lettera agli Ebrei 10,19-25.
Avendo dunque, fratelli, piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù,
per questa via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne;
avendo noi un sacerdote grande sopra la casa di Dio,
accostiamoci con cuore sincero nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura.
Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso.
Cerchiamo anche di stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone,
senza disertare le nostre riunioni, come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma invece esortandoci a vicenda; tanto più che potete vedere come il giorno si avvicina.



Salmi 24(23),1-2.3-4ab.5-6.
Del Signore è la terra e quanto contiene,
l'universo e i suoi abitanti.
È lui che l'ha fondata sui mari,
e sui fiumi l'ha stabilita.

Chi salirà il monte del Signore,
chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non pronunzia menzogna.

Otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.





Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 4,21-25.
Diceva loro: «Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto per metterla sul lucerniere?
Non c'è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce.
Se uno ha orecchi per intendere, intenda!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più.
Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».




Giovedì della III settimana delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giorno
Beata Teresa di Calcutta (1910-1997), fondatrice delle Suore Missionarie della Carità
Qualcosa di bello per Dio

“Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi”

    Cristo non si vede, non possiamo mostrargli il nostro amore; al contrario, i nostri prossimi li vediamo e possiamo fare a loro quello che ci piacerebbe fare a Cristo, se lo vedessimo.

    Oggi è Cristo stesso presente in coloro di cui non abbiamo bisogno, che non prendiamo a lavorare, non curiamo, che hanno fame, sono nudi, non hanno casa. Allo Stato e alla società appaiono inutili; nessuno ha tempo da dedicare a loro. Sta a noi, cristiani, voi ed io, degni dell’amore di Cristo se il nostro amore è vero, sta a noi cercarli, aiutarli; sono là perché noi andiamo a cercarli.

    Lavorare per lavorare, è questo il pericolo che sempre ci minaccia. Ma il rispetto, l’amore e la devozione intervengono per spingerci a indirizzare a Dio e a Cristo il nostro lavoro. Ecco perché cerchiamo di farlo nel modo più bello possibile.


domenica 25 gennaio 2015

MESSAGGIO DATO ALLA VEGGENTE MARIJA: Medjugorie

MESSAGGIO DATO ALLA VEGGENTE MARIJA:

"Cari figli! Anche oggi vi invito: vivete nella preghiera la vostra vocazione. Adesso, come mai prima, Satana desidera soffocare con il suo vento contagioso dell’odio e dell’inquietudine l’uomo e la sua anima. In tanti cuori non c’è gioia perché non c’è Dio ne la preghiera. L’odio e la guerra crescono di giorno in giorno. Vi invito, figlioli,


iniziate di nuovo con entusiasmo il cammino della santità e dell’amore perché io sono venuta in mezzo a voi per questo. Siamo insieme amore e perdono per tutti coloro che sanno e vogliono amare soltanto con l’amore umano e non con quell’immenso amore di Dio al quale Dio vi invita. Figlioli, la speranza in un domani migliore sia sempre nel vostro cuore. 
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
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TE L'HO DETTO FRATELLO . SENZA CRISTO SIAMO FRITTI !

Rivelazione di Gesù a Maria Valtorta

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Rivelazione di Gesù a Maria Valtorta

Domenica 25 gennaio 2015

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 1,14-20
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo». Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito, lasciate le reti, Lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, Lo seguirono.

Corrispondenza nell’“Evangelo come mi è stato rivelato” di Maria Valtorta
Volume 1 Capitolo 49 pagina 303

