martedì 31 marzo 2015
Vangelo di oggi con commento
Martedì 31 marzo 2015
Settimana
Santa
+ VANGELO
(Gv
13,21-33.36-38)
Uno di voi mi
tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre
volte.
+
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo,
[mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e
dichiarò: «In verità, in verità Io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli
si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei
discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon
Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli,
chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È
colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone,
lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. Allora, dopo il
boccone, satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare,
fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo;
alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse
detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare
qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’Uomo è stato glorificato, e
Dio è stato glorificato in Lui. Se Dio è stato glorificato in Lui, anche Dio Lo
glorificherà da parte sua e Lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco
sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a
voi: dove vado Io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore,
dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove Io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi
seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò
la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in
verità Io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre
volte». Parola del
Signore
Commento di Padre Giulio
Maria Scozzaro
C’è grande mestizia in questo discorso di Gesù, ma era
arrivato il momento di preparare gli Apostoli ai momenti tremendi che si
avvicinavano e molto turbato cominciò col dare la notizia più tragica: “In verità, in verità Io vi dico: uno di voi
mi tradirà”. Su Dodici il traditore è stato uno, su centoventi
saranno dieci, su milleduecento circa cento. Sono calcoli indicativi per darvi
la proporzione dei tradimenti che avvengono nella
Chiesa.
Molti e grandi tradimenti contro Gesù
avvengono oggi nella Chiesa, da molti non è più considerato Dio, non è più
rispettato per quanto afferma nel Vangelo, non è più adorato né si organizzano
lunghe giornate di Adorazione Eucaristica.
Ho ricevuto una email da
una nostra parrocchiana e parla pure di questa devozione: “Grazie Padre
Giulio i suoi commenti erano finiti nella cartella spam. Ho risolto
l’inconveniente. Io la seguo da tempo e i suoi commenti sono per me la guida
quotidiana e mi aiutano a crescere nel cammino di fede. Io amo Gesù e Maria,
sono al primo posto nella mia vita Ho ricevuto il dono della fede quasi 5 anni
fa durante la malattia, oggi sto bene, mi ero ammalata di tumore al seno.
La fede mi ha cambiato la vita e sono felice, anche se
in questo momento sto passando un periodo di preoccupazioni materiali ma Gesù
non mi ha fatto mancare il suo aiuto. Le chiedo un preghiera per me e Fabio,
insieme facciamo lo stesso cammino e siamo adoratori perpetui per 4 ore
settimanali. Mi piacerebbe tanto poterla incontrare. Prego per lei, viva Gesù e
Maria. Carmen Spina”
L’impegno di 4 ore
settimanali come adoratori dell’Eucaristia è già un buon inizio, questo
dovrebbero farlo tutti i cattolici, però soltanto pochi sono disponibili per
tutti gli impegni che si organizzano nella giornata e poi, lo scrivo
francamente, senza una discreta conoscenza di Gesù non c’è alcun desiderio di
andare in Chiesa e parlare con Lui, raccontargli tutto, adorarlo in
silenzio.
Il tradimento di Giuda nasce dal distacco
interiore da Gesù, non pensava più secondo gli insegnamenti ascoltati da Lui, li
aveva sostituiti con i propri pensieri, che erano pieni di malizia,
immaginazione, orgoglio, sicurezza di sé, indifferenza verso Dio. Seguendo
questi pensieri divenne il traditore.
Questo fu l’inizio della
dannazione di Giuda, dal distacco spirituale da Gesù arrivò addirittura al
deicidio, ad impiccarsi per disperazione.
“In
verità, in verità Io vi dico: uno di voi mi tradirà”. Oggi Gesù
ripete questa frase a molti cattolici, non si può negare che la Fede diminuisce
sempre più perché aumenta la dissipazione, quindi la sregolatezza, il vizio,
l’immoralità, la corruzione. Moltissimi cattolici rimangono convinti che la
Messa domenicale e le preghiere giornaliere sono abbastanza per vivere in modo
coerente e non fanno più caso a questi comportamenti
peccaminosi.
Si lasciano guidare dai pensieri che
arrivano alla mente e che inducono a peccare. Così non possono rimanere uniti a
Gesù.
Per molti succede un dramma
che distrugge la loro vita, perché quando si mangia l’Eucaristia e non c’è stato
un vero pentimento nella Confessione dei peccati mortali commessi, satana prende
maggiore possesso delle facoltà del cattolico e lo attira sempre di più a sé. Il
cattolico si ritroverà nel tempo a non avvertire più il senso del sacro e si
preoccuperà solo dei piaceri peccaminosi.
“Allora, dopo il boccone, satana entrò in
Giuda”.
Era già padrone dei
pensieri di Giuda, dopo il sacrilegio rimase posseduto. In Giuda entrò satana ed
egli non poté resistere nel Cenacolo.
