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sabato 31 marzo 2012

INTERVISTA AL PADRE ESORCISTA GABRIELE AMORTH

INTERVISTA AL PADRE ESORCISTA GABRIELE AMORTH. Tratto dal sito “30giorni.it”

Il fumo di Satana nella casa del Signore

Sono trascorsi 29 anni da quel 29 giugno del 1972, festa degli apostoli Pietro e Paolo, quando papa Montini parlò del nemico di Dio per antonomasia: «Attraverso qualche fessura il fumo di Satana è entrato nella Chiesa». E oggi? Beh, quel fumo si diffonde in stanze insospettate…

di Stefano Maria Paci

Sono trascorsi 29 anni da quel 29 giugno del 1972. Era la festa di san Pietro, principe degli apostoli. Era la festa di san Paolo, colui che ha portato il Vangelo di Cristo fino all’estremo Occidente. E in quel 29 giugno, festa dei santi protettori di Roma, il successore di Pietro che aveva preso il nome di Paolo lanciò un grido drammatico. Paolo VI parlò del nemico di Dio per antonomasia, di quel nemico dell’uomo che si chiama Satana. Il nemico della Chiesa. «Attraverso qualche fessura» denunciò Paolo VI «il fumo di Satana è entrato nella Chiesa». Un grido angoscioso, che lasciò stupiti e scandalizzò molti, anche all’interno del mondo cattolico.
E oggi, 29 anni dopo? Quel fumo è stato allontanato, o ha invaso altre stanze? Siamo andati a chiederlo a uno che con Satana e le sue astuzie ha a che fare tutti i giorni. Quasi per professione. È l’esorcista più famoso del mondo: padre Gabriele Amorth, fondatore e presidente ad honorem dell’Associazione internazionale degli esorcisti. Siamo andati da lui anche perché poche settimane fa, il 15 maggio, è stata approvata dalla Cei la traduzione italiana del nuovo Rituale degli esorcismi. Per entrare in uso attende solo il placet della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Una nuova arma che ha la Chiesa per combattere il Nemico? Per scacciare, se ancora non è stato fatto, quel fumo penetrato nel tempio del Signore? Macché! Sentite cosa racconta padre Amorth. Scoprirete che la guerra, in corso da millenni, infuria più furibonda che mai. Che la battaglia adesso si è spostata soprattutto all’interno della casa del Signore. E quel fumo... beh, quel fumo si diffonde in stanze insospettate.
Padre Amorth, finalmente è pronta la traduzione italiana del nuovo Rituale per gli esorcisti.
GABRIELE AMORTH: Sì, è pronta. L’anno scorso la Cei aveva rifiutato di approvarla perché c’erano errori di traduzione dal latino. E noi esorcisti, che dovremmo utilizzarla, avevamo approfittato per segnalare ancora una volta che su molti punti del nuovo Rituale non siamo d’accordo. Il testo base in latino resta immutato in questa traduzione. E un Rituale tanto atteso alla fine si è trasformato in una beffa. Un incredibile legaccio che rischia di impedirci di operare contro il demonio.
Un’accusa pesante. A cosa si riferisce?
AMORTH: Le faccio solo due esempi. Clamorosi. Al punto 15 si parla dei malefici e di come comportarsi. Il maleficio è un male causato a una persona ricorrendo al diavolo. E può essere fatto in diverse forme, come fatture, maledizioni, malocchi, vudù, macumba. Il Rituale romano spiegava come bisognasse affrontarlo. Il nuovo Rituale, invece, afferma categoricamente che c’è proibizione assoluta di fare esorcismi in questi casi. Assurdo. I malefici sono di gran lunga la causa più frequente delle possessioni e dei mali procurati dal demonio: non meno del 90 per cento. È come dire agli esorcisti di non operare più. Il punto 16, poi, afferma solennemente che non si debbono fare esorcismi se non c’è la certezza della presenza diabolica. È un capolavoro di incompetenza: la certezza che il demonio sia presente in una persona si ha solo facendo l’esorcismo. Tra l’altro, gli estensori non si sono accorti di contraddire, in entrambi i punti, il Catechismo della Chiesa cattolica, che indica di compiere l’esorcismo sia nel caso di possessioni diaboliche che di mali causati dal demonio. E dice anche di farlo sia sulle persone che sulle cose. E nelle cose non c’è mai la presenza del demonio, c’è solo la sua influenza.
Le affermazioni contenute nel nuovo Rituale sono gravissime e dannosissime, frutto di ignoranza e inesperienza.
Ma non è stato compilato da esperti?
AMORTH: Assolutamente no. In questi dieci anni sul Rituale hanno lavorato due commissioni: quella composta da cardinali che ha curato i Prenotanda, ossia le disposizioni iniziali, e quella che ha curato le preghiere. Io posso affermare con certezza che nessuno dei membri delle due commissioni ha mai fatto esorcismi né ha mai assistito ad esorcismi né ha mai avuto la più pallida idea di cosa sono gli esorcismi. Questo è l’errore, il peccato originale, di questo Rituale. Nessuno che vi ha collaborato era esperto di esorcismi.
Come è possibile?
AMORTH: Non lo chieda a me. Durante il Concilio ecumenico Vaticano II ogni commissione era coadiuvata da un gruppo di esperti che affiancavano i vescovi. E l’abitudine si è mantenuta anche dopo il Concilio, ogni volta che si sono rifatte parti del Rituale. Ma non in questo caso. E se c’era un argomento su cui servivano degli esperti, era questo.
E invece?
AMORTH: Invece noi esorcisti non siamo mai stati consultati. E, tra l’altro, i suggerimenti che abbiamo dato sono stati ricevuti con fastidio dalle commissioni. La storia è paradossale. Vuole che gliela racconti?
Certo.
AMORTH: Man mano che, come aveva chiesto il Concilio Vaticano II, le varie parti del Rituale romano venivano riviste, noi esorcisti attendevamo che venisse trattato anche il titolo XII, cioè il Rituale esorcistico. Ma evidentemente non era considerato un argomento rilevante, dato che passavano gli anni e non succedeva nulla. Poi, improvvisamente, il 4 giugno del 1990, uscì il Rituale ad interim, di prova. Fu una vera sorpresa per noi, che non eravamo mai stati consultati prima. Eppure da tempo avevamo preparato delle richieste, in vista di una revisione del Rituale. Chiedevamo, tra l’altro, di ritoccare le preghiere, immettendovi invocazioni alla Madonna che mancavano completamente, e di aumentare le preghiere esorcistiche specifiche. Ma eravamo stati completamente tagliati fuori dalla possibilità di dare qualsiasi contributo. Non ci scoraggiammo: il testo era stato fatto per noi. E dato che nella lettera di presentazione l’allora prefetto della Congregazione per il culto divino, il cardinale Eduardo Martínez Somalo, chiedeva alle conferenze episcopali di far avere, entro due anni, «consigli e suggerimenti dati dai sacerdoti che ne avranno fatto uso» ci mettemmo al lavoro. Riunii diciotto esorcisti scelti tra i più esperti del pianeta. Esaminammo con grande attenzione il testo. Lo utilizzammo. Abbiamo subito elogiato la prima parte, nella quale venivano riassunti i fondamenti evangelici dell’esorcismo. È l’aspetto biblico-teologico, su cui non mancava certo la competenza. Una parte nuova, rispetto al Rituale del 1614 composto sotto papa Paolo V: del resto, all’epoca non c’era bisogno di ricordare questi princìpi, da tutti riconosciuti ed accettati. Oggi, invece, è indispensabile.
Ma quando siamo passati ad esaminare la parte pratica, che richiede una conoscenza specifica dell’argomento, si è palesata la totale inesperienza dei redattori. Le nostre osservazioni sono state copiose, articolo per articolo, e le abbiamo fatte avere a tutte le parti interessate: Congregazione per il culto divino, Congregazione per la dottrina della fede, conferenze episcopali. Una copia fu consegnata direttamente nelle mani del Papa.
Come sono state accolte le vostre osservazioni?
AMORTH: Accoglienza pessima, efficacia nulla. Ci eravamo ispirati alla Lumen gentium, in cui la Chiesa è descritta come «Popolo di Dio». Al numero 28 si parla della collaborazione dei sacerdoti con i vescovi, al numero 37 si dice con chiarezza, addirittura riferendolo ai laici, che «secondo la scienza, la competenza e il prestigio di cui godono, hanno la facoltà, anzi talora anche il dovere, di far conoscere il loro parere su cose concernenti il bene della Chiesa». Era esattamente il nostro caso. Ma ci eravamo illusi, ingenuamente, che le disposizioni del Vaticano II fossero giunte alle congregazioni romane. Invece ci siamo trovati di fronte un muro di rifiuto e di disprezzo. Il segretario della Congregazione per il culto divino fece una relazione alla commissione cardinalizia in cui diceva che i loro unici interlocutori erano i vescovi, e non i sacerdoti o gli esorcisti. E aggiungeva testualmente, a proposito del nostro umile tentativo di aiuto come esperti che esprimono il loro parere: «Si dovette prendere atto del fenomeno di un gruppo di esorcisti e cosiddetti demonologi, quelli che in seguito si sono costituiti in Associazione internazionale, che orchestravano una campagna contro il rito». Un’accusa indecente: noi non abbiamo mai orchestrato nessuna campagna! Era indirizzato a noi il Rituale, e nelle commissioni non avevano convocato nessuna persona competente: era più che logico che tentassimo di dare il nostro contributo.
Ma allora vuol dire che il nuovo Rituale è per voi inutilizzabile nella lotta contro il demonio?
AMORTH: Sì. Ci volevano consegnare un’arma spuntata. Sono state cancellate le preghiere efficaci, preghiere che avevano dodici secoli di storia, e ne sono state create di nuove, inefficaci. Ma per fortuna ci è stata gettata, all’ultimo, una scialuppa di salvataggio.
Quale?
AMORTH: Il nuovo prefetto della Congregazione per il culto divino, il cardinale Jorge Medina, ha affiancato al Rituale una Notificazione. In cui si afferma che gli esorcisti non sono obbligati ad usare questo Rituale, ma se vogliono possono utilizzare ancora il vecchio facendone richiesta al vescovo. I vescovi devono chiedere l’autorizzazione alla Congregazione che però, come scrive il cardinale, «la concede volentieri».
«La concede volentieri»? È una ben strana concessione…
AMORTH: Vuol sapere da dove nasce? Da un tentativo compiuto dal cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, e dallo stesso cardinale Medina di introdurre nel Rituale un articolo – allora era l’articolo 38 – in cui si autorizzavano gli esorcisti ad usare il Rituale precedente. Indubbiamente si trattava di una manovra in extremis per farci evitare i grandi errori che ci sono in questo Rituale definitivo. Ma il tentativo dei due cardinali venne bocciato. Allora il cardinale Medina, che aveva compreso la posta in gioco, ha deciso di darci in ogni caso questa scialuppa di salvataggio, aggiungendo una notifica a parte.
Come venite considerati, voi esorcisti, all’interno della Chiesa?
AMORTH: Siamo trattati malissimo. I confratelli sacerdoti che vengono incaricati di questo delicatissimo compito sono visti come dei matti, degli esaltati. In genere sono appena tollerati dagli stessi vescovi che li hanno nominati.