Gesù viene avanti per una piccola stradetta, un sentiero fra due campi. È solo. Giovanni procede verso di Lui da tutt’altro viottolo fra i campi, e Lo raggiunse alfine, passando per un vano fra la siepe. Giovanni, tanto nella visione di ieri come oggi, è tutt’affatto giovanetto. Un volto roseo e imberbe di uomo appena fatto, e biondo per giunta. Perciò non un segno di barba o di baffi, ma solo il rosato delle guance lisce e delle labbra rosse e la luce ridente del suo bel sorriso e dello sguardo puro, non tanto per il suo colore di turchese cupa, quanto per la limpidità dell’anima vergine che vi traspare. I capelli biondo castani e soffici, ondeggiano nel passo veloce quasi quanto una corsa. Chiama, quando sta per passare la siepe:
“Maestro!”.
Gesù si arresta e si volge con un sorriso.
“Maestro, Ti ho tanto desiderato! Mi hanno detto, nella casa dove stai che eri venuto verso la campagna... Ma non dove. E temevo di non vederti”. Giovanni parla lievemente curvo per il rispetto. Eppure è pieno di confidente affetto nella sua attitudine e nello sguardo che, stando col capo lievemente piegato sulla spalla, eleva verso Gesù.
“Ho visto che mi cercavi e sono venuto verso di te”.
“Mi hai visto? Dove eri, Maestro?”.
“Là ero”.
E Gesù accenna ad un ciuffo d’alberi lontani che, per la tinta della chioma, direi ulivi.
“Là ero. Pregavo e pensavo a quanto dirò questa sera nella sinagoga. Ma ho lasciato subito non appena ti ho visto”.
“Ma come hai fatto a vedermi se io appena vedo quel luogo, nascosto come è dietro quel ciglio?”.
“Eppure lo vedi? Ti sono venuto incontro perché ti ho visto. Ciò che non fa l’occhio, fa l’amore”.
“Sì, fa l’amore. Mi ami dunque, Maestro?”.
“E tu mi ami, Giovanni, figlio di Zebedeo?”.
“Tanto, Maestro. Mi pare di averti sempre amato. Prima di averti conosciuto, prima ancora, l’anima mia ti cercava, e quando Ti ho visto essa mi ha detto: ‘Ecco Quello che cerchi’. Io credo che Ti ho incontrato perché la mia anima ti ha sentito”.
“Tu lo dici, Giovanni, e dici giusto. Io pure ti sono venuto incontro perché l’anima mia ti ha sentito. Per quanto mi amerai?”.
“Per sempre, Maestro. Non voglio amare più altri che Tu non sia”.
“Hai padre, madre, fratelli e sorelle, hai la vita, e con la vita la donna e l’amore. Come farai a lasciare tutto per Me?”.
“Maestro... non so... ma mi pare, se non è superbia dirlo, che la tua predilezione mi terrà posto di padre, madre e fratelli e sorelle e anche della donna. Di tutto, sì, di tutto mi terrò sazio se Tu mi amerai”.
“E quel giorno che Io avessi a morire..”.
“No!, sei giovane, Maestro... Perché morire?”.
“Perché il Messia è venuto per predicare la Legge nella sua verità e per compier la Redenzione. E il mondo aborre la Legge né vuole la Redenzione. Perciò perseguita i messi di Dio”.
“Oh! ciò non sia! Non lo dire a chi Ti ama, questo pronostico di morte!... Ma se Tu avessi a morire, amerò ancora Te. Lascia che io Ti ami”.
Giovanni ha lo sguardo supplice. Più chinato che mai, cammina a fianco a Gesù e pare che mendichi amore. Gesù si ferma. Lo guarda, lo trapana collo sguardo del suo occhio profondo, e poi gli pone la mano sul capo chino.
“Voglio che tu mi ami”.
“Oh! Maestro!”. Giovanni è felice. Per quanto la sua pupilla sia lucida di pianto, ride con la bocca ben disegnata, e prende la mano divina e la bacia sul dorso e se la stringe al cuore. Riprendono il cammino”.
“Hai detto che mi cercavi”.
“Sì, per dirti che i miei amici Ti vogliono conoscere... e perché, oh! come avevo voglia di stare con Te ancora! Ti ho lasciato da poche ore... ma non potevo già più stare senza di Te”.
“Sei stato dunque un buon annunziatore del Verbo?”.
“Ma anche Giacomo, Maestro, ha parlato di Te in modo da... convincere”.