In quanti modi un cattolico
riesce a tradire Gesù? Tradire significa anche essere infedele, trasgredire,
rinnegare, imbrogliare con una vita esteriormente devota. Ed è facile cadere in
questi atteggiamenti che i più deboli non riescono a vedere, non li percepiscono come un vero
tradimento che si commette contro Gesù. Diventa più difficile ricevere Grazie,
il tumulto è sempre presente nell’anima e le scelte di vita sono
sbagliate.
Rimanere uniti a Gesù è impegnativo ma Lui
rende la vita felice e tutto va per il meglio, anche nelle sofferenza dona
Grazie particolari e permette di superare i momenti di sconforto. Chi trova Gesù
presente nell’Eucaristia è una persona nuova, una grande forza spirituale entra
in essa e nulla potrà abbatterla.
È determinante fare ore di
Adorazione Eucaristica settimanale, ognuno di voi deve organizzarsi per trovare
del tempo da dedicare a Colui che vi dona tutto e vi libera da tutto il negativo
che vi circonda e magari vuole distruggervi. Chi vi potrà proteggere? Chi può
spaventare i diavoli e bloccare le iniziative di quanti non vi amano e cercano
sempre di arrecarvi in qualche modo danni ed
impedimenti?
Il ricorso al Santo Rosario
è il modo per fare intervenire la Madonna e metterci sotto la sua potentissima
protezione. I diavoli tremano quando si recita questa fortissima preghiera, lo
ha detto moltissime volte la Madonna ma anche negli esorcismi lo hanno rivelato
i diavoli:
“Odio il
Rosario, quell'arnese guasto e marcio di quella Donna lì è
per me come un martello che mi spacca la testa... ahiiiii! È
l'invenzione dei falsi cristiani che non mi ubbidiscono, per questo seguono
quella Donnaccia! Sono falsi, falsi... invece di ascoltare me che regno su tutto
il mondo, questi falsi cristiani vanno a pregare quella Donnaccia, mia prima
nemica, con quell'arnese... oh quanto male mi
fanno...”.
Nel Vangelo oggi troviamo anche l’annuncio del
rinnegamento che attuerà Pietro, ma in questo caso si tratta di una forte
debolezza dovuta all’inquietudine dell’arresto di Gesù. Certo Pietro con il suo
rinnegare non è stato un valido esempio, ma ha l’attenuante degli avvenimenti
accaduti la notte del Giovedì Santo, tanto che poi il Signore lo riabilitò
richiedendogli per tre volte la professione di Fede, come tre erano stati i suoi
rinnegamenti.
Vediamo se i cattolici riescono a commettere lo stesso
rinnegamento di Gesù. Lo sconfessano quando non vivono il Vangelo e scelgono i
piaceri peccaminosi. Lo disconoscono quando si trovano a scegliere
intenzionalmente i peccati e ritrattano la loro Fede. È facile rinnegare Gesù in modo più
tragico di Pietro.
Se vogliamo rimanere uniti a Gesù è necessario lottare
contro le tentazioni e vincere le debolezze personali che fanno scivolare in
basso.
1 Ave Maria per Padre
Giulio
Sostieni
l’apostolato per Gesù e Maria. Aiuta con donazioni la diffusione
del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il
nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di
offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di
Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la
vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina
della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore,
manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell’unica
Chiesa fondata da Gesù. "Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,16).
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna
con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco
portato da satana. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni
giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Ripeterò molte volte al giorno dentro di me le parole
del Credo: “Credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio, vero Dio e vero
Uomo”.
Pensiero
L’uomo dà il meglio di sé quando è stimolato dalla
speranza d’un premio, dalla paura dell’insuccesso e dalla luce di una stella.
(Anonimo)
Per superare le prove dolorose, non
soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche
miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera
efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le
testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi
hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un
potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro
sito:
“Continuiamo a
recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di
preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale.
Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il
Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno
decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è
recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra
noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le
potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera
diventa potente”.
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gli altri commenti
domenica 29 marzo 2015
Vangelo di oggi con commento .
Domenica 29
marzo 2015
DOMENICA
DELLE PALME
+
Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo
Marco
Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Àzzimi, e i capi
dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturare Gesù con un inganno
per farlo morire. Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non vi sia una
rivolta del popolo».
Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il
lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro,
pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di
alabastro e versò il profumo sul suo capo. Ci furono alcuni, fra loro, che si
indignarono: «Perché questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per più di
trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di
lei.
Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché la
infastidite? Ha compiuto un’azione buona verso di me. I poveri infatti li avete
sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me.
Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la
sepoltura. In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il
mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha
fatto».
Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai capi
dei sacerdoti per consegnare loro Gesù. Quelli, all’udirlo, si rallegrarono e
promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento
opportuno.
Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la
Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché
tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo
loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua;
seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la
mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi
mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate
la cena per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva
detto loro e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, egli arrivò con i Dodici. Ora, mentre
erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: «In verità io vi dico: uno di voi,
colui che mangia con me, mi tradirà». Cominciarono a rattristarsi e a dirgli,
uno dopo l’altro: «Sono forse io?». Egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che
mette con me la mano nel piatto. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto
di lui; ma guai a quell’uomo, dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!
Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!».
E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la
benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio
corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E
disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In
verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in
cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli
Ulivi. Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto:
“Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse”.
Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea». Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzeranno, io no!». Gesù gli disse: «In verità io ti dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.
Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea». Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzeranno, io no!». Gesù gli disse: «In verità io ti dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.
Giunsero a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse
ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo
e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: «La mia anima è
triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po’ innanzi,
cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora.
E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice!
Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu». Poi venne, li trovò
addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una
sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto,
ma la carne è debole». Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole.
Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti
pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse
loro: «Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l’ora: ecco, il Figlio
dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco,
colui che mi tradisce è vicino».
E
subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una
folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli
anziani. Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: «Quello che
bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta». Appena giunto,
gli si avvicinò e disse: «Rabbì» e lo baciò. Quelli gli misero le mani addosso e
lo arrestarono. Uno dei presenti estrasse la spada, percosse il servo del sommo
sacerdote e gli staccò l’orecchio. Allora Gesù disse loro: «Come se fossi un
brigante siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno ero in mezzo
a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si compiano dunque le
Scritture!». Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. Lo seguiva però un
ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. Ma egli,
lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo.
Condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono
tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. Pietro lo aveva seguito da
lontano, fin dentro il cortile del palazzo del sommo sacerdote, e se ne stava
seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. I capi dei sacerdoti e tutto il
sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la
trovavano. Molti infatti testimoniavano il falso contro di lui e le loro
testimonianze non erano concordi. Alcuni si alzarono a testimoniare il falso
contro di lui, dicendo: «Lo abbiamo udito mentre diceva: “Io distruggerò questo
tempio, fatto da mani d’uomo, e in tre giorni ne costruirò un altro, non fatto
da mani d’uomo”». Ma nemmeno così la loro testimonianza era concorde. Il sommo
sacerdote, alzatosi in mezzo all’assemblea, interrogò Gesù dicendo: «Non
rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma egli taceva e
non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei
tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?». Gesù rispose: «Io lo
sono!
E
vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le
nubi del cielo».
Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte. Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli: «Fa’ il profeta!». E i servi lo schiaffeggiavano.
Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte. Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli: «Fa’ il profeta!». E i servi lo schiaffeggiavano.
Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle
giovani serve del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo
guardò in faccia e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù». Ma egli
negò, dicendo: «Non so e non capisco che cosa dici». Poi uscì fuori verso
l’ingresso e un gallo cantò. E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai
presenti: «Costui è uno di loro». Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti
dicevano di nuovo a Pietro: «È vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei
Galileo». Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quest’uomo di
cui parlate». E subito, per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si
ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che due volte il gallo
canti, tre volte mi rinnegherai». E scoppiò in pianto.
E
subito, al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il
sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo portarono via e
lo consegnarono a Pilato. Pilato gli domandò: «Tu sei il re dei Giudei?». Ed
egli rispose: «Tu lo dici». I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose.
Pilato lo interrogò di nuovo dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose
ti accusano!». Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato rimase
stupito.
A ogni festa, egli era solito rimettere in libertà per loro un carcerato, a loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. La folla, che si era radunata, cominciò a chiedere ciò che egli era solito concedere. Pilato rispose loro: «Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in libertà per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo: «Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Ma essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
A ogni festa, egli era solito rimettere in libertà per loro un carcerato, a loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. La folla, che si era radunata, cominciò a chiedere ciò che egli era solito concedere. Pilato rispose loro: «Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in libertà per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo: «Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Ma essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè
nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora,
intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a
salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna,
gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui.
Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero
indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava,
un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di
Rufo. Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», e
gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.
Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando
a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino
quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il
re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla
sua sinistra.
Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il
capo e dicendo: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre
giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!». Così anche i capi dei
sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: «Ha
salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda
ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!». E anche quelli che erano stati
crocifissi con lui lo insultavano.
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra
fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì,
lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».
Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a
inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere,
dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un
forte grido, spirò.
Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo.
Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel
modo, disse: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!».
Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, le quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.
Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, le quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.
Venuta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la
vigilia del sabato, Giuseppe d’Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che
aspettava anch’egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il
corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il
centurione, gli domandò se era morto da tempo. Informato dal centurione,
concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla
croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia.
Poi fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro. Maria di Màgdala e Maria
madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto. Parola del Signore
Commento di Padre Giulio
Maria Scozzaro
Anche se è un po’ lunga la
lettura di questa Domenica delle Palme, non c’è assolutamente dubbio che la sua
lettura accresce l’amore verso Gesù, spiega il suo Amore verso ognuno di noi, fa
comprendere con quale infinita donazione ha voluto redimere
l’umanità.
Fino a diversi decenni fa
era uso nei conventi francescani meditare comunitariamente ogni giorno la
Passione di Gesù per un’ora, divisa in due momenti, considerati di intensa
spiritualità per quanto si apprendeva dei momenti tragici e violenti della Vita
del Signore.
