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martedì 31 marzo 2015

Lui verrà e ti salvera

Dio aprirà una via...

Vangelo di oggi con commento


Martedì 31 marzo 2015
Settimana  Santa


+ VANGELO (Gv 13,21-33.36-38)
Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità Io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. Allora, dopo il boccone, satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’Uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in Lui. Se Dio è stato glorificato in Lui, anche Dio Lo glorificherà da parte sua e Lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado Io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove Io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità Io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
C’è grande mestizia in questo discorso di Gesù, ma era arrivato il momento di preparare gli Apostoli ai momenti tremendi che si avvicinavano e molto turbato cominciò col dare la notizia più tragica: In verità, in verità Io vi dico: uno di voi mi tradirà”. Su Dodici il traditore è stato uno, su centoventi saranno dieci, su milleduecento circa cento. Sono calcoli indicativi per darvi la proporzione dei tradimenti che avvengono nella Chiesa.
Molti e grandi tradimenti contro Gesù avvengono oggi nella Chiesa, da molti non è più considerato Dio, non è più rispettato per quanto afferma nel Vangelo, non è più adorato né si organizzano lunghe giornate di Adorazione Eucaristica.
Ho ricevuto una email da una nostra parrocchiana e parla pure di questa devozione: “Grazie Padre Giulio i suoi commenti erano finiti nella cartella spam. Ho risolto l’inconveniente. Io la seguo da tempo e i suoi commenti sono per me la guida quotidiana e mi aiutano a crescere nel cammino di fede. Io amo Gesù e Maria, sono al primo posto nella mia vita Ho ricevuto il dono della fede quasi 5 anni fa durante la malattia, oggi sto bene, mi ero ammalata di tumore al seno.
La fede mi ha cambiato la vita e sono felice, anche se in questo momento sto passando un periodo di preoccupazioni materiali ma Gesù non mi ha fatto mancare il suo aiuto. Le chiedo un preghiera per me e Fabio, insieme facciamo lo stesso cammino e siamo adoratori perpetui per 4 ore settimanali. Mi piacerebbe tanto poterla incontrare. Prego per lei, viva Gesù e Maria. Carmen Spina”
L’impegno di 4 ore settimanali come adoratori dell’Eucaristia è già un buon inizio, questo dovrebbero farlo tutti i cattolici, però soltanto pochi sono disponibili per tutti gli impegni che si organizzano nella giornata e poi, lo scrivo francamente, senza una discreta conoscenza di Gesù non c’è alcun desiderio di andare in Chiesa e parlare con Lui, raccontargli tutto, adorarlo in silenzio.
Il tradimento di Giuda nasce dal distacco interiore da Gesù, non pensava più secondo gli insegnamenti ascoltati da Lui, li aveva sostituiti con i propri pensieri, che erano pieni di malizia, immaginazione, orgoglio, sicurezza di sé, indifferenza verso Dio. Seguendo questi pensieri divenne il traditore.
Questo fu l’inizio della dannazione di Giuda, dal distacco spirituale da Gesù arrivò addirittura al deicidio, ad impiccarsi per disperazione.
In verità, in verità Io vi dico: uno di voi mi tradirà”. Oggi Gesù ripete questa frase a molti cattolici, non si può negare che la Fede diminuisce sempre più perché aumenta la dissipazione, quindi la sregolatezza, il vizio, l’immoralità, la corruzione. Moltissimi cattolici rimangono convinti che la Messa domenicale e le preghiere giornaliere sono abbastanza per vivere in modo coerente e non fanno più caso a questi comportamenti peccaminosi.