“In che modo che anche chi diffidava -né è colpevole, perché prudenza era causa del suo riserbo- si è persuaso. Andiamo a farlo del tutto sicuro”.
“Aveva un poco paura”.
“No! Non paura di Me! Sono venuto per i buoni e più per chi è in errore. Io voglio salvare. Non condannare. Con gli onesti sarò tutto misericordia”.
“E coi peccatori?”.
“Anche. Per disonesti intendo quelli che hanno la disonestà spirituale e ipocritamente si fingono buoni mentre fanno opere malvagie. E tali cose fanno e in tal modo per avere utile proprio e ricavare utile dal prossimo. Con questi sarò severo”.
“Oh! Simone, allora, può star sicuro. È schietto come nessun altro”.
“Così mi piace e voglio siate tutti”.
“Vuol dirti tante cose, Simone”.
“Lo ascolterò dopo aver parlato nella sinagoga. Ho fatto avvisare poveri e malati oltre che ricchi e sani. Tutti hanno bisogno della Buona Novella”.
Il paese si avvicina. Dei bambini giuocano sulla strada e uno, correndo, viene a sbattere fra le gambe di Gesù e cadrebbe, se Egli non fosse sollecito ad afferrarlo. Il bambino piange lo stesso, come se si fosse fatto male, e Gesù gli dice tenendolo in braccio:
“Un israelita che piange? Che avrebbero dovuto fare i mille e mille bambini che sono divenuti uomini valicando il deserto dietro a Mosè? Eppure più per loro che per gli altri -perché l’Altissimo ha amore degli innocenti e provvede ai passeri del bosco e della gronda- proprio per questi ha fatto scendere la manna tanto dolce. Ti piace il miele? Sì? Ebbene, se sarai buono mangerai un miele più dolce di quello delle tue api”.
“Dove? Quando?”.
“Quando, dopo una vita di fedeltà a Dio, andrai a Lui”.
“Io so che non vi andrò se non viene il Messia. La mamma mi dice che per ora noi di Israele siamo come tanti Mosè e moriamo in vista della Terra Promessa. Dice che stiamo lì ad aspettare di entrarvi e che solo il Messia ci farà entrare”.
“Ma che bravo piccolo israelita! Ebbene Io ti dico che quando tu morrai entrerai subito in Paradiso, perché il Messia avrà già aperto le porte del Cielo. Però devi essere buono”.
“Mamma! Mamma!”. Il bambino scivola dalle braccia di Gesù e corre incontro ad una giovane sposa, che rientra con un’anfora di rame.
“Mamma! Il nuovo Rabbi mi ha detto che io andrò subito in Paradiso quando morirò e mangerò tanto miele... ma se sono buono. Sarò buono!”.
“Lo voglia Dio. Scusa. Maestro, se Ti ha dato noia. È tanto vivace!”.
“L’innocenza non dà noia, donna. Dio ti benedica, perché sei una madre che alleva i figli nella conoscenza della Legge”.
La donna si fa rossa alla lode e risponde: “A Te pure la benedizione di Dio” e scompare col suo piccolo”.
“Ti piacciono i bambini, Maestro?”.
“Sì, perché sono puri... e sinceri... e amorosi”.
“Hai dei nipoti, Maestro?”.
“Non ho che una Madre... Ma in Lei c’è la purezza, la sincerità, l’amore dei pargoli più santi, insieme alla sapienza, giustizia e fortezza degli adulti. Ho tutto in mia Madre, Giovanni”.
“E l’hai lasciata?”.
“Dio è sopra anche alla più santa delle madri”.
“La conoscerò io?”.
“La conoscerai”.
“E mi amerà?”.
“Ti amerà perché Ella ama chi ama il suo Gesù”.
“Allora non hai fratelli?”.
Ho dei cugini da parte del marito di mia Madre. Ma ogni uomo mi è fratello e per tutti sono venuto. Eccoci davanti alla sinagoga. Io entro, e tu mi raggiungerai coi tuoi amici”.
Giovanni se ne va e Gesù entra in una stanza quadrata col solito apparato di lumi a triangolo e di leggii con rotoli di pergamena. Vi è già folla in attesa e in preghiera. Anche Gesù prega. La folla bisbiglia e commenta dietro a Lui, che si curva a salutare il capo della sinagoga e poi si fa dare a caso un rotolo. Gesù inizia la lezione. Dice:
«Queste cose lo Spirito mi fa leggere per voi. Nel capo settimo del libro di Geremia si legge:
