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martedì 22 marzo 2016

Vangelo del giorno con commento


Martedì 22 marzo 2016

Settimana  Santa

+ VANGELO (Gv 13,21-33.36-38)
Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, mentre era a mensa con i suoi discepoli, Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità Io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. Allora, dopo il boccone, satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’Uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in Lui. Se Dio è stato glorificato in Lui, anche Dio Lo glorificherà da parte sua e Lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado Io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove Io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità Io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Mi riempio di compassione nel leggere queste parole dette da Gesù a uno dei Dodici che per tre anni ha condiviso un’esperienza unica: In verità, in verità Io vi dico: uno di voi mi tradirà”. L’Amore infinito di un Dio buono che viene odiato e tradito per pochi denari, è troppo commovente.
Questo martedì della Settimana Santa ci riserva questa rivelazione di Gesù e tutti i peccatori devono porsi la domanda del tradimento, anche se i loro peccati sono minuzie se paragonati al tradimento di Giuda. Sono però peccati che allontanano da Dio, fanno perdere la Grazia e si scivola nella sregolatezza, fino a vivere nell’immoralità.
Però è un buon esercizio ricordare le parole di Gesù, non quelle pesanti dette a Giuda, ma come richiamo ad una vita virtuosa.
Le parole dette a Giuda principalmente vanno indirizzate a quanti tradiscono Dio e la loro vocazione. Perché molti laici sono giustificabili per la poca conoscenza della nostra dottrina anche se rimane sempre un errore grave non conoscere la propria Fede.
Comunque i cristiani vanno sempre sostenuti con le preghiere, aiutati con i buoni consigli, richiamati amabilmente quando smarriscono la Via del cammino spirituale. Se questo non accade in tantissime situazioni, Gesù viene tradito di continuo e si comprende la sua amarezza.
Ad ognuno di noi chiede di aiutarlo a riportare i peccatori in Chiesa, cominciando a parlare di Lui in famiglia ed invitandoli a pregare.
Vedete come il mondo si è progressivamente e quasi totalmente allontanato da Gesù?
È in atto un attacco sistematico e capillare contro la Chiesa, la famiglia, soprattutto i giovani. Quando conobbi l’iniziativa dell’allora Comunità europea dell’Erasmus, compresi con certezza che era un piano occulto per la distruzione della gioventù, ma non avevo le prove per affermarlo e mai ho scritto, per esempio, dei milioni di giovani che trascorrono molti mesi lontani dai familiari e in altre Nazioni, sottoforma di borsa di studio.
L’incidente in Spagna e la morte di sette ragazze italiane su tredici, le quali trascorrevano lunghi mesi a Barcellona e provenienti da diverse Nazioni europee proprio con il progetto Erasmus mi ha molto rattristato perché sono vittime di un’organizzazione segreta.
Infatti è segreto il progetto ideato, ma non lo potevo riferire perché non c’erano prove, ieri ho finalmente trovato un articolo su Libertà e Persona che spiega l’origine e la finalità dell’Erasmus e lo trascrivo anche se un po’ lungo.
Sarà molto interessante conoscere cosa si cela dietro iniziative apparentemente culturali e comunitarie. Progetti di morte spirituale, per la rovina morale di decine di milioni di giovani. Un progetto voluto e introdotto dai politici…
«Il “Progetto ERASMUS” dell’Unione Europea.
“Ben lungi dalla felicità si trovano quelli che vanno in cerca della saggezza”. All’opposto, “poco o nulla sono infelici quelli che più si avvicinano al naturale delle bestie”.
Lo scrive Erasmo da Rotterdam nel suo famoso Elogio della Follia, in un paragrafo intitolato appunto “Felicità degli stolidi”.
Una ventina d’anni fa, in un palazzo qualsiasi dell’ultramassonica Unione Europea (all’epoca “Comunità Europea”), qualche ultramassonico oltreché sfaccendato alto dirigente dev’esserselo riletto.
E fu così che nacque, non senza l’attivo interessamento dell’allora presidente francese Mitterrand, ultramassone pure lui, lo European Community Action Scheme for the Mobility of University Students: il famoso Progetto ERASMUS.
Tutti sanno di cosa si tratta.
I lettori non debbono sottovalutare un importante dettaglio: il Progetto ERASMUS, in realtà, è un ben congegnato Progetto ORGASMUS. Prendendola alla lontana e schematizzando un po’, il Progetto ORGASMUS funziona così.
Innanzitutto, i nostri adolescenti vengono scientemente mantenuti nell’ignoranza più crassa e nell’indifferentismo religioso più degradante da Licei e Istituti professionali statali.