Il fatto più clamoroso di questa ostilità? AMORTH: Abbiamo tenuto un convegno internazionale degli esorcisti vicino a Roma. E abbiamo domandato di essere ricevuti dal Papa. Per non dargli l’aggravio di aggiungere una nuova udienza alle tantissime che già fa, abbiamo semplicemente chiesto di essere ricevuti in udienza pubblica, quella in piazza San Pietro del mercoledì. E senza nemmeno la necessità di essere citati tra i saluti. Abbiamo fatto regolare domanda, come ricorderà perfettamente monsignor Paolo De Nicolò, della Prefettura della casa pontificia, che ha accolto a braccia aperte la nostra richiesta. Il giorno prima dell’udienza però lo stesso monsignor De Nicolò ci ha detto – a dire il vero con grande imbarazzo, per cui si è visto benissimo che la decisione non dipendeva da lui – di non andare, che non eravamo ammessi. Incredibile: 150 esorcisti provenienti dai cinque continenti, sacerdoti nominati dai loro vescovi in conformità con le norme del diritto canonico che richiedono preti di preghiera, di scienza e di buona fama – quindi un po’ il fior fiore del clero –, chiedono di partecipare a un’udienza pubblica del Papa e vengono buttati fuori. Monsignor De Nicolò mi ha detto: «Naturalmente le prometto che le invierò subito la lettera con le motivazioni». Sono passati cinque anni, e quella lettera la aspetto ancora.
Certamente non è stato Giovanni Paolo II ad escluderci. Ma che a 150 sacerdoti venga proibito di partecipare a una udienza pubblica del Papa in piazza San Pietro spiega quanto sono ostacolati gli esorcisti dalla loro Chiesa, quanto sono malvisti da tante autorità ecclesiastiche.
Lei col demonio ci combatte quotidianamente. Qual è il più grande successo di Satana?
AMORTH: Riuscire a far credere di non esistere. E ci è quasi riuscito. Anche all’interno della Chiesa. Abbiamo un clero e un episcopato che non credono più nel demonio, negli esorcismi, nei mali straordinari che il diavolo può dare, e nemmeno nel potere che Gesù ha concesso di scacciare i demoni.
Da tre secoli la Chiesa latina – al contrario della Chiesa ortodossa e di varie confessioni protestanti – ha quasi del tutto abbandonato il ministero esorcistico. Non praticando più esorcismi, non studiandoli più e non avendoli mai visti, il clero non ci crede più. E non crede più nemmeno al diavolo. Abbiamo interi episcopati contrari agli esorcismi. Ci sono nazioni completamente prive di esorcisti, come la Germania, l’Austria, la Svizzera, la Spagna e il Portogallo. Una carenza spaventosa.
Non ha nominato la Francia. Lì la situazione è differente?
AMORTH: C’è un libro scritto dal più noto esorcista francese, Isidoro Froc, dal titolo: Gli esorcisti, chi sono e cosa fanno. Il volume, tradotto in italiano dall’editrice Piemme, è stato scritto per incarico della Conferenza episcopale francese. In tutto il libro non si dice mai che gli esorcisti, in certi casi, fanno esorcismi. E l’autore ha più volte dichiarato alla televisione francese di non avere mai fatto esorcismi e che mai li farà. Su un centinaio di esorcisti francesi, solo cinque credono al demonio e fanno gli esorcismi, tutti gli altri mandano chi si rivolge a loro dagli psichiatri.
E i vescovi sono le prime vittime di questa situazione della Chiesa cattolica, da cui sta scomparendo la credenza nell’esistenza del demonio. Prima che uscisse questo nuovo Rituale, l’episcopato tedesco ha scritto una lettera al cardinale Ratzinger in cui affermava che non occorreva un nuovo Rituale, perché non si dovevano più fare gli esorcismi.
È compito dei vescovi nominare gli esorcisti?
AMORTH: Sì. Quando un sacerdote viene nominato vescovo, si trova di fronte ad un articolo del Codice di diritto canonico che gli dà l’autorità assoluta per nominare degli esorcisti. A qualsiasi vescovo il minimo che si può chiedere è che abbia almeno assistito a un esorcismo, dato che deve prendere una decisione così importante. Purtroppo, non accade quasi mai. Ma se un vescovo si trova di fronte a una seria richiesta di esorcismo – che cioè non viene fatta da uno svitato – e non provvede, commette peccato mortale. Ed è responsabile di tutte le terribili sofferenze di quella persona, che a volte durano anni o una vita, e che avrebbe potuto impedire.









Sta dicendo che la maggior parte dei vescovi della Chiesa cattolica è in peccato mortale?
AMORTH: Quando ero ragazzino il mio vecchio parroco mi insegnava che i sacramenti sono otto: l’ottavo è l’ignoranza. E l’ottavo sacramento ne salva più degli altri sette sommati assieme. Per compiere peccato mortale occorre una materia grave ma anche la piena avvertenza e il deliberato consenso. Questa omissione di aiuto da parte di molti vescovi è materia grave. Ma questi vescovi sono ignoranti: non c’è dunque deliberato consenso e piena avvertenza.
Ma la fede rimane intatta, cioè rimane una fede cattolica, se uno non crede nell’esistenza di Satana?
AMORTH: No. Le racconto un episodio. Quando incontrai per la prima volta don Pellegrino Ernetti, un celebre esorcista che ha esercitato per quarant’anni a Venezia, gli dissi: «Se potessi parlare con il Papa gli direi che incontro troppi vescovi che non credono nel demonio». Il pomeriggio seguente padre Ernetti è tornato da me per riferirmi che il mattino era stato ricevuto da Giovanni Paolo II. «Santità», gli aveva detto, «c’è un esorcista qui a Roma, padre Amorth, che se venisse da lei le direbbe che conosce troppi vescovi che non credono nel demonio». Il Papa gli ha risposto, secco: «Chi non crede nel demonio non crede nel Vangelo». Ecco la risposta che ha dato lui e che io ripeto.
Mi faccia capire: la conseguenza è che molti vescovi e molti preti non sarebbero cattolici?
AMORTH: Diciamo che non credono a una verità evangelica. Quindi semmai li taccerei di propagare un’eresia. Però intendiamoci: uno è formalmente eretico se viene accusato di qualcosa e se persiste nell’errore. Ma nessuno, oggi, per la situazione che c’è nella Chiesa, accusa un vescovo di non credere nel diavolo, nelle possessioni demoniache e di non nominare esorcisti perché non ci crede. Eppure potrei farle tantissimi nomi di vescovi e cardinali che appena nominati in una diocesi hanno tolto a tutti gli esorcisti la facoltà di esercitare. Oppure di vescovi che sostengono apertamente: «Io non ci credo. Sono cose del passato». Perché? Purtroppo perché c’è stata l’influenza perniciosissima di certi biblisti, e potrei farle molti nomi illustri. Noi che tocchiamo ogni giorno con mano il mondo dell’aldilà, sappiamo che ha messo lo zampino in tante riforme liturgiche.
Per esempio?
AMORTH: Il Concilio Vaticano II aveva chiesto di rivedere alcuni testi. Disobbedendo a quel comando, si è voluto invece rifarli completamente. Senza pensare che si potevano anche peggiorare le cose anziché migliorarle. E tanti riti sono stati peggiorati per questa mania di voler buttare via tutto quello che c’era nel passato e rifare tutto daccapo, come se la Chiesa fino ad oggi ci avesse sempre imbrogliato e ingannato, e solo adesso fosse finalmente arrivato il tempo dei grandi geni, dei superteologi, dei superbiblisti, dei superliturgisti che sanno dare alla Chiesa le cose giuste. Una menzogna: l’ultimo Concilio aveva semplicemente chiesto di rivederli quei testi, non di distruggerli.
Il Rituale esorcistico, per esempio: andava corretto, non rifatto. C’erano preghiere che hanno dodici secoli di esperienza. Prima di cancellare preghiere così antiche e che per secoli si sono dimostrate efficaci, bisognerebbe pensarci a lungo. E invece no. Tutti noi esorcisti, utilizzando per prova le preghiere del nuovo Rituale ad interim, abbiamo sperimentato che sono assolutamente inefficaci.
Ma anche il rito del battesimo dei bambini è stato peggiorato. È stato stravolto, fin quasi ad eliminare l’esorcismo contro Satana, che ha sempre avuto enorme importanza per la Chiesa, tanto che veniva chiamato l’esorcismo minore. Contro quel nuovo rito ha protestato pubblicamente anche Paolo VI. È stato peggiorato il rito del nuovo benedizionale. Ho letto minuziosamente tutte le sue 1200 pagine. Ebbene, è stato puntigliosamente tolto ogni riferimento al fatto che il Signore ci deve proteggere da Satana, che gli angeli ci proteggono dall’assalto del demonio. Hanno tolto tutte le preghiere che c’erano per la benedizione delle case e delle scuole. Tutto andava benedetto e protetto, ma oggi la protezione dal demonio non esiste più. Non esistono più difese e neppure preghiere contro di lui. Lo stesso Gesù ci aveva insegnato una preghiera di liberazione, nel Padre nostro: «Liberaci dal Maligno. Liberaci dalla persona di Satana». In italiano è stata tradotta in modo erroneo, e adesso si prega dicendo: «Liberaci dal male». Si parla di un male generico, di cui in fondo non si sa l’origine: invece il male contro cui nostro Signore Gesù Cristo ci aveva insegnato a combattere è una persona concreta: è Satana.
Lei ha un osservatorio privilegiato: ha la sensazione che il satanismo si stia diffondendo?
AMORTH: Sì. Tantissimo. Quando cala la fede aumenta la superstizione. Se uso il linguaggio biblico, dico che si abbandona Dio e ci si dà all’idolatria, se uso un linguaggio moderno, dico che si abbandona Dio per darsi all’occultismo. Lo spaventoso calo della fede in tutta l’Europa cattolica fa sì che la gente si getti tra le mani di maghi e cartomanti, mentre prosperano le sette sataniche. Il culto del demonio viene reclamizzato a masse intere attraverso il rock satanico di personaggi come Marilyn Manson, e viene dato l’assalto anche ai bambini: giornali a fumetti insegnano la magia e il satanismo.
Diffusissime le sedute spiritiche, in cui si evocano morti per averne risposte. Ora si insegna a fare sedute spiritiche con il computer, con il telefono, con il televisore, con il registratore ma soprattutto con la scrittura automatica. Non c’è più nemmeno bisogno del medium: è uno spiritismo “fai da te”. Secondo i sondaggi, il 37 per cento degli studenti ha fatto almeno una volta il gioco del cartellone o del bicchierino, che è una vera seduta spiritica. In una scuola in cui mi avevano invitato a parlare, i ragazzi hanno detto che la facevano durante l’ora di religione sotto gli occhi compiaciuti dell’insegnante.
E funzionano?
AMORTH: Non esiste distinzione tra magia bianca e magia nera. Quando la magia funziona, è sempre opera del demonio. Tutte le forme di occultismo, come questo grande ricorso verso le religioni d’Oriente, con le loro suggestioni esoteriche, sono porte aperte per il demonio. E il diavolo entra. Subito.
Io non ho esitato a dire immediatamente, nel caso della suora uccisa a Chiavenna e in quello di Erika e Omar, i due ragazzi di Novi Ligure, che c’era stato un intervento diretto del demonio perché quei ragazzi erano dediti al satanismo. Proseguendo l’indagine la polizia ha poi scoperto, in entrambi i casi, che questi ragazzi seguivano Satana, avevano libri satanici.
Su cosa fa leva il demonio per sedurre l’uomo?
AMORTH: Ha una strategia monotona. Glielo ho detto, e lui lo riconosce… Fa credere che l’inferno non c’è, che il peccato non esiste ma è solo un’esperienza in più da fare. Concupiscenza, successo e potere sono le tre grandi passioni su cui Satana insiste.
Quanti casi di possessione demoniaca ha incontrato?
AMORTH: Dopo i primi cento ho smesso di contarli.
Cento? Ma sono tantissimi. Lei nei suoi libri dice che i casi di possessione sono rari.
AMORTH: E lo sono davvero. Molti esorcisti hanno incontrato solo casi di mali diabolici. Ma io ho ereditato la “clientela” di un esorcista famoso come padre Candido, e quindi i casi che lui non aveva ancora risolto. Inoltre, gli altri esorcisti mandano da me i casi più resistenti.
Il caso più difficile che ha incontrato?
AMORTH: Ce l’ho “in cura” adesso, e da due anni. È la stessa ragazza che è stata benedetta – non è stato un vero esorcismo – dal Papa a ottobre in Vaticano e che ha creato scalpore sui giornali. È colpita 24 ore su 24, con tormenti indicibili. I medici e gli psichiatri non riuscivano a capirci nulla. È pienamente lucida e intelligentissima. Un caso davvero doloroso.
Come si cade vittime del demonio?
AMORTH: Si può incappare nei mali straordinari inviati dal demonio per quattro motivi. O perché questo costituisce un bene per la persona (è il caso di molti santi), o per la persistenza nel peccato in modo irreversibile, o per un maleficio che qualcuno lancia per mezzo del demonio, o quando ci si dedica a pratiche di occultismo.
Durante l’esorcismo di posseduti, che tipo di fenomeni si manifestano?
AMORTH: Ricordo un contadino analfabeta che durante l’esorcismo mi parlava solo in inglese, e io avevo bisogno di un interprete. C’è chi mostra una forza sovrumana, chi si solleva completamente da terra e varie persone non riescono a tenerlo seduto sulla poltrona. Ma è solo per il contesto in cui si svolgono, che parliamo di presenza demoniaca.
A lei il demonio non ha mai fatto del male?
AMORTH: Quando il cardinale Poletti mi chiese di fare l’esorcista io mi raccomandai alla Madonna: «Avvolgimi nel tuo manto e io sarò sicurissimo». Di minacce il demonio me ne ha fatte tante, ma non mi ha mai fatto nessun danno.
Lei non ha mai paura del demonio?
AMORTH: Io paura di quella bestia? È lui che deve avere paura di me: io opero in nome del Signore del mondo. E lui è solo la scimmia di Dio.
Padre Amorth, il satanismo si diffonde sempre di più. Il nuovo Rituale rende difficile fare esorcismi. Agli esorcisti si impedisce di partecipare a una udienza con il Papa a piazza San Pietro. Mi dica sinceramente: cosa sta accadendo?
AMORTH: Il fumo di Satana entra dappertutto. Dappertutto! Forse siamo stati esclusi dall’udienza del Papa perché avevano paura che tanti esorcisti riuscissero a cacciare via le legioni di demoni che si sono insediate in Vaticano.
Sta scherzando, vero?
AMORTH: Può sembrare una battuta, ma io credo che non lo sia. Non ho nessun dubbio che il demonio tenti soprattutto i vertici della Chiesa, come tenta tutti i vertici, quelli politici e quelli industriali.
Sta dicendo che anche qui, come in ogni guerra, Satana vuole conquistare i generali avversari?
AMORTH: È una strategia vincente. Si tenta sempre di attuarla. Soprattutto quando le difese dell’avversario sono deboli. E anche Satana ci prova. Ma grazie al cielo c’è lo Spirito Santo che regge la Chiesa: «Le porte dell’inferno non prevarranno». Nonostante le defezioni. E nonostante i tradimenti. Che non devono meravigliare. Il primo traditore fu uno degli apostoli più vicini a Gesù: Giuda Iscariota. Però nonostante questo la Chiesa continua nel suo cammino. È tenuta in piedi dallo Spirito Santo e quindi tutte le lotte di Satana possono avere solo dei risultati parziali. Certo, il demonio può vincere delle battaglie. Anche importanti. Ma mai la guerra.