“Queste cose dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Emendate i vostri costumi e i vostri affetti e allora abiterò con voi in questo luogo. Non vi cullate nelle parole vane da voi ripetute: c’è qui il Tempio del Signore, il Tempio del Signore, il Tempio del Signore. Perché se voi migliorerete i vostri costumi e i vostri affetti, se renderete giustizia fra l’uomo e il suo prossimo, se non opprimerete lo straniero, l’orfano e la vedova, se non spargerete in questo luogo il sangue innocente, se non andrete dietro a dèi stranieri, per vostra sventura, allora Io abiterò con voi in questo luogo, nella terra che Io diedi ai vostri padri per secoli e secoli”.
Udite, o voi d’Israele. Ecco che Io vengo ad illuminarvi le parole di luce che la vostra anima offuscata non sa più vedere e capire. Udite. Molto pianto scende sulla terra del Popolo di Dio e piangono i vecchi che ricordano le antiche glorie, piangono gli adulti piegati al giogo, piangono i fanciulli che non hanno avvenire di futura gloria. Ma la gloria sulla terra è nulla rispetto ad una gloria che nessun oppressore, che non sia Mammona e la mala volontà, possono strappare. Perché piangete? Come l’Altissimo, che fu sempre buono per il popolo suo, ora ha girato altrove il suo sguardo e nega ai suoi figli di vederne il Volto?
Non è più il Dio che aperse il mare e ne fece passare Israele e per arene condusse e nutrì, e contro nemici o difese e, perché non smarrisse la via del Cielo, come diede ai corpi la nuvola, diede alle anime la Legge? Non è più il Dio che addolcì le acque e fece venire manna agli sfiniti? Non è il Dio che vi volle stabilire in questa terra e con voi strinse alleanza di Padre a figli? E allora perché ora lo straniero vi ha percossi?
Molti fra voi mormorano: “Eppure qui è il Tempio!”. Non basta avere il Tempio e in quello andare a pregare Iddio. Il primo tempio è nel cuore di ogni uomo, e in quello va fatta preghiera santa. Ma santa non può essere se prima il cuore non si corregge e col cuore non si correggono i costumi, gli affetti, le norme di giustizia verso i poveri, verso i servi, verso i parenti, verso Dio.
Ora guardate. Io vedo ricchi dal cuore duro che fanno ricche offerte al Tempio, ma non sanno dire al povero: “Fratello, ecco un pane e un denaro. Accettalo. Da cuore a cuore, e non t’avvilisca l’aiuto come a me non dia superbia il dartelo”. Ecco: Io vedo oranti che si lamentano con Dio che non li ascolta prontamente, ma poi, al misero, e talora è loro sangue, che gli dice: “Ascoltami”, rispondono con cuore di selce: “No”.
Ecco, Io vedo che voi piangete perché la vostra borsa è spremuta dal dominatore. Ma poi voi spremete sangue a chi odiate, e di far vuoto un corpo di sangue e vita non avete orrore. O voi di Israele! Il tempo della Redenzione è giunto. Ma preparatene le vie in voi con la buona volontà.
Siate onesti, buoni, amatevi gli uni con gli altri. Ricchi, non sprezzate; mercanti, non frodate; poveri, non invidiate.
Siete tutti di un sangue e di un Dio. Siete tutti chiamati ad un destino. Non chiudetevi il Cielo, che il Messia vi aprirà, con i vostri peccati. Avete sin qui errato? Ora non più. Ogni errore cada. Semplice, buona, facile è la Legge che torna ai dieci comandi iniziali, ma tuffati in luce d’amore. Venite. Io ve li mostrerò quali sono: amore, amore, amore. Amore di Dio a voi, di voi a Dio. Amore fra prossimo. Sempre amore, perché Dio è Amore e i figli del Padre sono coloro che sanno vivere l’amore.
Io sono qui per tutti e per dare a tutti la luce di Dio. Ecco la Parola del Padre che si fa cibo in voi. Venite, gustate, cambiate il sangue dello spirito con questo cibo. Ogni veleno cada, ogni concupiscenza muoia. Una gloria nuova vi è porta: quella eterna, e a lei verranno coloro che faranno la Legge di Dio vero studio del loro cuore. Iniziate dall’amore. Non vi è cosa più grande. Ma quando saprete amare, saprete già tutto, e Dio vi amerà, e amore di Dio vuol dire aiuto contro ogni tentazione. La benedizione di Dio sia su chi volge a Lui cuore pieno di buona volontà».