Si lasciano guidare dai pensieri che arrivano alla mente e che inducono a peccare. Così non possono rimanere uniti a Gesù.
Per molti succede un dramma che distrugge la loro vita, perché quando si mangia l’Eucaristia e non c’è stato un vero pentimento nella Confessione dei peccati mortali commessi, satana prende maggiore possesso delle facoltà del cattolico e lo attira sempre di più a sé. Il cattolico si ritroverà nel tempo a non avvertire più il senso del sacro e si preoccuperà solo dei piaceri peccaminosi.
“Allora, dopo il boccone, satana entrò in Giuda”.
Era già padrone dei pensieri di Giuda, dopo il sacrilegio rimase posseduto. In Giuda entrò satana ed egli non poté resistere nel Cenacolo.
In quanti modi un cattolico riesce a tradire Gesù? Tradire significa anche essere infedele, trasgredire, rinnegare, imbrogliare con una vita esteriormente devota. Ed è facile cadere in questi atteggiamenti che i più deboli non riescono a vedere, non li percepiscono come un vero tradimento che si commette contro Gesù. Diventa più difficile ricevere Grazie, il tumulto è sempre presente nell’anima e le scelte di vita sono sbagliate.
Rimanere uniti a Gesù è impegnativo ma Lui rende la vita felice e tutto va per il meglio, anche nelle sofferenza dona Grazie particolari e permette di superare i momenti di sconforto. Chi trova Gesù presente nell’Eucaristia è una persona nuova, una grande forza spirituale entra in essa e nulla potrà abbatterla.
È determinante fare ore di Adorazione Eucaristica settimanale, ognuno di voi deve organizzarsi per trovare del tempo da dedicare a Colui che vi dona tutto e vi libera da tutto il negativo che vi circonda e magari vuole distruggervi. Chi vi potrà proteggere? Chi può spaventare i diavoli e bloccare le iniziative di quanti non vi amano e cercano sempre di arrecarvi in qualche modo danni ed impedimenti?
Il ricorso al Santo Rosario è il modo per fare intervenire la Madonna e metterci sotto la sua potentissima protezione. I diavoli tremano quando si recita questa fortissima preghiera, lo ha detto moltissime volte la Madonna ma anche negli esorcismi lo hanno rivelato i diavoli:
Odio il Rosario, quell'arnese guasto e marcio di quella Donna lì è per me come un martello che mi spacca la testa... ahiiiii! È l'invenzione dei falsi cristiani che non mi ubbidiscono, per questo seguono quella Donnaccia! Sono falsi, falsi... invece di ascoltare me che regno su tutto il mondo, questi falsi cristiani vanno a pregare quella Donnaccia, mia prima nemica, con quell'arnese... oh quanto male mi fanno...”.
Nel Vangelo oggi troviamo anche l’annuncio del rinnegamento che attuerà Pietro, ma in questo caso si tratta di una forte debolezza dovuta all’inquietudine dell’arresto di Gesù. Certo Pietro con il suo rinnegare non è stato un valido esempio, ma ha l’attenuante degli avvenimenti accaduti la notte del Giovedì Santo, tanto che poi il Signore lo riabilitò richiedendogli per tre volte la professione di Fede, come tre erano stati i suoi rinnegamenti.
Vediamo se i cattolici riescono a commettere lo stesso rinnegamento di Gesù. Lo sconfessano quando non vivono il Vangelo e scelgono i piaceri peccaminosi. Lo disconoscono quando si trovano a scegliere intenzionalmente i peccati e ritrattano la loro Fede. È facile rinnegare Gesù in modo più tragico di Pietro.
Se vogliamo rimanere uniti a Gesù è necessario lottare contro le tentazioni e vincere le debolezze personali che fanno scivolare in basso.