Buona domenica delle Palme





Ingresso messianico in Gerusalemme

1 Quando si avvicinarono a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli




2 e disse loro: « Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito entrando in esso troverete un asinello legato, sul quale nessuno è mai salito. Scioglietelo e conducetelo.


3 E se qualcuno vi dirà: Perché fate questo?, rispondete: Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito ».


4 Andarono e trovarono un asinello legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo sciolsero.


5 E alcuni dei presenti però dissero loro: « Che cosa fate, sciogliendo questo asinello? ».


6 Ed essi risposero come aveva detto loro il Signore. E li lasciarono fare.


7 Essi condussero l'asinello da Gesù, e vi gettarono sopra i loro mantelli, ed egli vi montò sopra.


8 E molti stendevano i propri mantelli sulla strada e altri delle fronde, che avevano tagliate dai campi.


9 Quelli poi che andavano avanti, e quelli che venivano dietro gridavano: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!


Sal 118,25-26

10 Benedetto il regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!

Pensieri di San Pio



Accetta ogni dolore ede incomprensione che viene dall 'Alto. Così ti perfezionerai e ti santificherai.
Padre Pio

Santi e pensieri di oggi

31 marzo 2012
Il Santo del giorno

San Guido di Pomposa Abate


Pensierino biblico
Un pensierino sapienziale tratto a caso dalla bibbia CEI
Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo. (2Cor 5, 10)


Pensiero del giorno di Sabato 31 Marzo 2012

L’obbedienza nella fede è la vera libertà, l’autentica redenzione, che ci permette di unirci all’amore di Gesù nel suo sforzo di conformarsi alla volontà del Padre. La redenzione è sempre questo processo di condurre la volontà umana alla piena comunione con la volontà divina
Benedetto XVI - Omelia 26 marzo 2012

Vangelo di oggi

Vangelo



Gv 11,45-56
Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.








+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

Parola del Signore

venerdì 30 marzo 2012

Richiesta di Preghiere


Chiedo preghiere per salvare Cristian Fernandez, un bambino messicano di 12 anni, che attualmente negli Stati Uniti, viene giudicato per omicidio da un tribunale per adulti. Per chi non la conoscesse la storia e' questa: Questo bambino non e' stato mai curato dalla madre che risposatasi ha avuto un altro bambino. Il patrigno di Cristian si e' suicidato davanti a lui . In seguito e' continuata questa situazione di abbandono a se' stesso di Cristian, fino a quando lui ha prima rotto una gamba al fratellino di due anni per poi picchiarlo riducendolo in gravissime condizioni. La madre ha tenuto in casa per varie ore il figlio piu' piccolo ferito, per poi portarlo in ospedale dove e' morto. Ella e' stata accusata e attualmente viene giudicata per omicidio volontario. Ma anche Cristian e' stato accusato di omicidio, arrestato e tenuto per 3 mesi in completo isolamento in una prigione americana per adulti. Attualmente subisce un processo in cui la procuratrice distrettuale chiede che sia condannato all'ergastolo e mandato immediatamente a scontare la pena in un carcere per adulti. Non gli sono state concesse attenuanti di nessun tipo, ne' la possibilita' di essere recuperato alla societa' con l'aiuto di psicologi in un carcere minorile. L'unica alternativa che gli e' stata offerta e' l'ergastolo in un carcere statunitense per adulti. Chiedo preghiere perche' si cerchi di recuperare questo bambino alla societa'. Vorrei solo che il pensiero di tutti vada al ladrone salvato da Gesu' sulla Croce, Chi volesse puo' anche firmare una petizione perche' questo bambino sia giudicato almeno da un tribunale minorile. Basta cercare su google "petizione a favore di Cristian Fernandez". Grazie, spero che questa richiesta di preghiera sia pubblicata.
Daniela Ronchetti


Grazie per queste possibilità di preghiera comune, anche se non mi faccio sentire ci sono sempre insieme a tutti voi. Chiedo di pregare per Mauro, Giuseppa e Anna che sono malati di tumore. Grazie Mariella

Lisa e amici tutti
dopo un veloce decorso del tumore, crollo improvviso e 10 giorni di ospedale sotto morfina e coscienza vigilante ma in stato simil coma, mamma Paola Rosanna è deceduta e ieri pomeriggio abbiamo celebrato i funerali... grazie per la vostra preziosa vicinanza dimostrata
Tania
Un eterno riposo per Paola Rosanna, che sicuramente ora è tra le braccia del Signore.


Vi chiedo una preghiera per la mia mamma, Lucia, che oggi è stata trattenuta in clinica per accertamenti dopo una visita cardiologica. Lisa

Pensieri di San Pio .


Solleviamo il cuore in alto a Dio; da Lui ci verrà la forza, la calma ed il conforto.
Padre Pio

Santi er Pensieri di oggi .

30 marzo 2012
Il Santo del giorno

San Leonardo Murialdo


Pensierino biblico
Un pensierino sapienziale tratto a caso dalla bibbia CEI
Perché uno è schiavo di ciò che l'ha vinto. (2Pt 2, 19)


Pensiero del giorno di Venerdì 30 Marzo 2012

L’obbedienza nella fede è la vera libertà, l’autentica redenzione, che ci permette di unirci all’amore di Gesù nel suo sforzo di conformarsi alla volontà del Padre. La redenzione è sempre questo processo di condurre la volontà umana alla piena comunione con la volontà divina
Benedetto XVI - Omelia 26 marzo 2012

Vangelo di oggi .

Vangelo



Gv 10,31-42
Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.








+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

Parola del Signore

giovedì 29 marzo 2012

Urgente!!!! Richiesta di Preghiera

Salve a tutti, scusate se vi chiedo la cortesia di pregare per me,sto morendo vorrei tanto guarire affidatemi a Maria affinche' interceda presso suo Figlio la mia unica speranza di salvezza!
In Cristo.
Rosaria

16 capitolo del libro conosci il tuo avversario .?

Yoga ?
CFR: ANGELI E DIAVOLI - M. ARAMILLO - EDB
CFR: PREGHIERE DI LIBERAZIONE - P. FUSCO
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Che cos’è lo yoga?
Lo yoga è una tecnica di meditazione che viene dall’ India e dal Tibet,
pare addirittura dall’Antico Egitto. Non si tratta di una tecnica uniforme,
infatti si possono distinguere diverse tradizioni, metodi e scuole tra le
quali si distingue lo yoga classico.
Ci sono insomma diversi tipi di yoga a seconda delle finalità che si vogliono
perseguire! Tra le tecniche più importanti c’è lo yoga classico, ma
c’è lo yoga dell’ intelligenza, lo yoga della riflessione, lo yoga della
volontà e lo yoga del corpo.
Lo yoga classico è prima di tutto una pratica e in quanto tale vorrebbe
essere una tecnica di salvezza con obbiettivi concreti, i quali sono proposti
a chi si impegna a praticarlo.
Tra questo cammino si distinguono 8 gradi:
a) Per il cambiamento del modo di comportarsi personale:
IL MODO DI COMPORTARSI E LE ASTENSIONI.
b) Per il dominio di se stessi:
IL TERZO GRADO CONSISTE NELLE POSIZIONI E IL
QUARTO GRADO NEL CONTROLLO DEL RESPIRO, IL
QUINTO GRADO E’ L’ASTRAZIONE.
c) Per l’esercizio delle facoltà superiori o attitudine psichica di
ricerca continua:
IL SESTO GRADO E’ LA CONTEMPLAZIONE, IL SETTIMO
E’ LA MEDITAZIONE E L’OTTAVO LA CONCENTRAZIONE.
Arrivare all’ ultimo grado significa arrivare al sopramentale.
Qual è il valore dello yoga come preghiera cristiana?
E’ buono praticarlo? No, No e poi No! Se certi sacerdoti sostengono il
contrario allontanateli, perché come diceva san Pio: “Sono demoni vestiti
da prete”.
Quando si parla di yoga cristiano bisogna tenere a mente alcune cose.
Nello yoga, la pratica, risulta talmente fondamentale che, in qualche
modo, condiziona all’ accettazione dei suoi principi filosofici.
Questi principi respingono altamente l’ idea di una creazione che parte
da Dio, tutta la moralità dello yoga, infatti, si pone in funzione della
liberazione finale che, è per i fautori di tale pratica, l’ unico bene assolu-
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to. Tutto questo presuppone l’adozione, almeno di fatto, di alcuni concetti
filosofici indù: TRASMIGRAZIONE, REINCARNAZIONE DELLE
ANIME, UNA PARTICOLARE CONCEZIONE DELL’UOMO E DI DIO.
Inoltre vi è una ripetizione meccanica di alcune formule magiche. Nella
pratiche dello yoga bisogna accettare alcune norme etiche e disciplinari
che sono fortemente influenzate da contenuti religiosi indù che sono l’
opposto di quelli cristiani.
La salvezza, nello yoga, si inquadra con la conquista dell’ auto-dominio,
al quale si giunge mediante un serio sforzo personale. Tutto questo, porta
a girare sempre intorno a se stessi; tutto questo ignora la realtà del peccato
e pretende una forma di deificazione dell’ uomo.
Caro lettore, basta che tu legga alcuni manuali di yoga, ovvero, di come
questi presentano certi poteri e meraviglie alle quali si arriverebbe solo
con il raggiungimento degli ultimi gradi dello yoga.
Questi poteri sono la levitazione, la conoscenza del passato e del futuro,
il conoscere la mente altrui, oltre a poteri come il camminare sul fuoco
senza bruciarsi, o sull’ acqua senza affondare, anche avvolte manifestare
una forza straordinaria etc..
Non lasciatevi ingannare dal maligno, il quale, vi fa iniziare tutto questo
con innocenti pratiche corporali per superare lo stress e l’ irrobustimento
del corpo. Dopo gli inizi meccanici corporali si è costretti a fondere
quelli spirituali con quelli fisici. L’ingannatore, l’avversario, satana, cosa
ha fatto? Ha ingannato e inganna, centinaia di fedeli cristiani, invitandoli
a praticare lo yoga con termini tratti dalla Sacra Scrittura e con il mantra.
Caro lettore, lo yoga può essere utile per un indù che non ha conosciuto
la Verità del Verbo Incarnato.
Per un cristiano è, però, dannazione, infatti, un imitatore di Cristo dovrebbe
ben sapere che la preghiera non si poggia su esercizi fisici e su
metodi tecnici-spirituali, ma si basa sulla fede e la fedeltà, virtù, queste,
da unire all’ obbedienza al Santo Padre che su questo capitolo, da me
brevemente spiegatovi, è stato molto più chiaro ed esplicito. Poveri quei
pastori (sacerdoti) che porteranno le proprie pecore nel fuoco degli inferi.