Gesù tace. La gente bisbiglia. L’adunanza si scioglie dopo inni cantati molto salmodiandoli.
Gesù esce sulla piazzetta. Sulla porta sono Giovanni e Giacomo con Pietro e Andrea.
“La pace sia con voi” dice Gesù e aggiunge: “Ecco l’uomo che per essere giusto ha bisogno di non giudicare senza prima conoscere. Ma che però è onesto nel riconoscere il suo torto. Simone, hai voluto vedermi? Eccomi. E tu, Andrea, perché non sei venuto prima?”.
I due fratelli si guardano imbarazzati. Andrea mormora: “Non osavo..”.
Pietro, rosso, non dice nulla. Ma quando sente che Gesù dice al fratello: “Facevi del male a venire? Solo il male non si deve osare di farlo”, subito interviene schietto:
“Sono stato io. Lui voleva condurmi subito da Te. Ma io.... io ho detto... Sì. Ho detto: Non ci credo, e non ho voluto. Oh! ora sto meglio!..”.
Gesù sorride. E poi dice: “E per la tua sincerità Io ti dico che ti amo”.
“Ma io... io non sono buono... non sono capace di fare quello che Tu hai detto nella sinagoga. Io sono iracondo, e se qualcuno mi offende... eh!... Io sono avido e mi piace aver denaro... e nel mio mercato di pesce... eh!... non sempre... non sempre sono stato senza frode. E sono ignorante. E ho poco tempo da seguirti per avere la luce. Come farò? Io vorrei diventare come Tu dici... ma... ”.
“Non è difficile, Simone. Sai un poco la Scrittura? Sì? Ebbene, pensa al profeta Michea. Dio da te vuole quello che dice Michea. Non ti chiede di strapparti il cuore, né di sacrificare gli affetti più santi. Per ora non te lo chiede. Un giorno tu, senza richiesta da Dio, darai a Dio anche te stesso. Ma Egli attende che un sole e una rugiada, di te, filo d’erba, abbiano fatto palma robusta e gloriosa.
Per ora Egli ti chiede questo: praticare giustizia, amare la misericordia, mettere ogni cura nel seguire il tuo Dio. Sforzati a fare questo e il passato di Simone sarà cancellato e tu diverrai l’uomo nuovo, l’amico di Dio e del suo Cristo. Non più Simone. Ma Cefa. Pietra sicura a cui mi appoggio”.
“Questo mi piace! Questo lo capisco. La Legge è così... è così... ecco, io quella non la so più fare come l��hanno fatta i rabbini!... Ma questo che Tu dici, sì. Mi pare che ci riuscirò. E Tu mi aiuterai. Stai qui di casa? Conosco il padrone”.
“Qui sto. Ma ora andrò a Gerusalemme e poi predicherò per la Palestina. Sono venuto per questo. Ma verrò qui sovente”.
“Io verrò ad udirti ancora. Voglio essere tuo discepolo. Un poco di luce entrerà nella mia testa”.
“Nel cuore soprattutto, Simone. Nel cuore. E tu, Andrea, non parli?”.
“Ascolto, Maestro”.
“Mio fratello è timido”.
“Diverrà un leone. La sera scende. Dio vi benedica e vi dia buona pesca. Andate”.
“La pace a Te”.
Se ne vanno. Appena fuori, Pietro dice:
“Ma che avrà voluto dire prima, quando diceva che pescherò con altre reti e farò altre pesche?”.
“Perché non glielo hai chiesto? Volevi dire tanto e poi quasi non parlavi”.
“Mi... vergognavo. È così diverso da tutti i rabbi!”.
“Ora va a Gerusalemme... ”.
Giovanni dice questo con tanto desiderio e nostalgia.
“Io volevo dirgli se mi lasciava andare con Lui... e non ho osato..”.
“Vaglielo a dire, ragazzo” dice Pietro.
“Lo abbiamo lasciato così... senza una parola di amore... Almeno sappia che Lo ammiriamo. Va', va'. A tuo padre lo dico io”.
“Vado, Giacomo?”.
“Va'!”.
“Giovanni parte di corsa... e di corsa torna giubilante.
«Gli ho detto: “Mi vuoi con Te a Gerusalemme?” Mi ha risposto: “Vieni, amico”. Amico, ha detto! Domani a quest’ora verrò qui. Ah! A Gerusalemme con Lui!».
...la visione ha fine.