1 Ave Maria per Padre Giulio

Sostieni l’apostolato per Gesù e Maria.  Aiuta con donazioni la diffusione del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore, manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell’unica Chiesa fondata da Gesù. "Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,16). 

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Ripeterò molte volte al giorno dentro di me le parole del Credo: “Credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo”.

Pensiero
L’uomo dà il meglio di sé quando è stimolato dalla speranza d’un premio, dalla paura dell’insuccesso e dalla luce di una stella. (Anonimo)

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro sito:


Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente.


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domenica 29 marzo 2015

Vangelo di oggi con commento .


Domenica 29 marzo 2015

DOMENICA DELLE PALME

+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Marco

Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Àzzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturare Gesù con un inganno per farlo morire. Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo».
Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei.
Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un’azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto».
Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai capi dei sacerdoti per consegnare loro Gesù. Quelli, all’udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento opportuno.
Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, egli arrivò con i Dodici. Ora, mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: «In verità io vi dico: uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà». Cominciarono a rattristarsi e a dirgli, uno dopo l’altro: «Sono forse io?». Egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che mette con me la mano nel piatto. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo, dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!».
E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto: “Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse”.
Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea». Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzeranno, io no!». Gesù gli disse: «In verità io ti dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.
Giunsero a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu». Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».
E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta». Appena giunto, gli si avvicinò e disse: «Rabbì» e lo baciò. Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono. Uno dei presenti estrasse la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio. Allora Gesù disse loro: «Come se fossi un brigante siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si compiano dunque le Scritture!». Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo.
Condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del palazzo del sommo sacerdote, e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. Molti infatti testimoniavano il falso contro di lui e le loro testimonianze non erano concordi. Alcuni si alzarono a testimoniare il falso contro di lui, dicendo: «Lo abbiamo udito mentre diceva: “Io distruggerò questo tempio, fatto da mani d’uomo, e in tre giorni ne costruirò un altro, non fatto da mani d’uomo”». Ma nemmeno così la loro testimonianza era concorde. Il sommo sacerdote, alzatosi in mezzo all’assemblea, interrogò Gesù dicendo: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?». Gesù rispose: «Io lo sono!
E vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo».
Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte. Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli: «Fa’ il profeta!». E i servi lo schiaffeggiavano.
Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù». Ma egli negò, dicendo: «Non so e non capisco che cosa dici». Poi uscì fuori verso l’ingresso e un gallo cantò. E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: «Costui è uno di loro». Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: «È vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileo». Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quest’uomo di cui parlate». E subito, per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». E scoppiò in pianto.
E subito, al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato. Pilato gli domandò: «Tu sei il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose. Pilato lo interrogò di nuovo dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!». Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato rimase stupito.
A ogni festa, egli era solito rimettere in libertà per loro un carcerato, a loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. La folla, che si era radunata, cominciò a chiedere ciò che egli era solito concedere. Pilato rispose loro: «Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in libertà per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo: «Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Ma essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.
Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.
Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.
Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!».
Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, le quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.