Pensieri di San Pio



Il vero rimedio per non cadere è appoggiarsi alla croce di Gesù
Padre Pio

Santi e Pensieri di oggi

29 marzo 2012
Il Santo del giorno

Beato Bertoldo Priore generale dei Carmelitani


Pensierino biblico
Un pensierino sapienziale tratto a caso dalla bibbia CEI
La mia casa sarà casa di preghiera. (Lc 19, 46)


Pensiero del giorno di Giovedì 29 Marzo 2012

Il discepolo di Gesù non risponde al male con il male, bensì è sempre strumento del bene, araldo del perdono, portatore di allegria, servitore dell’unità. Gesù vuole scrivere in ognuna delle vostre vite una storia di amicizia. Abbiatelo, allora, come il migliore dei vostri amici. Egli non si stancherà di dirvi di amare sempre tutti e di fare il bene. Voi lo ascolterete, se avrete sempre un rapporto assiduo con Lui, che vi aiuterà anche nelle situazioni più difficili.
Benedetto XVI - Discorso ai bambini 24 marzo 2012

Vangelo di oggi .

Vangelo



Gv 8,51-59
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.








+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

Parola del Signore

“L'ultimo esorcista”

“L'ultimo esorcista”



Libro scritto da Don Gabriele Amorth col giornalista Paolo Rodari, ancora migliore dei precedenti, con esperienze estremamente forti e convincenti. Qui solo un breve estratto verso la fine, per mettere a fuoco la prospettiva di Don Amorth sul tempo in cui viviamo. Interessante notare che collega Medjugorje ai tempi finali e i segreti alla “sconfitta di Satana”: il suo potere sarà infranto, distrutto, sconfitto, la sostanza non cambia. Tant'è vero che vede l'Anticristo (falso profeta) prossimo a manifestarsi; ma è di fede che la sua apparizione sarà fugace e «il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta» (2Ts 2,8).

Nel 1990, in un suo libro, Don Amorth scriveva: «A Lourdes la Vergine appariva al primo albeggiare; a Fatima a mezzogiorno; a Medjugorje al tramonto».



(dal libro di Don Gabriele Amorth)

Io dico: la misericordia di Dio può tutto. Non è mai troppo tardi per pentirsi, per tornare a Dio. Di certo c'è un fatto. Non si può dimenticare che lo scandalo della pedofilia nel clero è scoppiato in questi ultimi decenni. Questo è il tempo della furia di Satana sul mondo. Una furia che colpisce in modo potente soprattutto la Chiesa. Il fatto che gli scandali siano usciti allo scoperto è un bene. Perché permette alla Chiesa di fare penitenza, di ravvedersi, di non peccare più. Il mondo è in mano al potere del demonio. Con Satana ci sono tanti suoi profeti. Tante persone che la Bibbia chiama falsi profeti. Falsi perché portano alla menzogna e non alla verità.

Queste persone esistono fuori ma anche dentro la Chiesa. Si riconoscono subito: dicono di parlare nel nome della Chiesa e invece parlano nel nome del mondo. Chiedono alla Chiesa di vestire i panni del mondo e così facendo confondono i fedeli e portano la Chiesa in acque non sue. Sono le acque del maligno. Le acque che la Bibbia descrive in modo mirabile nel suo ultimo testo, l'Apocalisse.

La rabbia di Satana esiste da quando esiste il mondo. Ma da quando Dio ha mandato nel mondo suo Figlio, Gesù, questa rabbia è divenuta più forte. Da quando c'è Gesù lo scontro tra i due eserciti è aperto, frontale. Satana aizza il popolo contro Cristo e riesce a convincerlo che è necessario ucciderlo. La morte di Gesù è la vittoria di Satana. Una vittoria apparente perché in
realtà con la risurrezione è Cristo che trionfa. Ma il suo trionfo non cancella il male. Non cancella la presenza del drago, la bestia, Satana. Questi c'è ancora ma da quando è venuto Cristo l'uomo ha la certezza che, se si affida a lui, può farcela. Pur nella difficoltà della vita, può sconfiggere la morte.

Oggi, duemila anni dopo la venuta di Cristo, la lotta è più aspra. Siamo a uno scontro finale. Da una parte l'esercito di Satana. Dall'altra l'esercito di Dio con tutti i suoi santi e i suoi martiri, gente che effonde il proprio sangue a beneficio di coloro che rimangono a lottare. Ogni goccia di sangue dei martiri è usata da Dio nella infinita battaglia contro il demonio.

Disse la Madonna a Medjugorje il 14 aprile del 1982: «Dio ha permesso a Satana di mettere la Chiesa alla prova per un secolo, ma ha aggiunto: Non la distruggerai. Questo secolo in cui vivete è sotto il potere di Satana ma, quando saranno realizzati i segreti che vi ho affidati, il suo potere sarà infranto».

Parole che ci dicono che se Satana oggi è all'opera, all'opera contro di lui c'è anche la Madonna. Sappiamo poco dei segreti affidati ai veggenti di Medjugorje. Sappiamo però che quando -presto, molto presto- questi segreti si realizzeranno, il drago sarà sconfitto e il regno della luce trionferà.

(...) Occorre però fare un'ultima osservazione. Se è vero che la lotta tra Satana e Dio è oggi arrivata a una fase finale, occorre anche ricordare che, come dice la Scrittura, è oggi il tempo dell'Anticristo. Di lui, dell'Anticristo, hanno parlato in tanti. Chi è l'Anticristo? E il nemico per eccellenza di Cristo. Una sorta di figlio prediletto di Satana che verrà nel mondo quando lo scontro con Dio sarà alla resa dei conti. Verrà per combattere Dio ma soccomberà.

Io credo che il tempo dell'Anticristo è il nostro tempo, il tempo dell'inizio del terzo millennio. Non sarà difficile riconoscere la venuta di questa persona: egli, infatti, come dice san Paolo, sedurrà l'uomo presentandosi come l'inviato di Dio e sederà nel Tempio di Dio additando se stesso come Dio.

«Chi sei tu?» chiesi una volta a un diavolo che possedeva una giovane donna.

La costringeva a mangiare, mangiare e ancora mangiare. Ingoiava chili di pane e pizza ogni giorno. Ma non era mai sazia. E soprattutto non ingrassava. Era magra e fragile come un fuscello. Ma ingorda come una bestia feroce che non mangia da giorni. Le portavano intere teglie di pizza che sparivano dentro la sua bocca con una velocità incredibile. Vederla mangiare era uno spettacolo tremendo, terribile. Così è stato necessario farle degli esorcismi.



Don Amorth: «Chi sei tu, dimmelo nel nome di Cristo!».

Satana: «Io sono Dio».

Don Amorth: «Non mentire! Dio è uno solo. E tu lo conosci bene».

Satana: «No, io sono Dio. Io sono colui che il mondo adora. Il tuo Dio non è Dio e presto non esisterà più».

Don Amorth: «Taci mentitore. Dio è il Signore del cielo e della terra e tu a lui devi restare assoggettato».

Satana: «Tu non sai niente, prete. Guardati intorno. È pieno di miei discepoli. Chi sono io per loro? Sono Dio».

Don Amorth: «Tu puoi dire ciò che vuoi. Ma Dio è uno solo. E nel suo nome ti ordino di andartene da questa donna. Di lasciarla libera. Vattene Satana».

Satana: «Io non me ne vado. E anche se me ne vado resto. Resto in altri corpi. Rimango in altre vite. Il mondo è mio e sarà mio per sempre».

Don Amorth: «Il mondo è di Dio. È sempre stato suo. E tu sei destinato soltanto a soccombere».

Satana: «Io non soccomberò. Presto un mio figlio verrà adorato da tutti. Lo chiameranno Dio».



Questo figlio di satana è l’Anticristo…

mercoledì 28 marzo 2012

Vangelo commentato da Padre Giulio Maria Scozzaro

rcoledì 28 marzo 2012



5ª Settimana di Quaresima



+ VANGELO (Gv 8,31-42)

Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.



+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato». Parola del Signore



Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Oggi Gesù ci spiega che la Verità del suo Vangelo deve essere proclamata sempre e ovunque, non c’è limite né minaccia che possano fermare i veri apostoli. C’è invece la prudenza che consiglia l’opportunità di agire in un determinato momento piuttosto che in un altro. Alla prudenza spirituale si arriva dopo un lungo cammino di preghiera e di rinnegamento.

Come potete leggere, ripeto spesso la parola rinnegamento, una parola che mette un forte senso di ripugnanza in molti cristiani che seguono il dolce vangelo della propria ragione. Lo hanno creato assecondando i loro desideri e si trovano bene dopo avere ucciso anche la loro coscienza. L’anima si trova in uno stato comatoso ma si illudono di seguire il Signore Gesù e di amare la Madonna.

So che probabilmente qualcuno dei nostri parrocchiani fatica a riconciliarsi con la parola rinnegamento, ed è più che comprensibile, non si diventa in un giorno anime spirituali e non si vincono i vizi in poco tempo. Soprattutto, non si riesce a cambiare mentalità repentinamente. Ognuno ha bisogno del suo tempo di crescita, ma deve manifestarsi questo cambiamento nelle parole e nelle opere. Non si può rimanere sempre con gli stessi vizi e gli stessi peccati.

O meglio, ognuno è libero di agire come vuole, ma non starà seguendo Gesù sulla Via del rinnegamento. C’è sempre questo benedetto rinnegamento all’inizio del vero cammino spirituale e che poi deve accompagnarci per tutta la vita. Questa è l’unica condizione per rimanere nel Cuore di Gesù: “Rimanete in Me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in Me” (Gv 15,4).

“Se rimanete in Me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato” (Gv 15,7).

Ho sottolineato nuovamente l’importanza del rinnegamento perché solo da questa porta si accede alla Verità di Dio, solo così si può diventare veritieri, sinceri, onesti. A questo ci porta il rinnegamento, che è l’azione di rinnegare, ripudiare, rifiutare il peccato e il dominio dei vizi sulla persona.

Quando Gesù oggi ci dice: “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”, indica che dopo avere conosciuto profondamente la sua Persona (vivendo il Vangelo) è necessario lottare contro i nostri vizi, agire in modo opposto alla mentalità vecchia che portiamo dentro e rinascere nuovamente nello Spirito di Dio. La domanda che ognuno deve porsi è questa: voglio rinascere spiritualmente?

Cosa blocca il nostro amore totale a Gesù? Il mancato e pieno abbandono all’Amore del Padre celeste! La conseguenza è un amore minimo al Figlio: “Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste”.

Abbiamo letto la testimonianza di ieri, sconcertante e incredibile, questo immorale Padre X probabilmente non ha Dio per Padre, e non compie le opere del Vangelo, è assolutamente incapace di tornare indietro se non per mezzo della Grazia di Dio. E Dio è misericordioso, in modo infinito lo è, ma quel Padre X come potrà trovare la capacità per redimersi?

Il guaio serio è il perdurare della sua azione immorale nei confronti di altre donne, mi è stato detto che segue spiritualmente numerose donne e due volte l’anno và a Medjugorje. Apriamo una riflessione su questo punto: hanno ragione quanti attaccano Medjugorje se poi un Padre X che plagia le donne per fare sesso si presenta come devoto della Madonna e seguace di Medjugorje? L’errore che fanno è quello di confondere la presenza della Madonna con gli abusi di certi devoti che magari vanno per fini diversi o per una gita turistica!

Vivere nella Verità significa non nascondere più gli scandali e dare anche ai deboli la vera conoscenza dei fatti per farli maturare e scoprire che la Chiesa è sempre Santa ma qualcuno non vuole diventarlo. Tacere è ipocrisia e rafforzare l’azione di satana, forte e subdolo quando agisce nel nascondimento. Con la testimonianza della donna molti conoscono in quale pericolo potrebbero imbattersi.