Estratto di “l'Evangelo come mi è stato rivelato” di Maria Valtorta

Vangelo del giorno

Domenica 25 gennaio 2015

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

+ VANGELO (Mc 1,14-20)
Convertitevi e credete al Vangelo

+ Dal Vangelo secondo Marco
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il Vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a Me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e Lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a Lui. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Anche questa domenica dobbiamo rilevare alcune incongruenze, anche oggi vengono modificate alcune parole e queste manomissioni stravolgono il vero significato della Parola di Dio. Ho già spiegato i motivi e l’importanza del verbo seguire, è importante per noi che vogliamo conoscere la vera Parola e non quella modificata nell’ultima traduzione.
Ho già discusso i diversi significati di “seguirono” e di “andare dietro”, non mi sembra opportuno ripetere la spiegazione.
Oggi voglio parlarvi del distacco dai beni materiali per incontrare veramente il Signore.
Non si tratta di un distacco effettivo di qualcosa che si deve utilizzare o che appartiene alla famiglia, come la casa o i soldi guadagnati onestamente anche se bisogna pensare anche ai poveri, è un distacco spirituale che non fa ritenere primario un bene materiale e non si pone davanti a Dio.
Il distacco affettivo dai beni materiali è indispensabile per liberare il cuore, appunto, da un affetto che toglie amore verso Gesù.
Moltissimi credenti pregano e non vedono alcun cambiamento nella loro vita, non hanno compreso che il cuore impegnato ad adorare i beni materiali non cerca Gesù, non riesce a donare a Lui un rilevante interesse.
Il Vangelo oggi ci presenta la chiamata di quattro Apostoli e il loro pronto distacco dalle cose che ritenevano importanti.
Non possiamo anche noi provare a individuare quelle cose che non aiutano la vita spirituale e a distaccarcene? Chiediamo aiuto a Gesù!
Gli apostoli gettarono innanzitutto le reti che rappresentavano il mezzo per procurarsi il sostentamento e qui vediamo l’abbandono pieno alla chiamata di Gesù. Non si è trattato del loro primo incontro ma quando Gesù affermò “seguitemi”, senza perdere tempo abbandonarono tutto e cominciarono a condividere la vita e il Vangelo del Signore.
“Subito” lasciarono le reti, riflettiamo su questo avverbio di tempo. Non rimandarono ma istantaneamente Lo seguirono.
Oggi l’umanità rimanda l’incontro con Dio e sta agonizzando. Anche molti credenti hanno l’abitudine a rimandare la vera conversione, l’abbandono dei peccati, la vittoria sui vizi. Si rimanda ciò che appartiene alla sfera spirituale ma si esegue immediatamente quanto diletta i bassi istinti, i vizi, i piaceri umani.
La verità comunque è che non si può abbandonare quanto è contrario al Vangelo se non si comincia il distacco dal peccato e da ogni diletto dei sensi. Il distacco graduale non è diverso dalla rinuncia immediata, è sempre una vittoria sulla propria volontà, differisce la modalità e che dipende dalla generosità e dalla forza spirituale della persona.
Gesù ci chiede una rinuncia reale e concreta. In un altro passo afferma che non si può servire Dio e Mammona. Bisogna decidersi.

1 Ave Maria per Padre Giulio

Sostieni l'apostolato per Gesù e Maria.  Aiuta con donazioni la diffusione del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore, manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell'unica Chiesa fondata da Gesù. "Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,16). 

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Devo collaborare con tutte le mie forze nell’apostolato per far conoscere Gesù.

Pensiero
Solo quando saprò che il demonio cesserà dall’insidiare le anime, io cesserò dal cercare nuovi mezzi per salvarle dai suoi inganni e dalle sue insidie. (San Giovanni Bosco)

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro sito:

Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente.

Per leggere tutti gli altri commenti

sabato 24 gennaio 2015

VANGELO DEL GIORNO .

Sabato 24 gennaio 2015
II settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mc 3,20-21)
I suoi dicevano: «È fuori di sé».