Dai tredici anni in avanti, maschietti e femminucce (privi di veri Padri e di autentici Maestri) sono tutti assorbiti dall’impegno di perdere l’innocenza prima di raggiungere la maggiore età: un impegno inderogabile, cui fanno da essenziale riscontro le decine di ore di Educazione sessuale frequentate a scuola.
Giunti ai diciotto-diciannove anni, l’aspettativa sociale e la totale assenza di competenze in qualsiasi campo che non sia la musica dance o il consumo di stupefacenti li spinge ad iscriversi in massa all’Università.
Una Facoltà qualsiasi, l’importante è che la città sia diversa da quella di residenza della famiglia.
I soldi per l’affitto li mette il babbo, i preservativi e le pillole del giorno dopo li infila mammà nel portafoglio o nella borsetta.
Dopo un paio d’anni di frequenza saltuaria alle lezioni, di esami ridicoli superati senza alcun impegno e senza alcun profitto, di bagordi, di mediocrità e di risatine, ecco finalmente i sei mesi, i dodici mesi di ORGASMUS vero e proprio.
Il denaro necessario all’“arricchente esperienza” ce lo mette un po’ l’Unione Europea, un po’ qualche Ente locale, un po’ la famiglia. E quest’ultima molto volentieri, purché il pargolo o la pargola “vedano il mondo”, “si relazionino con i diversi”, “apprendano una nuova lingua con cui comunicare e viaggiare”, “sappiano diventare giovani cittadini europei aperti e tolleranti verso le alterità”.
Ben difformi, ovviamente, i propositi e le aspettative dei suddetti pargoli. Una volta giunti nella città straniera prescelta, ecco spalancarsi di fronte a loro l’agognata prospettiva di un più o meno lungo periodo di “tempo sospeso”, da trascorrere lontano da legami e doveri in una sorta di Paese dei Balocchi.
Eccoli, “i nostri ragazzi”, indossare finalmente i panni dell’individuo ab-soluto, libero di darsi spensieratamente all’ozio e alla crapula in un’effimera compagnia di coetanei dalle più variegate provenienze.
Durante l’ORGASMUS, lo studio non importa che marginalmente. I veri interessi sono altri: drogarsi e fornicare.
A tali fini sono deputati i cosiddetti “locali ERASMUS” (locali ORGASMUS), colorati e chiassosi esercizi pubblici sorti in molte città universitarie coinvolte nel Progetto. Attivo fino a tarda notte, un locale ORGASMUS è l’ideale per conoscersi, gozzovigliare, stabilire appuntamenti. È qui che le Meredith e i Rudy approcciano le sole “alterità”, le sole “diversità” che possano interessarli: i pusher e gli esponenti dell’altro sesso.
Non per nulla Erasmus, quello in carne ed ossa, di primo nome faceva Desiderius.
I “ragazzi ORGASMUS” formano così, nei mesi di permanenza all’estero predisposti per loro dalla Libera Muratoria, allegri assembramenti multirazziali e multilingui, in cui ognuno è “libero”, “uguale” e “fratello” nella misura in cui rinuncia alla propria eredità culturale e spirituale, e in cui sacrifica eventuali remore morali sull’altare del freudiano Lustprinzip, il “principio del piacere”.
Si realizza qui, al ritmo furioso di cacofonie rock, hip-hop o techno, la perfetta “unione degli egoisti”, definitiva forma di coagulo sociale prevista nel 1844 dall’anarchista Stirner.
Nell’unione degli egoisti è effettivamente dato di “apprendere una nuova lingua con cui comunicare e viaggiare” nel mondo contemporaneo. Si tratta dell’unico, monotono gergo dello sradicato: il raglio ossessivo dell’uomo-ciuco, Lucignolo.
“Poco o nulla sono infelici”, ricordiamolo, “quelli che più si avvicinano al naturale delle bestie”.
E non si dica, per cortesia, che non tutti i “giovani d’oggi” sono o fanno “così”. È ovvio. Esistono ancora, se non altro, i timidi e gli studiosi, e coloro che alla deboscia amano dedicarsi, sì, ma con giudizio. Eppure la corruzione subdola, salvo pochi casi di pregressa ed eccezionale “tenuta” religiosa, durante l’ORGASMUS sa raggiungere anche loro.
E come potrebbe non farlo, nel clima artificiale e guasto prodotto dal cozzare di centinaia di giovani abbandonati a se stessi, privi per mesi di punti di riferimento famigliari o comunque di figure adulte significative, senza un qualsivoglia controllo o indirizzo autorevole sul modo di impiegare il proprio tempo?
Spero che non sfugga almeno il “relativismo implicito” di cui una simile situazione, dove lo “scandalo” dell’indifferentismo e dell’apolidismo identitario è massimo, è necessariamente la fonte.
Ben si comprende, dunque, il motivo per cui la Massoneria tiene così tanto alla Mobility of University Students.
Così recitava nel 1838, con esplicito riferimento alla vera Fede, un’Istruzione segreta della Setta: “Noi abbiamo intrapresa la corruzione in grande, la corruzione che deve condurci al seppellimento della Chiesa.
Il cattolicesimo non teme la punta del pugnale, ma può cadere sotto il peso della corruzione.
Popolarizziamo il vizio nelle moltitudini; che lo respirino coi cinque sensi, che se ne saturino. Fate dei cuori viziosi e voi non avrete più cattolici. Lasciate in disparte i vecchi e gli uomini maturi; andate, invece, dritto alla gioventù».