Venuta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d’Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch’egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro. Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto.  Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Anche se è un po’ lunga la lettura di questa Domenica delle Palme, non c’è assolutamente dubbio che la sua lettura accresce l’amore verso Gesù, spiega il suo Amore verso ognuno di noi, fa comprendere con quale infinita donazione ha voluto redimere l’umanità.
Fino a diversi decenni fa era uso nei conventi francescani meditare comunitariamente ogni giorno la Passione di Gesù per un’ora, divisa in due momenti, considerati di intensa spiritualità per quanto si apprendeva dei momenti tragici e violenti della Vita del Signore.
Tutti i grandi Santi hanno meditato con vivo interesse la sua Passione, perché da essa si ricava una conoscenza adeguata del motivo assolutamente Divino e delle circostanze particolareggiate delle ultime ore di Gesù.
La meditazione della Passione di Gesù in realtà ha origine agli inizi stessi del Cristianesimo. A Gerusalemme molti fedeli della prima ora avranno avuto un ricordo incancellabile delle sofferenze accettate da Gesù, poiché anche loro erano sul Calvario. Mai più avrebbero potuto dimenticare quella vigilia di Pasqua, quando Cristo faticosamente percorse le strade della città portando sulle proprie spalle una pesante croce.
Solo Dio poteva sostenere tutti i peccati che rappresentava quella croce, peccati che Gesù per amore nostro assunse su di sé.
Non si può rimanere insensibili dinanzi alla tremenda esperienza vissuta dal Signore per riportare l’amicizia tra il Padre e l’umanità.
Sulla Passione di Gesù, questo scriveva San Giovanni Crisostomo: “Leggiamo sempre la Passione del Signore. Grande guadagno e immenso profitto ricaveremo da questa lettura, quando, infatti, tu Lo vedi adorato sarcasticamente con gesti e con atti, schernito e burlato e, dopo tale farsa, colpito con pugni e oltraggiato, quando tu Lo contempli mentre soffre gli estremi tormenti della crocifissione: anche se tu sei duro come una pietra, diverrai più tenero della cera e strapperai dall’anima ogni cattiva passione”.
Se voi cominciate a meditare ogni giorno anche pochi versetti di questo Vangelo o quello più completo di San Matteo, che sono i capitoli 26 e 27, la vostra conoscenza di Gesù si perfezionerà e proverete un amore mai scoperto prima, per la comprensione di quanto ha voluto volontariamente patire per tutti noi.
San Tommaso d’Aquino diceva: “La Passione di Gesù è sufficiente per impostare di sana pianta l’umana esistenza”.
E un giorno, durante un incontro con San Bonaventura, San Tommaso gli chiese da quali testi avesse raccolto tutta la dottrina che esponeva nelle sue opere. Si dice che San Bonaventura gli presentasse un Crocifisso, consumato ormai per i molti baci, e gli dicesse: “Questo è il libro che mi detta tutto quello che scrivo: quel poco che so l’ho imparato da qui”.
Dal Crocifisso i Santi hanno imparato a soffrire e ad amare davvero!
Da esso dobbiamo imparare anche noi. Ci sarà di molto aiuto contemplare la Passione di Cristo nella nostra meditazione personale, nella lettura del Santo Vangelo, nei misteri dolorosi del Santo Rosario, nella Via Crucis.
Possiamo immaginare di essere anche noi confusi tra gli spettatori che furono testimoni di quei momenti. Di trovarci tra gli Apostoli durante l’Ultima cena, quando Gesù lavò i piedi e si espresse con una tenerezza infinita, nel momento supremo dell’istituzione dell’Eucaristia. Essere uno in più, oltre a quei tre che si addormentarono nel Getsemani, quando il Signore desiderava tanto di avere compagnia nella sua infinita solitudine…
Uno di quelli che furono presenti alla sua cattura;
uno di quelli che udirono Pietro giurare che non conosceva Gesù;
uno che ascoltò i falsi testimoni in quella finzione di processo, e vide il sacerdote strapparsi le vesti alle parole di Gesù;
uno tra la turba che urlando inferocita chiedeva la sua morte e che poi Lo guardava appeso alla Croce sul Calvario.
Ci mettiamo tra gli spettatori e contempliamo il viso straziato ma nobile di Gesù, la sua infinita pazienza…
Quanti insegnamenti ricaveremo ogni giorno dalla contemplazione della sua Passione? Incalcolabili, e la nostra vita migliorerà!
Per conoscere e seguire Gesù dobbiamo commuoverci davanti al suo dolore e abbandono, “sentire”, non solo guardare, i colpi dei flagelli, le spine, gli insulti, i tradimenti, poiché sono stati i nostri peccati a portare Gesù sul Calvario.
È davvero necessario per chi vuole crescere seriamente nella Fede, per tutto l’anno prendere parte nella meditazione alle scene che riviviamo in questa Settimana Santa:
il dolore di Gesù,
le lacrime di sua Madre,
la fuga dei discepoli,
la fortezza delle pie donne,
l’audacia di Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea che chiedono a Pilato il Corpo del Signore.
Ricaveremo molti frutti dal meditare la Passione di Cristo. In primo luogo una grande avversione per il peccato, poiché “Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità” (Is 53,3).
Gesù Crocifisso deve essere il libro nel quale, come fecero i Santi, dobbiamo leggere sempre per imparare a detestare il peccato e a infiammarci d’amore per un Dio tanto amoroso: nelle Piaghe di Cristo leggeremo la malizia del peccato che Lo ha condannato ad una morte così crudele ed infamante per soddisfare la giustizia Divina.
Leggeremo le prove dell’Amore di Gesù per ognuno di noi: tutte quelle sofferenze proprio per rivelarci quanto ci amava!