Tutti i grandi Santi hanno
meditato con vivo interesse la sua Passione, perché da essa si ricava una
conoscenza adeguata del motivo assolutamente Divino e delle circostanze
particolareggiate delle ultime ore di Gesù.
La meditazione della
Passione di Gesù in realtà ha origine agli inizi stessi del Cristianesimo. A
Gerusalemme molti fedeli della prima ora avranno avuto un ricordo incancellabile
delle sofferenze accettate da Gesù, poiché anche loro erano sul Calvario. Mai
più avrebbero potuto dimenticare quella vigilia di Pasqua, quando Cristo
faticosamente percorse le strade della città portando sulle proprie spalle una
pesante croce.
Solo Dio
poteva sostenere tutti i peccati che rappresentava quella croce, peccati che
Gesù per amore nostro assunse su di sé.
Non si può rimanere
insensibili dinanzi alla tremenda esperienza vissuta dal Signore per riportare
l’amicizia tra il Padre e l’umanità.
Sulla Passione di Gesù,
questo scriveva San Giovanni Crisostomo: “Leggiamo
sempre la Passione del Signore. Grande guadagno e immenso profitto ricaveremo da
questa lettura, quando, infatti, tu Lo vedi adorato sarcasticamente con gesti e
con atti, schernito e burlato e, dopo tale farsa, colpito con pugni e
oltraggiato, quando tu Lo contempli mentre soffre gli estremi tormenti della
crocifissione: anche se tu sei duro come una pietra, diverrai più tenero della
cera e strapperai dall’anima ogni cattiva
passione”.
Se voi cominciate a
meditare ogni giorno anche pochi versetti di questo Vangelo o quello più
completo di San Matteo, che sono i capitoli 26 e 27, la vostra conoscenza di
Gesù si perfezionerà e proverete un amore mai scoperto prima, per la
comprensione di quanto ha voluto volontariamente patire per tutti
noi.
San Tommaso d’Aquino
diceva: “La Passione di Gesù è
sufficiente per impostare di sana pianta l’umana
esistenza”.
E un giorno, durante un
incontro con San Bonaventura, San Tommaso gli chiese da quali testi avesse
raccolto tutta la dottrina che esponeva nelle sue opere. Si dice che San
Bonaventura gli presentasse un Crocifisso, consumato ormai per i molti baci, e
gli dicesse: “Questo è il libro che mi detta tutto quello che scrivo:
quel poco che so l’ho imparato da qui”.
Dal
Crocifisso i Santi hanno imparato a soffrire e ad amare
davvero!
Da esso dobbiamo imparare
anche noi. Ci sarà di molto aiuto contemplare la Passione di Cristo nella nostra
meditazione personale, nella lettura del Santo Vangelo, nei misteri dolorosi del
Santo Rosario, nella Via Crucis.
Possiamo immaginare di essere anche noi confusi tra gli
spettatori che furono testimoni di quei momenti. Di trovarci tra gli Apostoli
durante l’Ultima cena, quando Gesù lavò i piedi e si espresse con una tenerezza
infinita, nel momento supremo dell’istituzione dell’Eucaristia. Essere uno in
più, oltre a quei tre che si addormentarono nel Getsemani, quando il Signore
desiderava tanto di avere compagnia nella sua infinita
solitudine…
Uno di quelli che furono presenti alla sua cattura;
uno di quelli che udirono Pietro giurare che non
conosceva Gesù;
uno che ascoltò i falsi testimoni in quella finzione di
processo, e vide il sacerdote strapparsi le vesti alle parole di Gesù;
uno tra la turba che urlando inferocita chiedeva la sua
morte e che poi Lo guardava appeso alla Croce sul Calvario.
Ci mettiamo tra gli spettatori e contempliamo il viso straziato ma
nobile di Gesù, la sua infinita pazienza…
Quanti insegnamenti ricaveremo ogni giorno dalla contemplazione
della sua Passione? Incalcolabili, e la nostra vita
migliorerà!
Per conoscere e seguire Gesù dobbiamo commuoverci
davanti al suo dolore e abbandono,
“sentire”, non solo guardare, i colpi dei flagelli, le spine, gli insulti, i
tradimenti, poiché sono stati i nostri peccati a portare Gesù sul Calvario.
È
davvero necessario per chi vuole crescere seriamente nella Fede, per tutto
l’anno prendere parte nella meditazione alle scene che riviviamo in questa
Settimana Santa:
il dolore di Gesù,
le lacrime di sua Madre,
la fuga dei discepoli,
la fortezza delle pie donne,
l’audacia di Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea che chiedono
a Pilato il Corpo del Signore.
Ricaveremo molti frutti dal meditare la Passione di
Cristo. In primo luogo una grande avversione per il peccato, poiché “Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità” (Is 53,3).