1 Ave Maria per Padre Giulio

Sostieni l’apostolato per Gesù e Maria.  Aiuta con donazioni la diffusione del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore, manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell’unica Chiesa fondata da Gesù. “Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,16). 

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
In questa Settimana Santa mi porrò per più di 15 minuti ogni giorno davanti al Crocifisso e mediterò la Passione di Gesù.

Pensiero
Più abbracciamo la croce, più stringiamo strettamente Gesù che vi è inchiodato. (C. de Foucauld)

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro sito:

Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente.

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lunedì 21 marzo 2016

Buongiorno , oggi inizia la settimana Santa , cerchiamo di essere più vicini a Gesù


Lunedì 21 marzo 2016

Settimana  Santa

+ VANGELO (Gv 12,1-11)
Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betania, dove si trovava Lazzaro, che Egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per Lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete Me». Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che Egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che Egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
L’inizio della Settimana Santa si deve considerare come qualcosa di prezioso che si aspetta con grande trepidazione, sia per entrare durante la settimana nel mistero della Passione e Morte di Gesù, approfondendolo con sincera partecipazione e con vivo desiderio; sia per fare anche noi qualcosa in più di spirituale e di materiale e così mostrare al Signore che siamo con Lui.
Molti cattolici oramai considerano i giorni della Settimana Santa come gli altri giorni dell’anno, si percepisce anche dalle poche iniziative nelle parrocchie, oltre quelle liturgiche stabilite. Così la Fede dei cattolici si indebolisce progressivamente e svanisce il fervore della preghiera e della penitenza.
Sono cattolici che affermano di credere ma non hanno tempo per la Santa Messa oppure dicono di pregare a modo loro, che poi si riconduce a qualche Ave Maria. Se i pagani non pensano assolutamente alla Settimana Santa, moltissimi cattolici nei fatti sono pagani nel cuore, hanno perduto la Fede per altri interessi che al momento ritengono importanti, ma nel tempo riveleranno la loro inconsistenza.
Come si può preferire il ferro all’oro? O adorare personaggi famosi solo perché cantano bene o calciano il pallone, a Colui che in duemila anni ha dimostrato miliardi di volte il potere Divino sulla malattia, sulla natura, sulla morte?
Questi giorni che ci separano dalla Pasqua sono determinanti in un senso o in un altro per tutti noi. Nel Bene o nel male. Non usufruiremo solo adesso delle Grazie donate da Gesù se rimaniamo più vicini a Lui soprattutto in questa settimana, facendo delle rinunce, penitenze, sacrifici per amore suo.
Da questo Lunedì Santo e per gli altri giorni, noi possiamo valutare il vero amore che abbiamo per il Signore, il posto che occupa nella nostra vita. Lo hanno sperimentato anche grandi Santi, appunto canonizzati perché si donarono a Dio mettendo da parte tutto, ignorando anche le richieste del corpo.
Gesù non arriva a chiedere a voi opere di penitenza impossibili, al contrario vi lascia liberi di mortificare il corpo e i sentimenti oggettivamente sbagliati. Ognuno oggi può decidere come trascorrere questa Settimana Santa, se vuole avvicinarsi di più alla preghiera e alla meditazione per cominciare o continuare il cammino di trasfigurazione interiore.
D’altronde, cosa c’è in questa società di importante, paragonabile alla pace e alla gioia che ci trasmette il Signore?
Per lasciare definitivamente i vizi corrotti o altri atteggiamenti sbagliati, bisogna chiedere aiuto a Gesù davanti al Tabernacolo, visitandolo ogni giorno, e bisogna recitare ogni giorno il Santo Rosario e mettersi alla scuola di Colei che viene chiamata Maestra di perfezione.
Da oggi in poi o si inizia una vita più spirituale o si rimane tiepidi e Gesù non sa cosa fare di quanti non sono né caldo né freddo perché sono inservibili, anche se nell’Apocalisse precisa come li considera. Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca” (Ap 3,15-16).
Se ignoriamo questi giorni della Settimana Santa e non cambiamo stile di vita, non ci rinneghiamo, non preghiamo di più e non riflettiamo ogni giorno sul motivo della volontaria crocifissione di Gesù, rimaniamo deboli e tutte le Grazie che Dio ci vuole donare, si perdono.
Quante Grazie, miracoli e benedizioni ci vuol donare Gesù mentre noi continuiamo a vivere disordinatamente? Quanti rimpianti si avranno quando non ci sarà più tempo? Perché allora non fermarsi adesso e cominciare un cammino nuovo, lottando i vizi e i peccati volontari?
Voi sapete quanti pericoli corriamo ogni giorno, di ogni tipo, in varie circostanze, e chi può salvarci dal male? Gesù e la Madonna!