Oggi qualcuno mi ha scritto come mai il suo Superiore non ha agito con determinazione e perché la donna insieme al marito non hanno proseguito la loro denuncia. Osservazioni giuste, anche in questo caso ognuno dà una risposta secondo la sua spiritualità, determina con la sua testa fatti che conosce poco e che non ha vissuto… Trascrivo alcune riflessioni:

“Non capisco perché i superiori abbiano paura: denunciarli per che cosa? Se ci sono le registrazioni.... Mah! Non capisco nemmeno come faccia una persona adulta, religiosa e sposata a cadere in questa trappola. A me è successo due volte, con due sacerdoti diversi, che in questi confessionali moderni a vista (bisognerebbe ripristinare le grate!) mi prendessero le mani e mi accarezzassero il volto. Io sono rimasta entrambe le volte come uno stoccafisso, non ho gradito, non ho detto niente per rispetto del sacramento, ho tagliato corto e non mi sono mai più confessata con loro. Uno dei due è poi scomparso da quella parrocchia: si vede che lo hanno mandato via. (Giusi Quaranta)”.

“Non ho parole, una storia disgustosa, ma ciò che mi preoccupa è che probabilmente ci saranno tanti casi analoghi di cui nessuno parla e che nessuno confessa! Che tristezza! (Maria Grazia Pancione)”.

Da quanto ho conosciuto al telefono, il Superiore ha chiesto una denuncia scritta alla donna e a suo marito (nonostante la registrazione telefonica inequivocabile e indiscutibile), ma nel frattempo Padre X ha minacciato marito e moglie, ha intimato di rinunciare altrimenti li avrebbe denunciati alla magistratura. Reazione agitata e maliziosa! E qui ci troviamo dinanzi un caso di coscienza: proseguire, mettendo la famiglia e la stessa donna in pasto ai mass-media oppure tacere per evitare uno scandalo pubblico?

Ognuno di voi nei panni della coppia sceglierebbe secondo coscienza, per questo non si deve condannare nessuno, e non si può obbligare la donna a rivelare pubblicamente i suoi peccati.

Riguardo gli errori della donna, è stata certamente plagiata e resa incapace di capire, ma le sue responsabilità ci sono eccome. Meno male che Dio non giudica con il metro umano… per questo il pentimento della donna è stato accolto e la sua vita da penitente ravveduta le permette di riparare gli errori. Pensate a cosa succede a quanti entrano tra i testimoni di Geova: rinnegano il coniuge, dimenticano i familiari e i parenti, si mettono contro gli amici più cari. È il lavaggio del cervello a trasformarli.

Questa donna ha subito una manipolazione sconcertante e abominevole. Lui l’ha fatta innamorare dicendole che era volontà di Dio, lei non è stata capace di reagire ed è diventata complice. Sono stati commessi peccati di una gravità spaventosa, ma lasciamo a Gesù il compito di giudicare secondo verità e giustizia.

Peccare in questo modo con un Sacerdote è gravissimo, lo puntualizzo con maggiore chiarezza, l’attenuante della donna è la circonvenzione con false rivelazioni di Gesù e della Madonna insieme a lusinghe per ottenere prima la sua volontà e poi tutto il resto. Ma non giudichiamo nessuno, preghiamo invece ogni giorno per tutti i peccatori.

“Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei” (Gv 8,7).



Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.

Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.



Proposito

Faccio un piccolo sacrificio che mi serve a pensare ciò che è veramente essenziale.



Pensiero

La coscienza è una piccola voce interiore che non parla la tua lingua.



Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal mio sito:

http://www.gesuemaria.it/efficace-preghiera.html

Richiesta urgente di Preghiere

Cari amici, pregate ancora per Marco e per i suoi problemi ai reni, pregate per : Giuseppina e Mauro, genitori di Rita (è fidanzata con il figlio di una cartomante!) e di Valentina (pregate anche per lei);
pregate per Cinzia che è malata e per la sua mamma invalida.
Un abbraccione, Patrizia

Il Significato della vita .

Il significato della vita
Un professore concluse la sua lezione con le parole di rito: "Ci sono domande?".
Uno studente gli chiese: "Professore, qual è il significato della vita?".
Qualcuno, tra i presenti che si apprestavano a uscire, rise.
Il professore guardò a lungo lo studente, chiedendo con lo sguardo se era una domanda seria.
Comprese che lo era. "Le risponderò" gli disse.
Estrasse il portafoglio dalla tasca dei pantaloni, ne tirò fuori uno specchietto rotondo, non più grande di una moneta.

Poi disse: "Ero bambino durante la guerra.
Un giorno, sulla strada, vidi uno specchio andato in frantumi.
Ne conservai il frammento più grande. Eccolo.
Cominciai a giocarci e mi lasciai incantare dalla possibilità di dirigere la luce riflessa negli angoli bui dove il sole non brillava mai: buche profonde, crepacci, ripostigli.
Conservai il piccolo specchio.
Diventando uomo finii per capire che non era soltanto il gioco di un bambino, ma la metafora di quello che avrei potuto fare nella vita.
Anch'io sono il frammento di uno specchio che non conosco nella sua interezza.
Con quello che ho, però, posso mandare la luce, la verità, la comprensione, la conoscenza, la bontà, la tenerezza nei bui recessi del cuore degli uomini e cambiare qualcosa in qualcuno.

Forse altre persone vedranno e faranno altrettanto. In questo per me sta il significato della vita".

Pensieri di San Pio

Soltanto il dolore permette ad un'anima di dire con certezza. Mio Dio, vedete bene che vi amo!
Padre Pio

Santi e Pensieri di oggi

28 marzo 2012
Il Santo del giorno

Santo Stefano Harding Abate

Pensierino biblico
Un pensierino sapienziale tratto a caso dalla bibbia CEI
Beati i miti, perché erediteranno la terra. (Mt 5, 5)


Pensiero del giorno di Mercoledì 28 Marzo 2012

Nell’approssimarsi della Pasqua, decidiamoci senza timori né complessi a seguire Gesú nel suo cammino verso la croce. Accettiamo con pazienza e fede qualsiasi contrarietà o afflizione, con la convinzione che, nella sua risurrezione, Egli ha sconfitto il potere del male che tutto oscura e ha fatto germogliare un mondo nuovo, il mondo di Dio, della luce, della verità e della gioia. Il Signore non smetterà di benedire con frutti abbondanti la generosità del vostro impegno.
Benedetto XVI - Omelia 26 marzo 2012

Vangelo di oggi

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Vangelo



Gv 8,31-42
Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.








+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro».
Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro».
Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

Parola del Signore

martedì 27 marzo 2012

Il Sacerdote diceva di amarmi alla follia

Il Sacerdote diceva di amarmi alla follia



La mia è una storia triste e molto dolorosa. Dopo anni di atroci sofferenze, riesco oggi, con la Grazia di Dio, a scrivere, per testimoniare ciò che ho vissuto. E' un atto di carità che Gesù mi chiede, nei confronti di tante donne che si sono trovate o si trovano nella mia situazione.

Mi chiamo Alessandra e vivo in Umbria. Ho 42 anni e ho sempre avuto nel mio cuore un grande amore per Gesù e la Madonna. Ne mio cuore, ha sempre albergato il desiderio per la vita religiosa. Un pomeriggio del mese di settembre del 2003, decido di fare un corso di esercizi spirituali della durata di 5 giorni. Avevo proprio bisogno di una ricarica spirituale. Il direttore degli esercizi era un Sacerdote, a suo dire molto innamorato della Madonna. Un uomo di preghiera, molto spirituale e attento all'ascolto. Era proprio quello che cercavo... finalmente qualcuno con cui potermi aprire e avere un aiuto per la mia anima assetata di DIO.

Gli esercizi trascorsero in maniera serena, io ero molto felice, soprattutto perché avevo trovato il mio Padre spirituale. Infatti fu questo Sacerdote a diventare mio confessore e direttore. Per i successivi due anni si comportò in modo tranquillo, accontentava ogni mio desiderio spirituale, raramente mi contrariava.

Io lo rispettavo e lo veneravo per la sua "santità"... fino al giorno in cui non mi disse che era giunto il momento di intensificare il nostro rapporto. Non più padre e figlia nel senso spirituale, ma sarei dovuta diventare la sua sposa mistica... e questo... PER VOLONTA' DIVINA !!!!

Mi rivelò di avere il dono delle locuzioni interiori e, quindi era Dio che voleva che io diventassi l’amante del mio confessore.

Io avevo piena fiducia in lui e facevo tutto quello che mi chiedeva, in fondo, non potevo ribellarmi alla volontà del Signore… Pian piano iniziai ad affezionarmi a lui in modo umano.

Un giorno, mentre ero in confessione... mi baciò!... Rimasi immobile non so per quanto tempo, ma lui mi tranquillizzò dicendomi che Gesù era contento e, siccome io amavo molto Gesù, sarei dovuta essere contenta. Da quel giorno iniziò la nostra relazione amorosa. Un misto continuo di sacro e profano. Io ero completamente nelle sue mani. Ogni giorno mi diceva di amarmi alla follia, mi riempiva di complimenti sulla mia persona, sulla mia bellezza. Mi chiamava al telefono giorno e notte.

Una sera mi disse che, ormai, era giunto il momento di avere rapporti sessuali completi, perché lui desiderava un figlio da me. Mi promise che presto avrebbe lasciato il sacerdozio per sposarmi. Io gli credevo. Durante i rapporti intimi, spesso aveva la Corona del Rosario in mano... Spesso mi riempiva la bocca di Ostie consacrate e mi baciava dicendomi che dovevo offrirmi vittima per lui.

Lui aveva un appartamento di sua proprietà e spesso andavo a trovarlo. Mi faceva bere in continuazione dell'acqua, dicendomi che era benedetta e che la sua sposa doveva purificarsi per avere rapporti con lui, essendo un Sacerdote. Non capivo nulla, ero come stordita, assolutamente presa da lui. Conosceva il mio amore e la mia devozione per Sant’Antonio e mi costringeva a recitare preghiere al Santo durante i rapporti sessuali. Dopo, si recava in Chiesa a celebrare la Messa.

Al suo ritorno, mi ripeteva parole meravigliose, mi riempiva la bocca di Ostie consacrate nella Messa appena celebrata e toccandomi nelle parti intime. Un giorno prese dell'olio santo e mi obbligò a ungere il suo corpo nudo, steso sul letto, perché fosse pronto per un nuovo rapporto con me. Ero talmente presa da lui, che decisi di trasferirmi nella sua città. Presi una casa in affitto vicina alla sua.

Non ho mai capito il male che mi stava facendo, perché mi diceva che io non ero una peccatrice, in quanto lui era un Sacerdote ed io la sposa che il Signore aveva scelto per lui.

Spesso mi fermavo a casa sua a dormire, la notte accendeva delle candele e le sistemava a forma di cerchio o di piramide, vicino al letto, poi mi dava da bere del liquore, e dovevo berlo anche se non ne avevo voglia. Doveva essere una bevanda adulterata.

Una volta partimmo per la Spagna. Lui aveva delle conoscenze e ci ospitò una famiglia. Lì mi accorsi che faceva delle avance ad una signora, ma era molto attento a non farsi beccare da me. Anche se vedevo... io non volevo vedere... non potevo... ero completamente sua.

Quando gli dissi che potevo essere rimasta incinta... non mi rispose, ma da allora preferì i rapporti orali. Mi diede una pastiglia che ingoiai senza sapere cosa fosse... ho saputo più tardi che era una pillola abortiva.

Per farla breve, cominciavo a vedere qualcosa che non andava e gli chiesi di darmi la prova d'amore che aspettavo... ma si è sempre rifiutato. La nostra relazione è terminata quando mio marito ci trovò abbracciati nella camera degli ospiti di casa nostra, eravamo lì dicendo che recitavamo i Vespri pomeridiani. Mio marito lo cacciò con massimo sdegno e volle conoscere tutto da me. Potevo negare i rapporti sessuali e tutto quello che era avvenuto con il Sacerdote, volli rivelare tutto senza nascondere proprio nulla. Avevo sbagliato gravemente, ero stata indotta a commettere gravissimi peccati.

Le autorità ecclesiastiche sono state da me informate su tutto. Ho le registrazioni fatte al telefono di tutto ciò che ha commesso con me e sono state portate al suo Provinciale. Paradossalmente quel Sacerdote ha negato persino di conoscermi, anche dinanzi alla registrazione della sua voce e dei racconti di quanto aveva fatto con me. Davvero incredibile.

I suoi superiori lo hanno messo alle strette ma lui li ha minacciati di denunciarli alla magistratura, e questa è stata la sua scappatoia per mettere paura al suo Provinciale.

Dimenticavo una cosa tremenda... dopo ogni rapporto sessuale mi confessava!!!