1 Ave Maria per Padre Giulio

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Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Devo collaborare con tutte le mie forze nell’apostolato per far conoscere Gesù.

Pensiero
Solo quando saprò che il demonio cesserà dall’insidiare le anime, io cesserò dal cercare nuovi mezzi per salvarle dai suoi inganni e dalle sue insidie. (San Giovanni Bosco)

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro sito:

Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente.

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venerdì 27 marzo 2015

Attenti a maghi stregoni cartomanti e a tutti i falsi maestri .

Purtroppo tanta gente ancora oggi per i loro problemi si rivolgono a queste persone .

Lo ripetero fino allo sfinimento , la parola di Dio la Bibbia  ci ammonisce in piu parti , di non andare dai maghi e di non adoperare la magia , ma purtroppo molti di noi non lo capiscono e vanno da questi delinquenti , e deliquenti  e una carezza, si potrebbe usare tante altre espressioni piu pesanti, ma lasciamo stare . Allora chi va dal mago , inanzitutto  spende  un sacco di soldi e se gli va bene e costui non e affiliato a satana ed e solo un ciarlatano , ti spilla il denaro , ma non contrai alcun legame , ma se invece  il mago e uno che  a venduto la sua  anima a satana , questo non ti spilla solo soldi, ma reciprocamente lega anche te a satana . Dunque, ma perche invece di correre dietro a questi mercanti di morte , non ci rivolgiamo a Gesù che non ci chiede  soldi, ma solo di amarlo , e lui sicuramente ci aiutera, perche ci ama , ha dato la sua vita sulla croce per noi  . E  invece i mercanti di morte che  stanno con satana  cosa anno fatto per noi ? Nulla e nulla faranno se non quello che gli insegna satana, cioè portare e seminare odio e morte .
Non date retta a chi vi dice io lavoro soltanto con la magia bianca , sono tutte balle , la magia e magia  e quella vera  e contrarre patti con satana e essere suoi servi , altro che bianca, qui e tutto nero . Gli angeli, quelli  rispondono solo a Dio , nessuno puo invocarli con nessuna formula , i veri angeli rispondono solo a Dio, chi risponde a l'uomo per mezzo di scongiuri sono solo i demoni che a volte si trasformano anche i angeli di luce per ingannare l'uomo .
Chi a orecchie per intendere intenda , per gli altri spero  che  si ravvedino quanto prima dei loro errori .