Oggi Gesù guarda tutti quei cattolici che Lo rinnegano giornalmente, con lo stesso sguardo con cui fissò Pietro dopo i tre rinnegamenti.
Pietro arrivò alla contrizione profonda perché al centro della sua vita c’era solo Gesù, ma i cattolici tiepidi sanno fare lo stesso?
Il peccato, l’infedeltà piccola o grande, è sempre negazione di Cristo e di quanto di più nobile c’è nel nostro cuore, dei grandi ideali che il Signore ha trasfuso in noi. Il peccato è la vera rovina dell’uomo, perciò dobbiamo lottare con impegno, aiutati dalla Grazia, per evitare ogni peccato grave -quelli che hanno origine dalla malizia, dalla fragilità o dall’ignoranza colpevole- e ogni peccato veniale.
Ma se pure avessimo la disgrazia di commettere il peccato, dovremmo giovarci anche di questo, dato che la contrizione rafforza l’amicizia con il Signore. I nostri errori non ci abbatteranno mai se siamo umili.

1 Ave Maria per Padre Giulio

Sostieni l’apostolato per Gesù e Maria.  Aiuta con donazioni la diffusione del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore, manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell’unica Chiesa fondata da Gesù. “Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,16). 

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
In questa Settimana Santa mi porrò per più di 15 minuti ogni giorno davanti al Crocifisso e mediterò la Passione di Gesù.

Pensiero
Più abbracciamo la croce, più stringiamo strettamente Gesù che vi è inchiodato. (C. de Foucauld)

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro sito:

Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente.

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domenica 20 marzo 2016

Domenica delle Palme

BUONA DOMENICA DELLE PALME .



Domenica 20 marzo 2016

DOMENICA DELLE PALME

+ VANGELO (Lc 22,14-23,56)
La Passione del Signore.

+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca
Quando venne l’ora, Gesù prese posto a tavola e gli apostoli con Lui, e disse loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché Io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché Io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio».
Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».
«Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quell’uomo dal quale egli viene tradito!». Allora essi cominciarono a domandarsi l’un l’altro chi di loro avrebbe fatto questo.
E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure Io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e Io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.
Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma Io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli». E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte». Gli rispose: «Pietro, Io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi».
Poi disse loro: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché Io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: “E fu annoverato tra gli empi”. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse: «Basta!».
Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».
Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?». Allora quelli che erano con Lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di Lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre».
Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con Lui». Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!». Passata circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era con Lui; infatti è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.
E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?». E molte altre cose dicevano contro di Lui, insultandolo.
Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro Sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che Io lo sono». E quelli dissero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».
Tutta l’assemblea si alzò; lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.
Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da Lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di Lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.
Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’Uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in Lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di Lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
Insieme con Lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori. Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero Lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è Lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di Lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità Io ti dico: oggi con me sarai nel Paradiso».
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.
(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.
Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del Sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatèa, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto. Parola del Signore.