In questo modo non sarei andata a confessarmi dal mio parroco o altrove. Anche la confessione dopo i rapporti sessuali lui ammette nelle registrazioni telefoniche fatte da me a sua insaputa, ma incredibilmente davanti al Provinciale ha negato tutto. Ha negato tutto quello che aveva detto al telefono…

Le autorità ecclesiastiche vorrebbero tanto togliersi dai piedi questo prete scomodo... ma hanno troppa paura di agire contro lui perché temono ritorsioni e non hanno il coraggio di fermarlo.

QUANTA RESPONSABILITÀ DAVANTI A DIO!

Non voglio vendetta, non spetta a me. Desidero solo che la smetta di danneggiare altre donne compiendo un falso apostolato. Lo fermano proibendogli anche di organizzare quei pellegrinaggi che in realtà sono momenti di gravissimi peccati.

Prego per la sua conversione... la mia è costata Sangue a Gesù. E lacrime amarissime a me.

Ho tentato il suicidio, sono stata così male, che non credevo più neanche in Dio. Mi è crollato tutto, soffro tremendamente pensando che quel Sacerdote mi voleva all'inferno con lui. La Madonna mi ha salvata dall’inferno, mi confesso ogni settimana e frequento la Messa ogni giorno. Il Signore mi sta liberando da ogni ricordo violento col suo Amore.

Io amo la Chiesa e so che esistono molti Sacerdoti Santi... ma molti altri non sono degni di esserlo... sanno solo rovinare le anime. Se oggi sono qui a raccontare la mia tremenda vicenda è perché Gesù mi ha tanto amata e mi ha salvata nuovamente. Non ci saranno eternità per ringraziare Gesù. Voglio fare penitenze per tutta la mia vita.

Soffro ancora tanto, offro sempre a Dio la mia croce. Il vero Dio mi ama infinitamente e mi sta aiutando a vivere ancora... nonostante tutto.

Gruppo di Preghiera di San Pio a Sant' Elpidio a Mare .

Ne Approfitto per ricordare a chi ancora non lo sapesse che ogni ultimo lunedi del mese alla chiesa dell'ospedale di Sant'Elpidio a mare , il gruppo di preghira di San Pio si riunisce alle ore 21:00 per il rosario e la celebrazione della santa messa .
Possono partecipare tutti .

Pensieri di San Pio


Salire il doloroso monte con Gesù ci riuscirà dolce
Firma Padre Pio

Santi e pensieri di oggi

27 marzo 2012
Il Santo del giorno

San Ruperto Vescovo

Pensierino biblico
Un pensierino sapienziale tratto a caso dalla bibbia CEI
Il violento deve essere punito, se lo risparmi, lo diventerà ancora di più. (Pr 19, 19)

Pensiero del giorno di Martedì 27 Marzo 2012

Dio vuole che siamo sempre felici. Egli ci conosce e ci ama. Se lasciamo che l’amore di Cristo cambi il nostro cuore, allora noi potremo cambiare il mondo. Questo è il segreto della felicità autentica.
Benedetto XVI - Discorso ai bambini 24 marzo 2012

Vangelo di oggi

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Vangelo



Gv 8,21-30
Avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono.








+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?».
E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».
Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre.
Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.

Parola del Signore

Messaggio del 25 marzo 2012


Messaggio del 25 marzo 2012
Cari figli! Anche oggi con gioia desidero darvi la mia benedizione materna e invitarvi alla preghiera. Che la preghiera diventi per voi bisogno affinché ogni giorno cresciate di più nella santità. Lavorate di più sulla vostra conversione perché siete lontani figlioli. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

lunedì 26 marzo 2012

15 capitolo conosci il tuo avversario

I tatuaggi
CFR: MODERN PRIMITIVES - ANTON LA VEY - PAGINA 102 - 186
CFR: V. VALE A.– JUNO (A CURA DI) TATUAGGI CORPO SPIRITO - PAG 105
CFR: SACRO E PROFANO IN TATOO GALLERY, AGOSTO 1994
CFR: M. INTROVIGNE, STORIA DEL NEW AGE 1962 - 1992, CRISTIANITA’, PIACENZA, 1994, P. 99
CFR: VERNETTE, LE SETTE, ELLE DI CI, LEUMAN ( TORINO) 1995, P. 122
CFR: SPAZIO GIOVANI - RADIOBUONCONSIGLIO - TRASMISSIONE DEL 30 - 06 - 2009 ORE 16.15
CFR: DON MARCELLO STANZIONE (FONDATORE DELLA MILIZIA DI SAN MICHELEARCANGELO)
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Oggi ormai quasi tutti, bambini, adolescenti e adulti hanno il tatuaggio.
Tutti lo fanno, nessuno si domanda se sia giusto cambiare il proprio
corpo con una immagine che viene disegnata in modo permanente sulla
nostra pelle. Il tatuaggio però è assolutamente contrario all’etica cristiana
ma non solo. Parlare solo di etica sarebbe riduttivo, parlare solo
(come solo pochi sacerdoti fanno), di peccato grave è altrettanto riduttivo.
Il tatuaggio è una consacrazione indiretta (ma pur sempre consacrazione)
a cui ci si sottopone in maniera permanente almeno sul corpo.
Quanti giovani hanno il tatuaggio? Tantissimi. Quanti giovani vanno in
chiesa? Pochissimi. Cari lettori, però, non è solo questa statistica a
dimostrare quanto detto. Infatti la tecnica con la quale si viene sfregiati
con disegni che molte volte non conosciamo, è una tecnica satanica che
consiste nel marchiare l’uomo (consacrandolo). Come in ogni tipo di
consacrazione, quello che il tatuato offre a satana è la volontà di peccare,
ma non solo. La volontà di peccare si concretizza nel desiderio di
chi si tatua, di modificare il proprio corpo, di aggiungere qualcosa che
la volontà di Dio immensamente perfetta non ci ha dato. Chi si tatua
quindi si allontana da Dio e dimostra di non accettare quanto da Dio ci
è stato donato per quello che è. Parlo del nostro corpo ovviamente. Non
è tutto, Dio è stato chiarissimo sul tatuaggio, nella Sacra Scrittura, in
particolare nel Levitico 19,28 sta scritto espressamente: “ Non farete
incisioni nella vostra carne, ne farete tatuaggi su di voi”. Nonostante
questo, però, i cristiani, che si credono tali, continuano a vivere nella
disobbedienza più assoluta e mortificante. Anton La Vey fondatore
della chiesa di satana in America confessa pubblicamente (nel libro
Moderni Primitivi) quanto detto, ammettendo che dietro ad ogni tatuaggio
( sia esso un fiorellino o un drago) c’è il satanismo appunto. La
cosa che meraviglia è però come anche sacerdoti, neghino senza troppi
problemi di coscienza, questa verità difesa con orgoglio dallo stesso
satanismo. Se San Pio fosse in vita cosa direbbe se gli venisse chiesto
dell’ ipotetica possibilità di farsi un tatuaggio innocente? Cosa risponderebbe
se gli venisse chiesto chi ha architettato questa bella moda
ormai fatta passare per innocente in almeno un certo tipo di icone?La
consacrazione indiretta a satana realizzata nel momento in cui ci si
tatua però non sta solo nella volontà di modificarsi e peccare;
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come nella consacrazione all’ Immacolata si offrono sentimenti e azioni,
anche nella consacrazione che i tatuati, compiono involontariamente, è
offerta una azione a satana. L’azione è il sacrificio del consacrato. Molti
tatuati infatti sanno che per tatuarsi si va incontro ad un dolore indicibile,
ma volontariamente si sacrificano pur di disobbedire a Dio o se volete,
pur di tatuarsi. Il dolore che si prova durante e dopo il tatuaggio per circa
tre giorni, viene offerto a satana.
Chi fa tatuaggi sa benissimo che quella del tatuaggio è una prassi antica
a sfondo satanico. Ogni tribale contiene il 666, così i draghi, le spade con
i serpenti, i leoni etc.. Quando ci si tatua, invece, personaggi, santi o
affetti a noi cari, si offende invece due volte Dio. La consacrazione, in
questa ipotesi, ha lo stesso valore, ma l’offesa recata a Dio è maggiore,
infatti satana per renderci suoi miseri strumenti e per farci perdere per
sempre la bellezza del nostro tempio, cioè il nostro corpo, utilizza chi la
propria vita l’ha dedicata a combatterlo...San Pio, angeli, Santi etc.. Ma
non è tutto. Molte volte quanto non si è realmente convinti della Misericordia
di Dio, satana sfrutta i suoi tatuati-consacrati, facendoli disperare.
Infatti molti tatuati dopo la loro conversione, corrono a togliersi il tatuaggio
e a soffrire e offrire nuovamente il dolore che si prova, a satana,
rinnovandogli la propria consacrazione. Questa si rinnova con la mancata
fede nella misericordia in Dio che tutto può alla risurrezione del corpo
dopo la morte alla fine dei tempi. Cari lettori sappiate che un sacerdote di
satana ha l’obbligo di consacrarsi proprio con il tatuaggio, sappiate che
volendo ammetterlo o no, chi si tatua va incontro a indicibili dolori, a
momenti bui e depressi, oltre che a fatture e malefici stessi. Il consiglio
che vi diamo è quello di non tatuarvi, di non togliervi il tatuaggio se già
vi siete marchiati a satana, ma di andare a farvi benedire la pelle tatuata
da un esorcista e non un sacerdote qualunque. Inoltre sappiate che quasi
tutti i posseduti e i drogati hanno avuto i loro disturbi dopo l’essersi
tatuati. Il tatuaggio è, infatti, la porta che apriamo a satana. Pensate che
in molti esorcismi, i posseduti, coscienti durante il rito, hanno affermato
che sentivano un fuoco tremendo bruciare proprio sulla pelle in cui ci si
era tatuati. E sappiate infine che basta un solo tatuaggio per rischiare di
avere disturbi di possessione come dimostrano i numerosi casi studiati.
Inoltre nella rivista Tatoo Gallery, (nella sezione Sacro e Profano) c’è
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scritto che la tecnica con cui si fanno i tatuaggi, fu ideata dai primitivi, i
quali nel sangue che fuoriusciva, o nell’ arrossamento della pelle, vedevano
il portale creato ai demoni per entrare e uscire dal corpo.
Ricordate di quanto letto, un giorno davanti a Dio non si potrà dire: “ Io
non lo sapevo”. Non si ritenga offeso chi è tatuato, ne indurisca il proprio
cuore, ma approfitti per pentirsi sinceramente e rinascere nella confessione
per i meriti del Sangue Preziosissimo di Gesù.

Pensieri di San Pio


La vita è un Calvario; ma conviene salire allegramente.
Padre Pio

Santi e pensieri di oggi

25 marzo 2012
Il Santo del giorno

Santa Lucia Filippini Vergine

Pensierino biblico
Un pensierino sapienziale tratto a caso dalla bibbia CEI
Temi con tutta l'anima il Signore e riverisci i suoi sacerdoti. (Sir 7, 29)


Pensiero del giorno di Lunedì 26 Marzo 2012

Cari fratelli, non dimenticate che la vera devozione alla Vergine Maria ci avvicina sempre a Gesù, e “non consiste né in uno sterile e passeggero sentimentalismo, né in una certa qual vaga credulità, ma procede dalla fede vera, dalla quale siamo portati a riconoscere la preminenza della Madre di Dio, e siamo spinti al filiale amore verso la Madre nostra e all'imitazione delle sue virtù”(Lumen gentium, 67). Amarla significa impegnarsi ad ascoltare il suo Figlio; venerare la Guadalupana significa vivere secondo le parole del frutto benedetto del suo seno.
Benedetto XVI - Angelus 25 marzo 2012

Vangelo di oggi

Vangelo



Lc 1,26-38
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.








+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore

domenica 25 marzo 2012

LEGGETELO TUTTI BELLISSIMO SULL'AMICIZIA

LEGGETELO TUTTI BELLISSIMO SULL'AMICIZIA
Il mio amico non è tornato dal campo di battaglia, signore. Le chiedo il permesso per andare a cercarlo" disse un soldato al suo tenente. "Permesso negato" replicò il tenente "Non voglio che lei rischi la sua vita per un uomo che probabilmente è gia morto". Il soldato senza prestare attenzione al divieto se ne andò e un'ora dopo ritornò, ferito mortalmente, trasportando il cadavere dell'amico. L'ufficiale era furioso "Le avevo detto che ormai era morto! Mi dica se valeva la pena andare fin laggiù per recuperare un cadavere?!". Il soldato moribondo rispose "Certo signore! Quando l'ho trovato era ancora vivo e ha potuto dirmi: ero sicuro che saresti venuto!" ...Un amico è colui che arriva sempre, anche quando tutti ti hanno già abbandonato!...