Gesù Crocifisso deve essere il libro nel quale, come
fecero i Santi, dobbiamo leggere sempre per imparare a detestare il peccato e a
infiammarci d’amore per un Dio tanto amoroso: nelle Piaghe di Cristo leggeremo
la malizia del peccato che Lo ha condannato ad una morte così crudele ed
infamante per soddisfare la giustizia Divina.
Leggeremo le prove dell’Amore di Gesù per ognuno di noi: tutte
quelle sofferenze proprio per rivelarci quanto ci
amava!
1 Ave Maria per Padre
Giulio
Sostieni
l'apostolato per Gesù e Maria. Aiuta con donazioni la diffusione del Vangelo, la Parola
di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il nostro apostolato è
vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere
tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte
impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la vera devozione alla
Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina della Chiesa. Il
vostro contributo economico è un segno di stima e di amore, manifestazione di
vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell'unica Chiesa fondata da
Gesù. "Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,16).
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna
con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco
portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi
molto per me.
Vi benedico e prego per
tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel
Rosario.
Proposito
Devo collaborare con tutte
le mie forze nell’apostolato per far conoscere Gesù.
Pensiero
Solo quando saprò che il
demonio cesserà dall’insidiare le anime, io cesserò dal cercare nuovi mezzi per
salvarle dai suoi inganni e dalle sue insidie. (San Giovanni Bosco)
Per superare
le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere
Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni
giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli.
Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi
malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie.
Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna.
Potete stamparla dal nostro sito:
“Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e
alle ore 21 in comunione di preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a
questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle
stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della
Madonna. Ognuno decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle
due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù,
la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi
cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme,
la preghiera diventa potente”.
Per leggere tutti gli altri commenti
venerdì 27 marzo 2015
Attenti a maghi stregoni cartomanti e a tutti i falsi maestri .
Purtroppo tanta gente ancora oggi per i loro problemi si rivolgono a queste persone .
Lo ripetero fino allo sfinimento , la parola di Dio la Bibbia ci ammonisce in piu parti , di non andare dai maghi e di non adoperare la magia , ma purtroppo molti di noi non lo capiscono e vanno da questi delinquenti , e deliquenti e una carezza, si potrebbe usare tante altre espressioni piu pesanti, ma lasciamo stare . Allora chi va dal mago , inanzitutto spende un sacco di soldi e se gli va bene e costui non e affiliato a satana ed e solo un ciarlatano , ti spilla il denaro , ma non contrai alcun legame , ma se invece il mago e uno che a venduto la sua anima a satana , questo non ti spilla solo soldi, ma reciprocamente lega anche te a satana . Dunque, ma perche invece di correre dietro a questi mercanti di morte , non ci rivolgiamo a Gesù che non ci chiede soldi, ma solo di amarlo , e lui sicuramente ci aiutera, perche ci ama , ha dato la sua vita sulla croce per noi . E invece i mercanti di morte che stanno con satana cosa anno fatto per noi ? Nulla e nulla faranno se non quello che gli insegna satana, cioè portare e seminare odio e morte .
Non date retta a chi vi dice io lavoro soltanto con la magia bianca , sono tutte balle , la magia e magia e quella vera e contrarre patti con satana e essere suoi servi , altro che bianca, qui e tutto nero . Gli angeli, quelli rispondono solo a Dio , nessuno puo invocarli con nessuna formula , i veri angeli rispondono solo a Dio, chi risponde a l'uomo per mezzo di scongiuri sono solo i demoni che a volte si trasformano anche i angeli di luce per ingannare l'uomo .
Chi a orecchie per intendere intenda , per gli altri spero che si ravvedino quanto prima dei loro errori .
Lo ripetero fino allo sfinimento , la parola di Dio la Bibbia ci ammonisce in piu parti , di non andare dai maghi e di non adoperare la magia , ma purtroppo molti di noi non lo capiscono e vanno da questi delinquenti , e deliquenti e una carezza, si potrebbe usare tante altre espressioni piu pesanti, ma lasciamo stare . Allora chi va dal mago , inanzitutto spende un sacco di soldi e se gli va bene e costui non e affiliato a satana ed e solo un ciarlatano , ti spilla il denaro , ma non contrai alcun legame , ma se invece il mago e uno che a venduto la sua anima a satana , questo non ti spilla solo soldi, ma reciprocamente lega anche te a satana . Dunque, ma perche invece di correre dietro a questi mercanti di morte , non ci rivolgiamo a Gesù che non ci chiede soldi, ma solo di amarlo , e lui sicuramente ci aiutera, perche ci ama , ha dato la sua vita sulla croce per noi . E invece i mercanti di morte che stanno con satana cosa anno fatto per noi ? Nulla e nulla faranno se non quello che gli insegna satana, cioè portare e seminare odio e morte .
Non date retta a chi vi dice io lavoro soltanto con la magia bianca , sono tutte balle , la magia e magia e quella vera e contrarre patti con satana e essere suoi servi , altro che bianca, qui e tutto nero . Gli angeli, quelli rispondono solo a Dio , nessuno puo invocarli con nessuna formula , i veri angeli rispondono solo a Dio, chi risponde a l'uomo per mezzo di scongiuri sono solo i demoni che a volte si trasformano anche i angeli di luce per ingannare l'uomo .