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il racconto fatto da San Luca sulla Passione del Signore, al pari degli altri Evangelisti, presenta innumerevoli spunti di meditazione personale, ed è fruttuoso rivederli personalmente, quindi, soffermarsi direttamente sul Vangelo e cercare di tirare fuori suggerimenti che si devono tramutare in propositi per il cambiamento della propria vita.
La lettura attenta di questi due capitoli non può che commuovere e fa provare verso Gesù una pietà enorme, perché volontariamente si sottopose a questo supplizio, dopo che per tre anni aveva subito tante altre violenze morali e accuse inenarrabili.
In una occasione sfogò tutta la sua delusione mentre guardava dall’alto Gerusalemme e rifletteva sul disprezzo che era stato riversato su di Lui. “Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto Colui che viene nel nome del Signore!” (Mt 23,37-39).
Ed infatti non andò più nella città per la contrarietà nei suoi confronti, considerato come un reietto per la sua Parola veritiera e non veniva accolta perché richiamava ad una vita virtuosa e interiore, mettendo da parte i rituali esteriori che nascondevano solo molta ipocrisia.
Ritornò a Gerusalemme la domenica delle Palme, quando mostrò con la sua entrata messianica la profezia di Isaia, e l’ingresso su un asino fu sorprendentemente festeggiato da innumerevoli cittadini di Gerusalemme, che avevano ritrovato la memoria… ricordando i miracoli compiuti dal Messia che umilmente faceva l’ingresso su un asinello.
Gesù conosceva molto bene la volubilità della gente, non provava alcuna gioia profonda anche davanti ai tappeti che mettevano sulle strade dove passava Lui. L’essere umano è sempre volubile fino a quando non blocca la sua esuberanza sulla Parola di Dio e comincia a vivere osservandola fedelmente.
Gesù sapeva che dopo pochi giorni Lo avrebbero crocifisso proprio questi che cantavano inni biblici inneggiando al Messia!
Non sorprendiamoci quando veniamo colpiti da attacchi imprevisti, spesso da persone insospettabili come familiari, parenti e conoscenti.
Se non hanno incontrato il Volto amabile di Gesù, essi non hanno la serenità e l’equilibrio per gestire le loro tendenze istintive. Si lasciano prendere dall’emotività del momento e mostrano sempre comportamenti ora di adulazione ora di maledizione.
Questa domenica delle Palme ci insegna che anche Dio incarnato ha patito in modo infinito l’instabilità umana e non si è abbattuto, non si è scoraggiato anche se nell’orto degli Ulivi ha sentito nella Carne quello che di tremendo avrebbe patito dopo alcune ore e superò quel pensiero spaventoso che invece avrebbe traumatizzato tutti noi.
Gesù disse al Padre che quel calice era davvero troppo pesante per la sua innocente Carne ma per amore di ognuno di noi l’accettò!
Oggi dobbiamo chiederci cosa facciamo noi per Gesù, in che modo ricambiamo l’Amore che ci ha mostrato nella sua Passione.
Molti cristiani si abbattono quando affrontano una sofferenza oppure reagiscono rifiutando la preghiera, e qui mostrano di non avere ancora incontrato Gesù. Non riflettono sulle ultime ore di vita del Signore, come non hanno meditato il resto del Vangelo.
Dio non manda mai disgrazie a nessuno, sarebbe una contraddizione in Lui, non vuole la nostra sofferenza ma è l’uomo a cacciarsi nei guai con le sue scelte dettate dagli impulsi incontrollati e spinte dalle debolezze croniche.
È convinto di gestire la sua vita come nessun altro… ma non riflette sulle sue innumerevoli debolezze e cade di continuo, non accorgendosi inoltre quando sbaglia direzione e lascia Dio per le cose insignificanti, per la materia.
Per ascoltare Dio interiormente c’è un lungo cammino da compiere, una ininterrotta rinuncia a tutte quelle cose superflue e alle scelte di vita più pagane che cristiane. Quanta confusione si vede nei credenti che vanno a Messa e poi seguono sempre la vecchia mentalità, incline a tutto ciò che è superfluo per un cristiano coerente.
Come può Gesù considerare suoi amici quelli che scelgono la mondanità o il soddisfacimento di ogni capriccio che arriva alla mente e non si curano di confrontarsi con Lui, non leggono il Vangelo con sincera ricerca del confronto, non chiedono consigli al confessore o al Padre spirituale?
Sono cristiani che improvvisano il loro cammino di Fede e sono sempre in balia del male, di se stessi e degli eventi imprevedibili!
Dio ci considera figli e ci chiede di affrontare la nostra vita con la forza e l’equilibrio di Gesù. La reazione e l’abbattimento dinanzi alle prove è il segnale che non si vive ancora da figli, che Lui non si considera Padre e ne facciamo sempre a meno.
Nella vita c’è il momento del Tabor quando tutto va bene e ci sentiamo spiritualmente gioiosi e forti, ma spesso si presenta il nostro calvario e se non abbiamo la capacità sufficiente di sopportazione, nella vita prende sopravvento l’agitazione e ci si trova a vivere quasi in un inferno.
Gesù non vuole la nostra sofferenza, sia perché l’ha presa Lui sia perché quella che noi incontriamo è frutto spesso di scelte sbagliate, di sbandamenti ricercati come se fossero perfetti e Lui non ha alcuna colpa. Ci lascia liberi ma chi non è in grado di gestire i pensieri che arrivano alla mente e li esegue come se fosse un dio, non deve poi lamentarsi degli abbagli e degli errori.
La vita di ognuno di noi è costellata di momenti trionfali che ci riservano gli altri come a Gesù la domenica delle Palme e di momenti o lunghi periodi di incomprensioni, persecuzioni, schiaffi e flagellazioni morali.
Non bisogna sorprendersi, la vita è questa, ce lo insegna il Signore e noi possiamo controllare questi sbalzi se iniziamo un vero cammino di Fede, mettendo Gesù al centro, e magari facendo ritiri spirituali per dimenticare le eccessive preoccupazioni umane e ritrovare Dio. Egli si incontra nel silenzio, nella preghiera umile, nel desiderio di servirlo e non di servirci di Lui, come quando siamo nella sofferenza e ci ricordiamo solo allora della sua esistenza.