Preghiamo per il Santo Padre, che oggi e in Messico e domani volera a Cuba .


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Messico, il Santo Padre: "Proteggere i bambini"
A Gunajauto il Papa incontra 3mila bimbi: "Pregate per me". Poi lancia un appello alle scuole e alle famiglie: "Proteggete i piccoli perché mai si spenga il loro sorriso"
di Sergio Rame - 25 marzo 2012, 11:25
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"Pregate per tutti, anche per me". Il Santo Padre Benedetto XVI lo ha chiesto a circa tremila bambini dello Stato messicano di Gunajauto che ieri sera ha incontrato in una piazza della Capitale.
Il papa Benedetto XVI tra i bimbi del messico


"Io pregherò per voi", ha promesso ai piccolini. Il Papa ha lanciato un forte appello a "proteggere e accudire i bambini" perché mai si spenga il loro sorriso, possano vivere in pace e guardare al futuro con fiducia. Parole che pur non citando direttamente il caso del prete stupratore Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo, e delle autorevoli protezioni di cui ha goduto in Messico e in Vaticano, hanno evocato anche il dramma degli abusi sessuali commessi sui minori dagli adulti.

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"Gesù vuole scrivere in ognuna delle vostre vite una storia di amicizia - ha spiegato il Pontefice - abbiatelo, allora, come il migliore dei vostri amici. Egli non si stancherà di dirvi di amare sempre tutti e di fare il bene. Voi lo ascolterete, se avrete sempre un rapporto assiduo con Lui, che vi aiuterà anche nelle situazioni più difficili". Ai bambini di Gunajauto il Santo padre ha ricordato l’esempio dei beati Cristobal, Antonio e Giovanni, "i piccoli martiri di Tlaxcala, che conoscendo Gesù, al tempo della prima evangelizzazione del Messico, scoprirono che non esiste tesoro più grande di Lui". "Erano piccoli come voi, e da loro - ha affermato il Papa - possiamo imparare che non esiste età per amare e servire". Benedetto XVI ha, quindi, espresso i il desiderio di trattenersi più tempo con i bambini messicani, ma ha spiegato che gli impegni lo obbligano ad andarsene: "Continueremo a rimanere uniti nella preghiera. Vi invito, allora, a pregare sempre, anche a casa; così sperimenterete la gioia di parlare con Dio in famiglia". Prima di lasciare Gunajauto per far ritorno a Leon, il Santo Padre ha benedetto i bambini e li ha invitati a portare l’affetto e la benedizione del Papa ai genitori e ai fratelli, "così come a tutti gli altri che vi sono cari". "Che la Vergine vi accompagni - ha concluso Benedetto XVI - molte grazie, miei piccoli amici"

Rivelazione di Gesù a Maria Valtorta

5ª DOMENICA DI QUARESIMA



Rivelazione di Gesù a Maria Valtorta

Domenica 25 Marzo 2012 - V Domenica di Quaresima - Anno B



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 12,20-33

Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose: «E' giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!». La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Rispose Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me». Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire.

Traduzione liturgica della Bibbia



Corrispondenza nell’"Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta

Volume 9 Capitolo 598 pagina 434

(...) È detto di Me: “Un germoglio spunterà dalla radice di Jesse, un fiore verrà da questa radice e sopra di Lui riposerà lo Spirito del Signore. Egli non giudicherà secondo quello che apparisce agli occhi, non condannerà per ciò che si sente con gli orecchi, ma giudicherà con giustizia i poveri, prenderà le difese degli umili. Il germoglio della radice di Jesse, posto quale segno fra le nazioni, sarà invocato dai popoli e il suo sepolcro sarà glorioso. Egli, alzata una bandiera alle nazioni, riunirà i profughi d’Israele, i dispersi di Giuda, li raccoglierà dai quattro punti della Terra”.

È detto di Me: “Ecco, il Signore Dio viene, con possanza, il suo braccio trionferà. Porta seco la sua mercede, ha davanti agli occhi l’opera sua. Come un pastore pascerà il suo gregge”.

È detto di Me: “Ecco il mio Servo col quale Io starò, nel quale si compiace l’anima mia. In Lui ho diffuso il mio spirito. Egli porterà giustizia fra le nazioni. Non griderà, non spezzerà la canna fessa, non spegnerà il lucignolo fumigante, farà giustizia secondo verità. Senza essere né triste né turbolento, giungerà a stabilire sulla Terra la giustizia, e le isole aspetteranno la sua legge”.

È detto di Me: “Io, il Signore, ti ho chiamato nella giustizia, ti ho preso per mano, ti ho preservato, ti ho fatto alleanza del popolo e luce delle nazioni per aprire gli occhi ai ciechi e trarre dal carcere i prigionieri e dalla sotterranea prigione quelli che giacciono nelle tenebre”.

È detto di Me: “Lo Spirito del Signore è sopra di Me, perché il Signore mi ha unto ad annunziare la Buona Novella ai mansueti, a curare quelli che hanno il cuore affranto, a predicare la libertà agli schiavi, la liberazione ai prigionieri, a predicare l’anno di grazia del Signore”.

È detto di Me: “Egli è il Forte, pascerà il gregge con la fortezza del Signore, con la maestà del nome del Signore Dio suo. A Lui si convertiranno, perché sin da ora sarà glorificato, fino agli ultimi confini del mondo”.

È detto di Me: “Io stesso andrò in cerca delle mie pecorelle. Andrò in cerca delle smarrite, ricondurrò le scacciate, legherò le fratturate, ristorerò le deboli, terrò d’occhio le grasse e robuste, le pascerò con giustizia”.

È detto: “Egli è il Principe di pace e sarà la pace”.

È detto: “Ecco, viene il tuo Re, il Giusto, il Salvatore. Egli è povero, cavalca un asinello. Egli annunzierà pace alle nazioni. Il suo dominio sarà da mare a mare sino agli estremi della Terra”.

È detto: “Settanta settimane sono state fissate per il tuo popolo, per la tua città santa, affinché sia tolta la prevaricazione, abbia fine il peccato, sia cancellata l’iniquità, venga l’eterna giustizia, siano compiute visione e profezia, e sia unto il Santo dei santi. Dopo sette più settantadue verrà il Cristo. Dopo sessantadue sarà ucciso. Dopo una settimana Egli confermerà il testamento, ma a mezzo della settimana verranno meno le ostie e i sacrifici, e sarà nel Tempio l’abominazione della desolazione”.

«Mancheranno dunque le ostie in questi giorni? L’altare non avrà vittima? Avrà la gran Vittima. Ecco, la vede il profeta: “Chi è costui che viene con le vesti tinte di rosso? È bello nel suo vestito e cammina nella grandezza della sua forza”.

E come si è tinto di porpora, Colui che è povero, la veste? Ecco, lo dice il profeta: “Ho abbandonato il mio corpo ai persecutori, le mie guance a chi mi strappa la barba, non ho allontanato il volto da chi mi oltraggia. E la mia bellezza e il mio splendore si è perduto, e gli uomini non mi hanno più amato. Disprezzato mi hanno gli uomini, considerato l’ultimo! Uomo di dolori, sarà velato il mio volto e vilipeso, e mi guarderanno come un lebbroso, mentre è per tutti che Io sarò piagato e morto”.

Ecco la Vittima! Non temere, o Israele! Non temere! Non manca l’Agnello pasquale! Non temere, o Terra! Non temere! Ecco il Salvatore! Come pecora sarà condotto al macello, perché lo ha voluto, e non ha aperto bocca per maledire quelli che l’uccidono. Dopo la condanna sarà innalzato e consumato nei patimenti, le membra slogate, le ossa scoperte, i piedi e le mani trafitti. Ma dopo l’affanno, col quale giustificherà molti, possederà le moltitudini perché, dopo aver consegnato la sua vita alla morte per la salute del mondo, risorgerà e governerà la Terra, nutrirà i popoli delle acque viste da Ezechiele, uscenti dal vero Tempio che, anche se è abbattuto, risorge per sua stessa forza, del vino di cui si è anche imporporata la candida veste d’Agnello senza macchia, e del Pane venuto dal Cielo.

Sitibondi, venite alle acque! Affamati, nutritevi! Esausti, bevete il mio vino, e voi malati! Venite voi che non avete denaro, voi che non avete salute, venite! E voi che siete nelle tenebre! E voi che siete morti, venite! Io sono Ricchezza e Salute, Io sono Luce e Vita. Venite voi che cercate la via! Venite voi che cercate la verità! Io sono Via e Verità! Non temete di non poter consumare l’Agnello perché mancano le ostie veramente sante in questo Tempio profanato. Tutti avrete da mangiare dell’Agnello di Dio venuto a togliere i peccati del mondo, come ha detto di Me l’ultimo dei profeti del mio popolo.

Di quel popolo al quale Io chiedo:

Popolo mio, che ti ho fatto?

In che ti ho contristato?

Che potevo darti di più di ciò che Io non ti abbia dato?

Ho istruito i tuoi intelletti, ho guarito i tuoi malati, beneficato i tuoi poveri, sfamato le tue turbe, ti ho amato nei tuoi figli, ho perdonato, ho pregato per te. Ti ho amato sino al Sacrificio. E tu che appresti al tuo Signore? Un’ora, l’ultima, ti è data, o mio popolo, o mia città regale e santa. Convertiti in quest’ora al Signore Dio tuo!».

«Ha detto le parole vere!».

«Così è detto! E Lui veramente fa quello che è detto!».

«Come un pastore ha avuto cura di tutti!».

«Come fossimo le pecore disperse, malate, nella caligine, è venuto a portarci alla via giusta, a guarirci anima e corpo, a illuminarci».

«Veramente tutti i popoli vanno a Lui. Osservate là quei gentili come sono ammirati!».

«Pace ha predicato».

«Amore ha dato».

«Non capisco ciò che dice del sacrificio. Parla come se dovesse essere ucciso».

«Così è, se è l’Uomo visto dai profeti, il Salvatore».

«E parla come se tutto il popolo dovesse malmenarlo. Ciò non accadrà mai. Il popolo, noi, lo amiamo».

«È nostro amico. Lo difenderemo».

«Galileo è, e noi di Galilea daremo la vita per Lui».

«Di Davide è, e non alzeremo la mano che per difenderlo, noi di Giudea».

«E noi, che ci amò come amò voi, noi dell’Auranite, della Perea, della Decapoli, noi potremo dimenticarlo? Tutti, tutti lo difenderemo».

Queste le voci fra la folla ormai molto numerosa. Labilità delle intenzioni umane! Giudico dalla posizione del sole essere verso le nove antimeridiane dell’ora nostra. Ventiquattr’ore più tardi questa gente sarà da molte ore intorno al Martire per torturarlo con l’odio e le percosse, e urlerà chiedendo la sua morte. Pochi, molto pochi, troppo pochi fra le migliaia di persone che si affollano da ogni parte della Palestina e oltre, e che hanno avuto luce, salute, sapienza, perdono dal Cristo, saranno coloro che non solo non cercheranno di strapparlo ai nemici, perché la loro pochezza rispetto alla moltitudine dei persecutori lo vieta, ma anche non sapranno confortarlo dandogli prova d’amore col seguirlo con volto amico. Le lodi, i consensi, i commenti ammirati si spargono per l’ampio cortile come onde che dall’alto del mare vadano lontano a morire sul lido.

Degli scribi, dei giudei, dei farisei tentano di neutralizzare l’entusiasmo del popolo, e anche il fermento del popolo contro i nemici del Cristo, dicendo: «Vaneggia. La stanchezza sua è tanta e lo conduce a delirare. Vede persecuzioni dove sono onori. Il suo dire ha fiumi della solita sua sapienza, ma mescolati a frasi di delirio. Nessuno gli vuol fare del male. Abbiamo capito. Capito chi è...».

Ma la gente è incerta di tanta conversione di umori, e qualcuno fra essa si ribella dicendo: «Egli mi guarì un figlio demente. So ciò che è la pazzia. Non così parla uno che è folle!».

E un altro: «Lasciali dire. Sono vipere che hanno paura che il bastone del popolo spezzi loro le reni. Cantano la dolce canzone dell’usignolo per ingannarci, ma se ascolti bene c’è dentro il fischio del serpe».