Chi a orecchie per intendere intenda , per gli altri spero che si ravvedino quanto prima dei loro errori .
Vangelo di oggi con commento
Venerdì 27 marzo 2015
V Settimana
di Quaresima
+ VANGELO (Gv 10,31-42)
Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro
mani.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per
lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte
del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non Ti
lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché Tu, che sei Uomo, Ti
fai Dio». Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho
detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta
la parola di Dio –e la Scrittura non può essere annullata–, a Colui che il Padre
ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto:
“Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se
le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e
conosciate che il Padre è in me, e Io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di
catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. Ritornò quindi nuovamente al di là
del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti
andarono da Lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto
quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti
credettero in Lui. Parola del
Signore
Commento di Padre Giulio
Maria Scozzaro
Il fatto più curioso emerge dalla contraddizione dei
giudei, arrabbiati contro Gesù e decisi finalmente di metterlo a tacere, o
catturarlo per rinchiuderlo o comunque nuocergli e non farlo più predicare. Ma
si può far zittire Dio? Si può catturare Dio senza che Lui lo voglia,
come avvenne nel Getsemani?
Tra le tante contraddizioni che cogliamo, una ci
manifesta la disposizione spirituale dei giudei. Essi accusavano Gesù di una
eresia: “Tu, che sei Uomo, Ti fai
Dio”. Non si rendevano conto che con questa accusa erano loro a sostituirsi
a Dio, perché giudicavano senza conoscere la vera identità di
Gesù.
Così è diventato l’uomo di oggi. Si crede dio, agisce come un dio
però cattivo, senza amore, pieno di superbia, egoista e
crudele.
Il comportamento dei giudei deve far riflettere quelli
che ancora non riescono ad agire con umiltà e giudicano con molta facilità. Se
non si è ancora iniziato il cammino di Fede o si provano difficoltà nella lotta
spirituale, non bisogna abbattersi o pensare che sia impossibile diventare buoni
cristiani.
Tutto è possibile per chi crede, ma è necessario chiedere con
costanza l’aumento della Fede e lottare i peccati in ogni
circostanza.
Le persone oggi hanno rimosso l’esistenza di Dio, di
tutto si pensa e si programma, tranne di rendere lode e ringraziare Dio per
tutto quello che ci dona di continuo, ininterrottamente, giorno e notte.
Le persone che pregano durante il giorno e lo fanno con
una preghiera sincera che scaturisce dal cuore, riparano miliardi di peccati, ma
sono soprattutto le anime Consacrate che vivono nel nascondimento dei conventi e
monasteri a bloccare il braccio di Dio.
Cosa merita questa umanità che rifiuta Dio per scegliere
tutto quello che si oppone a Dio?
Siamo fortunati perché il nostro Dio è pieno di
misericordia, Lui è l’Amore e cerca come il migliore dei padri di farci
ragionare, ma i cuori di quasi tutti sono troppo induriti e sono pochi quelli
che ritornano a Lui dopo avere vissuto esperienze
drammatiche.
Dal 1970 in poi si è diffuso nel mondo un vasto
movimento subculturale che comprende numerose correnti psicologiche, sociali e
spirituali alternative sorte nel tardo XX secolo nel mondo
occidentale. Le numerose e diverse concezioni riconducibili a questa
denominazione sono accomunate dall'ideale dell'avvento di un “mondo nuovo” o di una “nuova era”. Tutta una
illusione.
Sotto la definizione di New Age vengono fatte ricadere
molte realtà di diversa natura, come semplici stili di vita, filosofie,
religioni, medicine alternative, organizzazioni, aziende e altro, caratterizzate
da un approccio eclettico e individuale all'esplorazione della spiritualità.
Ecco cosa insegna questa eretica teoria: l’uomo è dio, può e deve
compiere tutto ciò che vuole e gli piace. Il peccato non può
esistere.
La New Age diabolica così si è inserita in ogni settore
della vita, presente nella mentalità dei potenti e di moltissimi personaggi
dello spettacolo americano, soprattutto, per poi diffondersi nel mondo intero.
Nel cinema è diabolicamente e sottilmente presente la teoria New Age, è presente
nella vita di molti idoli che hanno condotto intere generazioni a rifiutare Dio
perché ogni persona è dio.
L’orgoglio è l’ornamento principale indossato da tutti,
con conseguenze terribili perché la mente non riesce a vedere il bene da
compiere e si inganna di fare tutto bene, anche le azioni più abominevoli.