+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questi giorni abbiamo ascoltato una rivelazione del ministro degli esteri italiano, gli sarà sfuggita probabilmente perché subito qualcun’altro ha cercato di mettere una pezza ma ha causato un danno maggiore. Il ministro ha detto che i terroristi islamici sono infiltrati tra gli immigrati. Chi non lo sapeva in Italia? Più che rivelazione è una presa di coscienza.
I politici italiani se ne stanno accorgendo adesso… temono probabili attentati contro l’Italia ma però già annunciati dagli imam.
Per capire la reale gravità della presenza di miliziani dell’Isis in Italia e il fallimento del dialogo con gli integralisti islamici, è opportuno ascoltare questa dichiarazione di guerra dell’imam di Londra contro l’Italia. Non teme di annunciare la conquista di Roma da parte dei musulmani: https://www.youtube.com/watch?v=3uVnT0fVMZM
Il ministro italiano ha ammesso una verità che tutti gli altri hanno cercato maldestramente di insabbiare, rimane comunque il dato del numero elevatissimo di immigrati entrati in Italia nel 2014: sono stati centoquarantamila, di cui solo sessantamila registrati, di tutti gli altri non si conosce il nome e rimane un mistero la loro destinazione, non si conosce nulla di decine di migliaia di persone.
A me dispiace molto pensare agli immigrati che vagabondano privi di una casa dove dormire, un pasto caldo, abiti puliti e la pace nel cuore. Mentre gli immigrati registrati vivono comodamente negli alberghi e nelle case di accoglienza a spese dello Stato italiano e per ognuno arriva a pagare anche 70 euro al giorno.  
Anche la persona meno preparata capisce che c’è qualcosa che non quadra, tutti ci domandiamo perché trattenerli in questo modo, causando aspettative di vita agiata agli stessi immigrati (per quanto durerà) e riducendo alla fame milioni di italiani che ricevono una pensione misera dopo decenni di duro lavoro!
Esprimo la mia vicinanza agli immigrati che cercano legittimamente di migliorare la loro vita, solo che in Italia proprio milioni di italiani vivono ancora peggio degli africani, perché questi sono abituati ad accontentarsi del necessario e sono fortunati, mentre moltissimi italiani soffrono terribilmente l’impossibilità di continuare uno stile di vita al di sopra della loro condizione economica.
Cosa succederà prossimamente continuando questo andazzo?  L’imam di Londra ne prefigura uno che non si potrà realizzare completamente: i musulmani vogliono raggiungere il potere e dominare tutto il mondo, vogliono prendere possesso di Roma ed affermano che lo ha rivelato Allah…
Come reagiranno gli sfaticati italiani, difensori di quanto è contro la Chiesa, quando saranno colpiti dai musulmani?
È tempo di pregare molto e di chiedere con insistenza alla Madonna la pace nel mondo. È in corso una violenta lotta tra il Bene e il male, a livello di spiriti si cerca il predominio e San Michele Arcangelo guida la schiera dei potentissimi ed invincibili Spiriti Celesti. Tutti sono al servizio della Celeste Condottiera, tutti attendono con trepidazione i comandi della Madre di Dio.
I potenti del mondo si illudono di ottenere una vittoria che sarà immancabilmente del Cuore di Gesù, con il trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Non possono capire né prevedere questo i potenti, anzi trovano espedienti e nuovi progetti per islamizzazione l’Europa ma qualcosa è già sfuggita al loro controllo, l’invasione islamica si sta trasformando in una disfatta per loro, simile a quella di Caporetto del 24 ottobre 1917.
Proprio nell’anno delle apparizioni di Fatima e l’ultima delle sei apparizioni era avvenuta undici giorni prima.
Questo è il tempo di Fatima, si manifesterà anche il segno di Garabandal e saranno rivelati i dieci segreti di Medjugorje.
Questo è il tempo per deciderci seriamente per Gesù e pregare molto, ditelo anche ai vostri familiari. Forse qualcuno vi dirà che siete un po’ fissati, non preoccupatevi, lo dicevano anche di Gesù: “È fuori di sé”.
Gesù emanava l’Amore perfetto e solo i buoni potevano comprenderlo, così solo i buoni vi comprenderanno nel vostro apostolato.
È tempo di fare con equilibrio apostolato ovunque: invitate tutti alla preghiera e fate riflettere sui segni dei tempi!

1 Ave Maria per Padre Giulio

Sostieni l'apostolato per Gesù e Maria.  Aiuta con donazioni la diffusione del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore, manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell'unica Chiesa fondata da Gesù. "Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,16). 

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Cercherò di riparare con parole o gesti a qualcosa per cui io o altri abbiamo creato divisioni e, forse, allontanato qualcuno.

Pensiero
Se riuscissimo ad estirpare ogni anno un difetto, ben presto diventeremmo uomini virtuosi. (Tommaso da Kempis)

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro sito:


Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente.


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lunedì 5 gennaio 2015

Il mio super eroe è Gesù



Il mio Supereroe è GESÙ e il suo aiutante è lo SPIRITO SANTO!!!
Lui è l'unico Supereroe che esiste davvero e che ha salvato il mondo, dalla minaccia di satana, una volta per tutte, con la sua crocifissione, morte e risurrezione.
Il nemico lo teme perché è stato vinto, e noi abitanti della terra, siamo destinati ad abitare in Paradiso e siamo salvi per l'eternità!!!

Messaggio a Mirjana 2 gennaio 2015

Messaggio a Mirjana 2 gennaio 2015

giovedì 1 gennaio 2015

Niente oroscopi quest'anno (buon 2015 )

Nella storia della Chiesa l'astrologia è anatematizzata in diversi momenti; ad esempio dice il 1° Sinodo di Braga del 561 al canone 9: “Se qualcuno crede che le anime e i corpi umani siano soggetti a stelle fatali, come dissero i pagani e Priscilliano, sia anatema” (DH.459). Ma come vede il Vangelo il cammino degli oroscopo-dipendenti, come lo erano i Magi, verso Gesù a Betlemme?

Origene, grande teologo-biblista del II secolo, nella sua opera “Contro Celso”, parla dei Magi, “i quali quando vollero compiere le loro pratiche abituali non ci riuscirono, quelle pratiche che essi prima operavano con formule e sortilegi, ne cercarono la causa, ritenendo che dovesse essere straordinaria, e scorgendo quel segno divino nel cielo (“abbiamo visto sorgere la Sua stella e siamo venuti per adorarlo”, (Mt.2,2)) vollero indagarne il significato.
Ed a me pare che essi, avendo le stesse profezie di Balaàm, esperto pure lui nell'arte dei maghi, trovarono lì la profezia della stella (Nm.24,17): “io mostrerò a lui, ma non ora; io lo chiamo beato, ma egli non si accosterà”; quindi congetturarono che quest'uomo Gesù), la cui nascita era stata predetta dall'apparizione della stella, doveva essere venuto nel mondo, e ritenendolo più potente di tutti i demoni, e degli esseri che di solito apparivano a loro ed avevano un certo potere magico, essi vollero adorarlo…Appar dunque naturale che alla nascita di Gesù, quando uno “stuolo della milizia celeste”, come scrisse Luca (Lc.2,13) ed io credo fermamente, lodò e disse: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà” (Lc.2,14), la conseguenza di questo fu che i demoni perdettero il loro potere e la loro forza, dacchè il loro incantesimo fu rotto e distrutta la loro potenza”.
Infatti Gesù, “apparso per distruggere le opere del diavolo” (1 Gv.3,8), che si autodefinisce la “stella radiosa del mattino” (Ap.22,16), venuta a “visitarci dall'alto (come) il sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della Pace” (Lc.1,79). Allora chi vive nella notte e odia il sole Gesù, il solo Maestro), tra questi gli amanti dell'esoterismo e dell'oroscopo, “si sceglie una stella” un falso maestro) autoconvincendosi in modo superstizioso, semplicistico e pseudoscientifico che è quella giusta; chi vive nella luce piena invece non vede nessuna stella poichè gli è sovrabbondante la luce del sole Gesù) alla cui presenza vive (Chiesa, sacramenti, Parola di Dio, Preghiera, carità,…) e che gli permette di cogliere la complessità della realtà nella unità dell'Amore di Dio ricevuto in Gesù.
Ricordiamoci della “superbia” di satana, alias Lucifero, di voler essere come Dio, e della superbia dell'uomo postmoderno di essere “illuminato” (=oscurato!!!) da sè stesso: "Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell'aurora? Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli? Eppure tu pensavi: Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell'assemblea, nelle parti più remote del settentrione. Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all'Altissimo. E invece sei stato precipitato negli inferi nelle profondità dell'abisso!" (Isaia 14,12-15). Allora mentre i pagani si autocostringono a subire il “volere” degli astri, “precipitando nell'abisso”, Sant'Agostino, già ai suoi tempi, affermava: “Gesù è venuto non a insegnarci come cammina il cielo, ma a mostrarci la via (=Se stesso!!!) come si va in cielo”. Non sovrapponiamo impropriamente, come fa l'astrologia e la mentalità New Age, l'immanente con il trascendente!
don Fabio Arlati, gris imola