E un altro ancora: «Popolo di Cristo, all’erta! Quando nemico carezza ha il pugnale nascosto nella manica e tende la mano per colpire. Occhi aperti e cuore pronto! Gli sciacalli non possono diventare docili agnelli».

«Dici bene: il gufo alletta e incanta gli uccellini ingenui con l’immobilità del suo corpo e con la mendace letizia del suo saluto. Ride e invita col suo grido, ma è già pronto a divorare». E così via, da gruppo a gruppo.

Ma vi sono anche i pagani. Questi gentili che sono stati costanti e sempre più numerosi ad ascoltare il Maestro in questi giorni di festa. Sempre ai margini della folla, perché l’esclusivismo ebreo-palestinese è forte e li respinge volendo i primi posti intorno al Rabbi, essi hanno desiderio di avvicinarlo e parlargli. Un folto gruppo di essi occhieggia Filippo, che la folla ha spinto in un angolo.

Si accostano a lui dicendo: «Signore, noi desideriamo vedere da vicino Gesù, il tuo Maestro. E parlargli almeno una volta».

Filippo si alza sulle punte dei piedi per vedere se scorge qualche apostolo più vicino al Signore. Vede Andrea e gli grida, dopo averlo chiamato: «Qui sono dei gentili che vorrebbero salutare il Maestro. Chiedigli se vuole accoglierli».

Andrea, separato da Gesù di qualche metro, pigiato nella folla, si fa largo senza riguardi, lavorando generosamente di gomiti e urlando: «Fate largo! Fate largo, dico. Devo andare dal Maestro».

Lo raggiunge e gli trasmette il desiderio dei pagani. «Conducili in quell’angolo. Io verrò a loro». E mentre Gesù cerca di passare fra la gente, Giovanni, che è tornato con Pietro, Pietro stesso, Giuda Taddeo, Giacomo di Zebedeo e Tommaso, che lascia il gruppo dei suoi parenti, trovato fra la folla, per aiutare i compagni, lottano a fargli strada.

Ecco Gesù là dove già sono i pagani che lo ossequiano.

«La pace a voi. Che volete da Me?».

«Vederti. Parlarti. Le tue parole ci hanno conturbati. Desideravamo sempre di parlarti per dirti che la tua parola ci colpisce. Ma attendevamo di farlo in momento propizio. Oggi... Tu parli di morte... Noi temiamo di non poter più parlarti se non prendiamo quest’ora. Ma è possibile che gli ebrei possano uccidere il loro figlio migliore? Noi siamo gentili e la tua mano non ci beneficò. La tua parola ci era sconosciuta. Avevamo sentito parlare di Te vagamente. Ma non ti avevamo mai visto né avvicinato. Eppure, lo vedi! Noi ti rendiamo omaggio. Tutto il mondo con noi ti onora».

«Sì, l’ora è venuta nella quale il Figlio dell’uomo deve essere glorificato dagli uomini e dagli spiriti».

Ora la gente è di nuovo intorno a Gesù. Ma con la differenza che in prima fila sono i pagani e indietro gli altri.

«Ma allora, se è l’ora della tua glorificazione, Tu non morrai come dici, o come abbiamo capito. Perché non è essere glorificato morire in tal modo. Come potrai riunire il mondo sotto il tuo scettro, se Tu muori prima di averlo fatto? Se il tuo braccio si immobilizzerà nella morte, come potrà trionfare e radunare i popoli?».

«Morendo do vita. Morendo edifico. Morendo creo il Popolo nuovo. È nel sacrificio che si ha la vittoria. In verità vi dico che, se il granello di frumento caduto sulla terra non muore, rimane infecondo. Ma se invece muore, ecco che produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perderà. Chi odia la sua vita in questo mondo la salverà per la vita eterna. Io poi ho il dovere di morire per dare questa vita eterna a tutti coloro che mi seguono per servire la Verità. Chi mi vuole servire venga: non è limitato il posto nel mio regno a questo o a quel popolo. Chiunque mi vuol servire venga e mi segua, e dove Io sono sarà pure il mio servo. E chi mi serve l’onorerà il Padre mio, unico, vero Iddio, Signore del Cielo e della Terra, Creatore di tutto quanto è, Pensiero, Parola, Amore, Vita, Via, Verità; Padre, Figlio, Spirito Santo, Uno essendo Trino, Trino essendo unico, solo, vero Dio.

Ma ora l’anima mia è turbata. E che dirò? Dirò forse: “Padre, salvami da quest’ora”? No. Perché Io sono venuto per questo: per giungere a quest’ora. E allora dirò: “Padre, glorifica il tuo Nome!”».

Gesù apre le braccia in croce, una croce porpurea contro il candore dei marmi del portico, e alza il volto, offrendosi, pregando, salendo coll’anima al Padre. E una voce, più forte del tuono, immateriale nel senso che non è simile a nessuna voce d’uomo, ma sensibilissima per tutti gli orecchi, empie il cielo sereno della bellissima giornata d’aprile e vibra, più potente di accordo d’organo gigante, bellissima nella sua tonalità, e proclama: «E Io l’ho glorificato e ancora lo glorificherò». La gente ha avuto paura.

Quella voce, così potente che ne ha vibrato il suolo e ciò che su esso si trova, quella voce misteriosa, diversa da ogni altra, veniente da una fonte che è sconosciuta, quella voce che empie tutto, da settentrione a mezzogiorno, da oriente a occidente, terrorizza gli ebrei e stupisce i pagani. I primi si gettano, sol che possano farlo, al suolo, mormorando nel tremore: «Ora morremo! Abbiamo sentito la voce del Cielo. Un Angelo gli ha parlato!», e si battono il petto in attesa della morte.

I secondi gridano: «Un tuono! Un boato! Fuggiamo! La Terra ha ruggito! Ha tremato!».

Ma fuggire è impossibile in quella ressa che si accresce di quelli che, ancor fuor dalle mura del Tempio, accorrono entro di esse gridando: «Pietà di noi! Corriamo! Qui è luogo santo. Non si fenderà il monte dove sorge l’altare di Dio!». E perciò ognuno resta dove è, dove lo blocca la folla e lo spavento.

Sulle terrazze del Tempio accorrono i sacerdoti, gli scribi, i farisei che erano sparsi per i meandri di esso, e leviti. Agitati, sbalorditi. Ma di tutti loro non scendono, fra la gente che è nei cortili, altro che Gamaliele con suo figlio. Gesù lo vede passare, tutto candido nella veste di lino, che è così bianca da splendere persino sotto il forte sole che la investe. Gesù, guardando Gamaliele ma come parlando per tutti, alza la voce dicendo: «Non per Me, ma per voi è venuta questa voce dal Cielo».

Gamaliele si arresta, si volge, trivella con gli sguardi dei suoi occhi profondi e nerissimi -che l’abitudine ad essere un maestro venerato come un semidio fa involontariamente duri come quelli dei rapaci- lo sguardo zaffireo, limpido, dolce nella sua maestà, di Gesù... E Gesù prosegue: «Ora si ha il giudizio di questo mondo. Ora il Principe delle Tenebre sta per essere cacciato fuori. Ed Io, quando sarò innalzato, trarrò tutti a Me, perché così salverà il Figlio dell’uomo».

«Noi abbiamo imparato dai libri della Legge che il Cristo vive in eterno. E Tu ti dici il Cristo e dici che devi morire. E ancora dici che sei il Figlio dell’uomo e salverai essendo esaltato. Chi sei dunque? Il Figlio dell’uomo o il Cristo? E chi è il Figlio dell’uomo?», dice la folla che si rinfranca.

«Sono un’unica Persona. Aprite gli occhi alla Luce. Ancora per un poco la Luce è con voi. Camminate verso la Verità sinché avete la Luce fra voi, affinché non vi sorprendano le tenebre.

Coloro che camminano nel buio non sanno dove vadano a finire. Finché avete fra voi la Luce credete ad Essa, per essere figli della Luce».

Tace. La folla è perplessa e divisa. Una parte se ne va scrollando il capo. Una parte osserva l’atteggiamento dei principali dignitari: farisei, capi dei sacerdoti, scribi... e specie di Gamaliele, e regola i propri moti su questo atteggiamento. Altri ancora approvano col capo e si inchinano a Gesù con chiari segni di volergli dire: «Crediamo! Ti onoriamo per ciò che sei».

Ma non osano schierarsi apertamente in suo favore. Hanno paura degli occhi attenti dei nemici di Cristo, dei potenti, che li sorvegliano dall’alto delle terrazze che sovrastano i superbi porticati che cingono i cortili del Tempio.

Anche Gamaliele, dopo essere rimasto pensieroso qualche minuto, e par che interroghi i marmi che pavimentano il suolo per avere risposta alle sue interne domande, si riavvia verso l’uscita dopo aver scrollato testa e spalle come per disappunto o sprezzo... e passa diritto davanti a Gesù senza più guardarlo. Gesù invece lo guarda, con compassione... e alza di nuovo la voce, fortemente -è come un bronzeo squillo- per superare ogni rumore ed essere sentito dal grande scriba che se ne va deluso. Par che parli per tutti, ma parla per lui solo, è palese.

Dice a voce altissima: «Chi crede in Me non crede, in verità, in Me, ma in Colui che mi ha mandato, e chi vede Me vede Colui che mi ha mandato. E questo Colui è bene il Dio d’Israele! Perché non c’è altro Dio fuor che Lui. Per questo dico: se non potete credere a Me come a colui che è detto figlio di Giuseppe di Davide ed è figlio di Maria, della stirpe di Davide, della Vergine vista dal profeta, nato a Betlemme, come è detto dalle profezie, precorso dal Battista, ancor come è detto da secoli, credete almeno alla Voce del vostro Dio che vi ha parlato dal Cielo. Credete in Me come Figlio di questo Dio d’Israele. Ché, se non credete a Chi vi ha parlato dal Cielo, non Me offendete, ma il Dio vostro di cui sono Figlio. Non vogliate rimanere nelle tenebre! Io sono venuto Luce al mondo affinché chi crede in Me non resti nelle tenebre. Non vogliate crearvi dei rimorsi, che non potreste più placare quando Io fossi tornato là donde sono venuto, e che sarebbero un ben duro castigo di Dio sulla vostra pervicacia. Io sono pronto a perdonare sinché sono fra voi, sinché il giudizio non è fatto, e per quanto sta a Me ho desiderio di perdonare. Ma diverso è il pensiero del Padre mio. Perché Io sono la Misericordia ed Egli è la Giustizia. In verità vi dico che, se uno ascolta le mie parole e non le osserva poi, Io non lo giudico. Non sono venuto nel mondo per giudicare, ma per salvare il mondo. Ma anche se Io non giudico, in verità vi dico che vi è chi vi giudica per le vostre azioni. Il Padre mio, che mi ha mandato, giudica coloro che respingono la sua Parola. Sì, chi mi disprezza e non riconosce la Parola di Dio e non riceve le parole del Verbo, ecco che ha chi lo giudica: la stessa Parola che Io ho annunziata, quella lo giudicherà nel giorno estremo. Dio non si irride, è detto. E il Dio irriso sarà terribile a coloro che lo giudicarono pazzo e mentitore. Ricordate tutti che le parole che mi avete sentito dire sono di Dio. Perché Io non ho parlato di mio, ma il Padre che mi ha mandato, Egli stesso mi ha prescritto quello che debbo dire e di che devo parlare. E Io ubbidisco al suo comando perché Io so che il suo comandamento è giusto. Vita eterna è ogni comando di Dio. Ed Io, vostro Maestro, vi do l’esempio di ubbidienza ad ogni comando di Dio. Perciò siate certi che le cose che vi ho dette e vi dico, le ho dette e le dico così come mi ha detto il Padre mio di dirvele. E il Padre mio è il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe; il Dio di Mosè, dei patriarchi e dei profeti, il Dio d’Israele, il Dio vostro».

Parole di luce, che cadono nelle tenebre che già si incupiscono nei cuori! Gamaliele, che si era nuovamente fermato, a capo chino, riprende ad andare... Altri lo seguono crollando il capo o sogghignando...

Anche Gesù se ne va... Ma prima dice a Giuda Iscariota: «Va’ dove devi andare», e agli altri: «Ognuno è libero di andare. Dove deve o dove vuole. Con Me restino i discepoli pastori».



Estratto di "l'Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta