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martedì 13 marzo 2012

Clericus Cup senza patrocinio vaticano

Clericus Cup senza patrocinio vaticano



"Tifo troppo sfrenato sugli spalti"



di Orazio La Rocca

La speciale sfida calcistica per monsignori, preti e seminaristi non sarà più promossa dall'ente per le attività sportive della Santa Sede. La motivazione: è ormai un torneo come tutti gli altri, con tanto di insulti tra opposte tifoserie. Ma la decisione non è condivisa dalla Cei.

La Clericus Cup è il campionato vaticano di calcio riservato agli iscritti ad istituti pontifici di Roma e provincia. Il torneo è organizzato dal Centro Sportivo Italiano ed è aperto alla partecipazione di squadre provenienti da collegi, seminari, università e convitti della Chiesa Cattolica.



CITTÀ DEL VATICANO - Tempi duri in Vaticano per la Clericus Cup, il campionato di calcio a carattere internazionale tra monsignori, preti e seminaristi dei vari Pontifici Istituti presenti a Roma, giunto quest'anno alla sesta edizione. Il torneo -iniziato sabato 2 marzo scorso sui campi dell'oratorio San Pietro- per la prima volta, su decisione della Segreteria di Stato della Santa Sede, non si avvale del patrocinio dell'ente che sovrintende alle attività sportive vaticane, la sezione Chiesa e Sport del Pontificio Consiglio dei Laici.

Una clamorosa presa di distanza che non può non suonare come una bocciatura da parte di quelle gerarchie pontificie che avevano originariamente battezzato con entusiasmo la discesa in campo della Clericus Cup, il torneo ormai denominato a furor di popolo come il campionato di calcio di Serie A del Vaticano.

Ma che -si lamentano Oltretevere- col passare degli anni ha sempre più assunto l'immagine di un campionato di calcio "qualsiasi" con tifo eccessivamente sfrenato sugli spalti -e quindi ritenuto "diseducativo" dentro e fuori le sacre mura-, scontri in campo tra calciatori, slogan offensivi tra le opposte tifoserie formate -quel che è peggio- anche da religiosi, preti, suore, seminaristi.

Decisione, però non condivisa dalla sezione sport e tempo libero della Cei (Conferenza episcopale italiana) che all'ultimo momento ha autorizzato la stampa del suo logo nel manifesto ufficiale della manifestazione sportiva. Come dire -si vocifera nei Sacri Palazzi- che Segreteria di Stato della Santa Sede e Cei non sono in sintonia nemmeno in materia di calcio e di attività sportive.

Varata nel 2007 tra l'entusiastica approvazione del Cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone -noto appassionato di calcio e tifoso iuventino doc- e la collaborazione del Csi (Centro sportivo italiano), organismo di promozione sportiva riconosciuto dalla Cei, la Clericus Cup nell'edizione 2012 è orfana del dicastero che l'ha "benedetta" fin dall'esordio.

Il Pontificio Consiglio dei Laici -conferma padre Kevin Lixey, responsabile della sezione Chiesa e Sport- non sarà più il prestigioso ente patrocinante del campionato. La decisione è stata resa nota alla vigilia dell'avvio delle gare agli organizzatori del campionato -il Csi- accusati, attraverso una dura lettera scritta proprio in risposta alla precedente richiesta di patrocinio, di aver "tradito" l'originario spirito formativo ed educativo con cui era stata concepita e promossa la Clericus Cup.

"E' vero, quest'anno per il torneo abbiamo deciso diversamente rispetto al passato. Un provvedimento necessario perché, oltre alle gare di calcio, il campionato non ha dato vita a tutta quella serie di attività formative che ci stavano molto a cuore", ammette padre Kevin Lixey, che aggiunge: "Rispetto alle gare, agli aspetti tecnici e alle classifiche, il Pontificio Consiglio dei Laici ha altre priorità. Ad esempio, al di là delle competizioni tra i vari atleti e della partecipazione delle varie tifoserie sugli spalti, a noi interessano molto di più gli sforzi legate alla formazione e all'educazione dei giovani, all'insegnamento del rispetto e della solidarietà sia nella società civile che nelle varie discipline sportive.

Aspetti che il torneo di calcio tra seminaristi e sacerdoti non ha tenuto conto. Per cui, il Pontificio Consiglio dei Laici ha deciso che la Clericus Cup da quest'anno debba andare avanti anche senza il nostro patrocinio".

Pur apprezzando il progetto che raduna ogni anno seminaristi provenienti da tanti Paesi del mondo, purtroppo è venuto meno l'aspetto formativo e pastorale dell'intera manifestazione sportiva, ammoniscono nella lettera scritta dai responsabili della sezione Chiesa e Sport agli organizzatori della Clericus.

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