L’orgoglio rende fuori di sé una persona, vive
proiettata all’esterno e non si ritrova più. Quando si dice “è fuori di sé”, non si intende
solamente una patologia, è il sintomo di chi non comunica con Gesù e non
controlla le sue parole. Anche se per tutti può sembrare una persona normale, le
sue parole sono spade che tagliano…
Per riconoscere Gesù e andare incontro a Lui c’è da
compiere un cammino di purificazione, la rinuncia all’orgoglio che esalta e
disprezza. Gesù aspetta con gioia anche i più grandi peccatori, bisogna muoversi
verso Lui e lasciare tante zavorre che appesantiscono il cammino.
Lottate contro i pensieri che alimentano l’orgoglio ed
agite con umiltà, pensate in modo umile, siate sempre persone buone e
umili.
1 Ave Maria per Padre
Giulio
Sostieni
l’apostolato per Gesù e Maria. Aiuta con donazioni la diffusione
del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il
nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di
offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di
Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la
vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina
della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore,
manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell’unica
Chiesa fondata da Gesù. "Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,16).
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna
con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco
portato da satana. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni
giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Nella giornata ripeterò molte volte: “Gesù sia fatta la tua volontà”. Offrirò
le azioni di ogni giorno, rimettendole nelle mani del
Signore.
Pensiero
Il tuo parlare sia sempre condito con la dolcezza.
(San Giovanni
Bosco)
Per superare le prove dolorose, non
soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche
miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera
efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le
testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi
hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un
potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro
sito:
“Continuiamo a
recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di
preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale.
Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il
Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno
decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è
recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra
noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le
potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera
diventa potente”.
Per leggere tutti
gli altri commenti
giovedì 26 marzo 2015
Vangelo del giorno con commento .
Giovedì 26 marzo 2015
V Settimana
di Quaresima
+ VANGELO (Gv 8,51-59)
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il
mio giorno.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in
verità Io vi dico: “Se uno osserva la mia Parola, non vedrà la morte in
eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo
è morto, come anche i profeti, e Tu dici: “Se uno osserva la mia Parola, non
sperimenterà la morte in eterno”. Sei Tu più grande del nostro padre Abramo, che
è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se Io
glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre
mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non Lo conoscete. Io invece Lo
conosco. Se dicessi che non Lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma Io Lo
conosco e osservo la sua Parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di
vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero:
«Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In
verità, in verità Io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora
raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì
dal tempio. Parola del
Signore
Commento di Padre Giulio
Maria Scozzaro
Sono sufficienti tre affermazioni di questo Vangelo per
intuire la grande difficoltà dei giudei e capire il loro sbigottimento. Gesù
diceva insegnamenti nuovi ed era difficile accoglierli subito, senza avere
compreso la sua Divinità.
Ovviamente non sono giustificabili, non erano pronti ad
accogliere Gesù anche perché non volevano lasciare la vecchia mentalità. Non
riuscivano, stranamente, a legare la connessione tra Gesù e i grandi miracoli
che Lui faceva. Non potevano che accettare una conclusione tra le due:
1)
è un falso
profeta e i miracoli sono solamente trucchi;
2)
i miracoli sono
segni di Dio perché migliaia di ebrei hanno ritrovato la salute e anche la vita,
quindi Gesù viene da Dio.
Il rifiuto dei miracoli sarebbe stato umiliante per loro
stessi, era davvero inconcepibile negare la guarigione del cieco nato, la
risurrezione di Lazzaro dopo quattro giorni dalla morte o la scomparsa immediata
della lebbra, malattia incurabile e che portava inesorabilmente alla morte.
Tra le due scelte che qualsiasi persona coscienziosa
avrebbe fatto anche per giustificare in un modo o nell’altro la propria
posizione, i capi dei giudei e i più maliziosi hanno preferito una terza
soluzione, ed era dettata dall’invidia, dall’odio, dalla
superbia.
Questa era la soluzione dei giudei: Gesù non viene da Dio e i
miracoli sono incomprensibili, meglio tacere su
essi!
Il silenzio bugiardo. La falsità per non perdere la
stima degli altri, non perdere il potere e continuare a perseguitare
Gesù.
È
facilissimo agire in questo modo quando non si vivono i valori cristiani, è una
ovvia conseguenza avere un linguaggio pieno di pregiudizi, bugie, inganni,
ipocrisia, doppiezza, vanità. Anche i cristiani che non hanno ancora
conosciuto il vero Volto di Gesù vivono queste situazioni.
Portano dentro un macigno che li schiaccia verso terra e così impedisce ad essi
di elevarsi verso l’alto.
Ecco le tre affermazioni preannunciate sopra, le quali
danno una minima giustificazione al rifiuto di Gesù da parte dei
giudei:
“Se uno osserva la mia
Parola, non vedrà la morte in eterno”;
«Chi mi glorifica è il
Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non Lo conoscete. Io invece Lo
conosco»;
“In verità, in verità Io vi
dico: prima che Abramo fosse, Io Sono”.
Occorreva una conoscenza più intima di Gesù per capire
queste affermazioni, anche oggi molti cristiani rimangono sorpresi. Noi però
abbiamo più volte spiegato queste parole e comprendiamo meglio la grandezza di
Gesù perché illuminati dalla Fede.