Vangelo di oggi con commento

Venerdì 27 marzo 2015
V Settimana di Quaresima


+ VANGELO (Gv 10,31-42)
Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non Ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché Tu, che sei Uomo, Ti fai Dio». Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio –e la Scrittura non può essere annullata–, a Colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e Io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da Lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in Lui. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il fatto più curioso emerge dalla contraddizione dei giudei, arrabbiati contro Gesù e decisi finalmente di metterlo a tacere, o catturarlo per rinchiuderlo o comunque nuocergli e non farlo più predicare. Ma si può far zittire Dio? Si può catturare Dio senza che Lui lo voglia, come avvenne nel Getsemani?
Tra le tante contraddizioni che cogliamo, una ci manifesta la disposizione spirituale dei giudei. Essi accusavano Gesù di una eresia: “Tu, che sei Uomo, Ti fai Dio”. Non si rendevano conto che con questa accusa erano loro a sostituirsi a Dio, perché giudicavano senza conoscere la vera identità di Gesù.
Così è diventato l’uomo di oggi. Si crede dio, agisce come un dio però cattivo, senza amore, pieno di superbia, egoista e crudele.
Il comportamento dei giudei deve far riflettere quelli che ancora non riescono ad agire con umiltà e giudicano con molta facilità. Se non si è ancora iniziato il cammino di Fede o si provano difficoltà nella lotta spirituale, non bisogna abbattersi o pensare che sia impossibile diventare buoni cristiani.
Tutto è possibile per chi crede, ma è necessario chiedere con costanza l’aumento della Fede e lottare i peccati in ogni circostanza.
Le persone oggi hanno rimosso l’esistenza di Dio, di tutto si pensa e si programma, tranne di rendere lode e ringraziare Dio per tutto quello che ci dona di continuo, ininterrottamente, giorno e notte.
Le persone che pregano durante il giorno e lo fanno con una preghiera sincera che scaturisce dal cuore, riparano miliardi di peccati, ma sono soprattutto le anime Consacrate che vivono nel nascondimento dei conventi e monasteri a bloccare il braccio di Dio.
Cosa merita questa umanità che rifiuta Dio per scegliere tutto quello che si oppone a Dio?  
Siamo fortunati perché il nostro Dio è pieno di misericordia, Lui è l’Amore e cerca come il migliore dei padri di farci ragionare, ma i cuori di quasi tutti sono troppo induriti e sono pochi quelli che ritornano a Lui dopo avere vissuto esperienze drammatiche.
Dal 1970 in poi si è diffuso nel mondo un vasto movimento subculturale che comprende numerose correnti psicologiche, sociali e spirituali alternative sorte nel tardo XX secolo nel mondo occidentale. Le numerose e diverse concezioni riconducibili a questa denominazione sono accomunate dall'ideale dell'avvento di un “mondo nuovo” o di una “nuova era”. Tutta una illusione.
Sotto la definizione di New Age vengono fatte ricadere molte realtà di diversa natura, come semplici stili di vita, filosofie, religioni, medicine alternative, organizzazioni, aziende e altro, caratterizzate da un approccio eclettico e individuale all'esplorazione della spiritualità.
Ecco cosa insegna questa eretica teoria: l’uomo è dio, può e deve compiere tutto ciò che vuole e gli piace. Il peccato non può esistere.
La New Age diabolica così si è inserita in ogni settore della vita, presente nella mentalità dei potenti e di moltissimi personaggi dello spettacolo americano, soprattutto, per poi diffondersi nel mondo intero. Nel cinema è diabolicamente e sottilmente presente la teoria New Age, è presente nella vita di molti idoli che hanno condotto intere generazioni a rifiutare Dio perché ogni persona è dio.
L’orgoglio è l’ornamento principale indossato da tutti, con conseguenze terribili perché la mente non riesce a vedere il bene da compiere e si inganna di fare tutto bene, anche le azioni più abominevoli.
L’orgoglio rende fuori di sé una persona, vive proiettata all’esterno e non si ritrova più. Quando si dice “è fuori di sé”, non si intende solamente una patologia, è il sintomo di chi non comunica con Gesù e non controlla le sue parole. Anche se per tutti può sembrare una persona normale, le sue parole sono spade che tagliano…
Per riconoscere Gesù e andare incontro a Lui c’è da compiere un cammino di purificazione, la rinuncia all’orgoglio che esalta e disprezza. Gesù aspetta con gioia anche i più grandi peccatori, bisogna muoversi verso Lui e lasciare tante zavorre che appesantiscono il cammino.
Lottate contro i pensieri che alimentano l’orgoglio ed agite con umiltà, pensate in modo umile, siate sempre persone buone e umili.

1 Ave Maria per Padre Giulio

Sostieni l’apostolato per Gesù e Maria.  Aiuta con donazioni la diffusione del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore, manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell’unica Chiesa fondata da Gesù. "Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,16). 

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Nella giornata ripeterò molte volte: “Gesù sia fatta la tua volontà”. Offrirò le azioni di ogni giorno, rimettendole nelle mani del Signore.

Pensiero
Il tuo parlare sia sempre condito con la dolcezza. (San Giovanni Bosco)

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro sito:


Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente.


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giovedì 26 marzo 2015

Vangelo del giorno con commento .

Giovedì 26 marzo 2015
V Settimana di Quaresima


+ VANGELO (Gv 8,51-59)
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità Io vi dico: “Se uno osserva la mia Parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e Tu dici: “Se uno osserva la mia Parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei Tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se Io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non Lo conoscete. Io invece Lo conosco. Se dicessi che non Lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma Io Lo conosco e osservo la sua Parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità Io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Sono sufficienti tre affermazioni di questo Vangelo per intuire la grande difficoltà dei giudei e capire il loro sbigottimento. Gesù diceva insegnamenti nuovi ed era difficile accoglierli subito, senza avere compreso la sua Divinità.
Ovviamente non sono giustificabili, non erano pronti ad accogliere Gesù anche perché non volevano lasciare la vecchia mentalità. Non riuscivano, stranamente, a legare la connessione tra Gesù e i grandi miracoli che Lui faceva. Non potevano che accettare una conclusione tra le due:
1)    è un falso profeta e i miracoli sono solamente trucchi;
2)    i miracoli sono segni di Dio perché migliaia di ebrei hanno ritrovato la salute e anche la vita, quindi Gesù viene da Dio.
Il rifiuto dei miracoli sarebbe stato umiliante per loro stessi, era davvero inconcepibile negare la guarigione del cieco nato, la risurrezione di Lazzaro dopo quattro giorni dalla morte o la scomparsa immediata della lebbra, malattia incurabile e che portava inesorabilmente alla morte.
Tra le due scelte che qualsiasi persona coscienziosa avrebbe fatto anche per giustificare in un modo o nell’altro la propria posizione, i capi dei giudei e i più maliziosi hanno preferito una terza soluzione, ed era dettata dall’invidia, dall’odio, dalla superbia.
Questa era la soluzione dei giudei: Gesù non viene da Dio e i miracoli sono incomprensibili, meglio tacere su essi!
Il silenzio bugiardo. La falsità per non perdere la stima degli altri, non perdere il potere e continuare a perseguitare Gesù.
È facilissimo agire in questo modo quando non si vivono i valori cristiani, è una ovvia conseguenza avere un linguaggio pieno di pregiudizi, bugie, inganni, ipocrisia, doppiezza, vanità. Anche i cristiani che non hanno ancora conosciuto il vero Volto di Gesù vivono queste situazioni. Portano dentro un macigno che li schiaccia verso terra e così impedisce ad essi di elevarsi verso l’alto.
Ecco le tre affermazioni preannunciate sopra, le quali danno una minima giustificazione al rifiuto di Gesù da parte dei giudei:
“Se uno osserva la mia Parola, non vedrà la morte in eterno”;
«Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non Lo conoscete. Io invece Lo conosco»;
“In verità, in verità Io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono”.
Occorreva una conoscenza più intima di Gesù per capire queste affermazioni, anche oggi molti cristiani rimangono sorpresi. Noi però abbiamo più volte spiegato queste parole e comprendiamo meglio la grandezza di Gesù perché illuminati dalla Fede.
Nella mia riflessione mi domando come potevano gli ebrei più semplici capire queste parole?
Non le comprendevano neanche i dottori del tempio anche perché le rifiutavano a priori. Ma tutti quelli che in buonafede non comprendevano e si allontanavano da Gesù, sono stati giustificati? Dipende da come osservavano la loro fede ebraica, se adoravano Dio con cuore puro e osservavano i Comandamenti hanno trovato la salvezza.
Dio Lo avevano davanti e non Lo riconobbero!
Lo stesso succede a molti cattolici, Consacrati e laici, seriamente impegnati nella vita spirituale. Pregano e osservano con premura il Vangelo eppure sono accusati dai familiari e da tanti altri per motivi insignificanti, futili. Chi c’è dietro queste persone? C’è lo spirito di satana che non accetta la vita santa condotta da queste persone e cerca di distoglierle e di fermarle.
Mi vengono in mente le monache di clausura, considerate inutili da molti che non capiscono la potenza della preghiera. A parte il fuori programma di Napoli, che ha visto numerose monache accerchiare il Papa per salutarlo calorosamente con quella semplicità e purezza che sicuramente portano addosso, le monache di clausura che vivono nella penitenza rimangono indispensabili per la vita della Chiesa e la salvezza del mondo.
Riporto quanto ha detto satana in un esorcismo proprio sulle monache di clausura:
“Molto mi preoccupano quelle servette con la testa fasciata che abbandonano tutti e tutto per chiudersi entro quattro mura, per sacrificare tutto ciò che è bello e buono per quel Dio che solo io sono riuscito a vincere... Giorno e notte si mortificano con veglie e digiuni incoscienti e inconsistenti, non dormono sufficientemente, non mangiano secondo la necessità dell'appetito e del corpo che reclama il vitto necessario, non parlano liberamente ovunque e sempre... taciturne... immusonite, piene di tristezza, la più disumana. Pregano, cantano e tutto questo sacrificio per chi lo fanno? Per quali motivi particolari, per quali fini, con quali risultati?
La stragrande maggioranza, per fortuna, sono persone poco o punto intelligenti, ottuse di mente... abuliche di volontà che si sono lasciate trascinare da qualche prete insoddisfatto... Povere donnicciole che non sanno e non conoscono il vero piacere del sesso con tutte le relative gioie che esso dona...! Povere servette, che non hanno sentito mai le sensazioni della carne, procurate dai baci dei miei uomini...! Eppure quante ne faccio cadere, le riduco ad una vita grama, sterile, prive di ogni fervore, gettandole nel massimo della tiepidezza...
Sì, ne devo fare una strage... perché soprattutto di queste claustrali ho paura... ho una paura terribile...! Sono i nemici miei più terribili e agguerriti, mi strappano dalle mani tante anime di ogni sesso, di ogni classe e condizione... Che nemiche terribili... quando incominciano a pregare per la conversione di un'anima da strapparmi, non la smettono più... più... più... sono tenaci e caparbie!
Se poi non bastassero le lunghe ed estenuanti preghiere al loro falso Dio crocifisso, del quale si chiamano spudoratamente sue spose, allora incominciano con le estenuanti penitenze di ogni genere... che nemiche... che soldati di primo assalto! Ho tentato tante volte di diminuire le vocazioni a questa stupida vita, ma purtroppo non ci sono ancora riuscito... Sono troppe ancora le donnette stupide e sciocche, anche se tante volte sono perfino laureate e diplomate... Che nemiche...!”.
Non solo le claustrali mettono terrore a satana, tutti i cristiani che osservano il Vangelo, fanno penitenze, pregano molto, praticano le virtù -soprattutto l’umiltà e la bontà-, diventano dominatori dei diavoli. Questi cristiani emanano lo Spirito di Dio e i diavoli non si avvicinano, anche se non fanno mai mancare le tentazioni. Ma le loro tentazioni diventano sempre più deboli e quasi inavvertite dai buoni.

1 Ave Maria per Padre Giulio

Sostieni l’apostolato per Gesù e Maria.  Aiuta con donazioni la diffusione del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore, manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell’unica Chiesa fondata da Gesù. "Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,16). 

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Nella giornata ripeterò molte volte: “Gesù sia fatta la tua volontà”. Offrirò le azioni di ogni giorno, rimettendole nelle mani del Signore.

Pensiero
Il tuo parlare sia sempre condito con la dolcezza. (San Giovanni Bosco)

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro sito:


Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente.


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