Nella mia riflessione mi domando come potevano gli ebrei
più semplici capire queste parole?
Non le comprendevano neanche i dottori del tempio anche
perché le rifiutavano a priori. Ma tutti quelli che in buonafede non
comprendevano e si allontanavano da Gesù, sono stati giustificati? Dipende da
come osservavano la loro fede ebraica, se adoravano Dio con cuore puro e
osservavano i Comandamenti hanno trovato la salvezza.
Dio Lo avevano davanti e non Lo
riconobbero!
Lo stesso succede a molti cattolici, Consacrati e laici,
seriamente impegnati nella vita spirituale. Pregano e osservano con premura il
Vangelo eppure sono accusati dai familiari e da tanti altri per motivi
insignificanti, futili. Chi c’è dietro queste persone? C’è lo spirito di satana
che non accetta la vita santa condotta da queste persone e cerca di distoglierle
e di fermarle.
Mi vengono in mente le monache di clausura, considerate
inutili da molti che non capiscono la potenza della preghiera. A parte il fuori
programma di Napoli, che ha visto numerose monache accerchiare il Papa per
salutarlo calorosamente con quella
semplicità e purezza che sicuramente portano addosso, le monache di clausura che
vivono nella penitenza rimangono indispensabili per la vita della Chiesa e la
salvezza del mondo.
Riporto quanto ha detto satana in un esorcismo proprio
sulle monache di clausura:
“Molto mi preoccupano
quelle servette con la testa fasciata che abbandonano tutti e tutto per
chiudersi entro quattro mura, per sacrificare tutto ciò che è bello e buono per
quel Dio che solo io sono riuscito a vincere... Giorno e notte si mortificano
con veglie e digiuni incoscienti e inconsistenti, non dormono sufficientemente,
non mangiano secondo la necessità dell'appetito e del corpo che reclama il vitto
necessario, non parlano liberamente ovunque e sempre... taciturne... immusonite,
piene di tristezza, la più disumana. Pregano, cantano e tutto questo sacrificio
per chi lo fanno? Per quali motivi particolari, per quali fini, con quali
risultati?
La stragrande maggioranza,
per fortuna, sono persone poco o punto intelligenti, ottuse di mente... abuliche
di volontà che si sono lasciate trascinare da qualche prete insoddisfatto...
Povere donnicciole che non sanno e non conoscono il vero piacere del sesso con
tutte le relative gioie che esso dona...! Povere servette, che non hanno sentito
mai le sensazioni della carne, procurate dai baci dei miei uomini...! Eppure
quante ne faccio cadere, le riduco ad una vita grama, sterile, prive di ogni
fervore, gettandole nel massimo della tiepidezza...
Sì, ne devo
fare una strage... perché soprattutto di queste claustrali ho paura... ho una
paura terribile...! Sono i nemici miei più terribili e agguerriti, mi strappano
dalle mani tante anime di ogni sesso, di ogni classe e condizione... Che nemiche
terribili... quando incominciano a pregare per la conversione di un'anima da
strapparmi, non la smettono più... più... più... sono tenaci e caparbie!
Se poi non bastassero le
lunghe ed estenuanti preghiere al loro falso Dio crocifisso, del quale si
chiamano spudoratamente sue spose, allora incominciano con le estenuanti
penitenze di ogni genere... che nemiche... che soldati di primo assalto! Ho
tentato tante volte di diminuire le vocazioni a questa stupida vita, ma
purtroppo non ci sono ancora riuscito... Sono troppe ancora le donnette stupide
e sciocche, anche se tante volte sono perfino laureate e diplomate... Che
nemiche...!”.
Non solo le claustrali mettono terrore a satana, tutti i
cristiani che osservano il Vangelo, fanno penitenze, pregano molto, praticano le
virtù -soprattutto l’umiltà e la bontà-, diventano dominatori dei diavoli.
Questi cristiani emanano lo Spirito di Dio e i diavoli non si avvicinano, anche
se non fanno mai mancare le tentazioni. Ma le loro tentazioni diventano sempre
più deboli e quasi inavvertite dai buoni.
1 Ave Maria per Padre
Giulio
Sostieni
l’apostolato per Gesù e Maria. Aiuta con donazioni la diffusione
del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il
nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di
offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di
Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la
vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina
della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore,
manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell’unica
Chiesa fondata da Gesù. "Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,16).
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna
con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco
portato da satana. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni
giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Nella giornata ripeterò molte volte: “Gesù sia fatta la tua volontà”. Offrirò
le azioni di ogni giorno, rimettendole nelle mani del
Signore.
Pensiero
Il tuo parlare sia sempre condito con la dolcezza.
(San Giovanni
Bosco)
Per superare le prove dolorose, non
soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche
miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera
efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le
testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi
hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un
potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro
sito:
“Continuiamo a
recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di
preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale.
Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il
Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno
decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è
recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra
noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le
potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera
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