1 Ave Maria per Padre Giulio

Sostieni l’apostolato per Gesù e Maria.  Aiuta con donazioni la diffusione del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la vera devozione alla Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina della Chiesa. Il vostro contributo economico è un segno di stima e di amore, manifestazione di vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell’unica Chiesa fondata da Gesù. "Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,16). 

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro sito:

Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente.

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mercoledì 9 marzo 2016

Vangelo del giorno

   

Mercoledì della IV settimana di Quaresima

Santo(i) del giorno : S. Caterina da Bologna, vergine O.S.C. (1413-1463),  S. Domenico Savio, allievo di don Bosco (1842-1857)
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Letture del giorno

Meditazione del giorno : Sant'Agostino
« Gesù grido a gran voce: Lazzaro, vieni fuori! » (Gv 11,43)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 5,17-30.
In quel tempo, Gesù rispose ai Giudei: «Il Padre mio opera sempre e anch'io opero».
Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa.
Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole;
il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio,
perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso;
e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo.
Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno:
quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.




   
Mercoledì della IV settimana di Quaresima
Meditazione del giorno
Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Discorsi sul vangelo di Giovanni, 49, 1-3; CCL 36, 419-421
« Gesù grido a gran voce: Lazzaro, vieni fuori! » (Gv 11,43)
      Fra tutti i miracoli compiuti da nostro Signore Gesù Cristo, quello della risurrezione di Lazzaro è forse il più strepitoso. Ma se consideriamo chi è colui che lo ha compiuto, la nostra gioia dovrà essere ancora più grande della meraviglia. Risuscitò un uomo colui che fece l'uomo; egli infatti è l'Unigenito del Padre, per mezzo del quale, come sapete, furono fatte tutte le cose (Gv 1,3). Ora, se per mezzo di lui furono fatte le cose, fa meraviglia che per mezzo di lui sia risuscitato uno, quando ogni giorno tanti nascono per mezzo di lui? ...

      Tu hai udito che il Signore Gesù risuscitò un morto: ciò ti basti per convincerti che, se avesse voluto, avrebbe potuto risuscitare tutti i morti. Del resto si è riservato di far questo alla fine del mondo; poiché « verrà l'ora in cui tutti quelli che sono nei sepolcri, udranno la sua voce e ne usciranno »; così dice colui che, come avete sentito, con un grande miracolo risuscitò uno che era morto da quattro giorni. Egli risuscitò un morto in decomposizione; ma benché in tale stato, quel cadavere conservava ancora la forma delle membra. Nell'ultimo giorno, ad un cenno, ricostituirà il corpo dalle ceneri. Ma bisognava che intanto compisse alcune cose, che a noi servissero come segni della sua potenza per credere in lui, e prepararci a quella risurrezione che sarà per la vita, non per il giudizio. E' in questo senso che egli ha detto: « Verrà l'ora in cui tutti quelli che sono nei sepolcri, udranno la sua voce e ne usciranno, quelli che hanno agito bene per la risurrezione della vita, quelli che hanno agito male per la risurrezione del giudizio » (Gv 5, 28-29)...

      Se però rivolgiamo la nostra attenzione ad opere di Cristo più meravigliose di questa ci rendiamo conto che ogni uomo che crede risorge; se poi riuscissimo a comprendere l'altro genere di morte molto più detestabile, (cioè quella spirituale), vedremmo come ognuno che pecca muore. Se non che tutti temono la morte del corpo, pochi quella dell'anima... Oh, se riuscissimo a spingere gli uomini, e noi stessi insieme con loro, ad amare la vita che dura in eterno almeno nella misura che gli uomini amano la vita che fugge!

martedì 8 marzo 2016

Vangelo di oggi con commento .


 

Martedì della IV settimana di Quaresima

Santo(i) del giorno : S. Giovanni di Dio, fondatore “Fatebenefratelli” (1495-1550),  B. Faustino Míguez, sacerdote S.P. e fondatore (1831-1925)
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Letture del giorno

Meditazione del giorno : Sant'Agostino
« Vuoi guarire ? »

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 5,1-16.
Era un giorno di festa per i Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici,
sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto.
Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato.
Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?».
Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me».
Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina».
E sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato.
Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: «E' sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio».
Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina».
Gli chiesero allora: «Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?».
Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio».
Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.
Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato.


« Vuoi guarire ? »
      I miracoli di Cristo sono per noi figura di qualcosa che è in relazione con la salvezza eterna...; quella piscina è un segno di quanto il verbo del Signore ci ha dato. Dico in breve: quell'acqua era il popolo Giudaico; i cinque portici, la Legge. Mosè scrisse infatti cinque libri. Perciò, quell'acqua era chiusa all'interno da cinque portici, così come quel popolo era chiuso entro i limiti della legge. L'agitarsi dell'acqua è la Passione del Signore in mezzo al popolo. Chi vi scendeva veniva sanato; soltanto uno, perché egli appunto è l'unità. Chiunque siano, gli uomini che si turbano della passione del Signore, sono superbi; non vogliono scendere, non sono risanati. “Ed io - dice - giungerò a credere in un Dio incarnato, in un Dio nato da donna, in un Dio flagellato, crocifisso, morto, ferito, sepolto? Lungi da me che io creda questo di Dio: è indegno”.

      Parli il cuore, taccia l'alterigia. Al superbo l'umiltà sembra indegna del Signore, perciò da chi è così, la salvezza si allontana. Non montare in superbia: scendi, se vuoi essere risanato. La pietà doveva inorridire se il Cristo incarnato si riteneva soggetto a mutamento. Ma ora la verità ti assicura che il tuo Dio sussiste immutabilmente; non temere, il suo essere non viene meno; e proprio per lui neppure tu cessi di esistere. Sempre uguale a se stesso, nasce da donna, ma nella carne... Fu arrestato, legato, flagellato, oltraggiato, infine crocifisso, ucciso, ma nella carne. Perché ti fa inorridire? Il Verbo del Signore dura sempre. Chi disprezza questa condizione di umiltà in Dio, non vuole per sé la guarigione dal tumore micidiale della superbia.

      Di conseguenza, il Signore Gesù Cristo, per mezzo della sua carne, ha fatto bene sperare della nostra carne. Ha preso infatti su di sé ciò che su questa terra ci era comunemente noto, ciò che quaggiù si verifica estesamente e in continuità: nascere e morire. Sulla terra è frequente il nascere e il morire, mentre risorgere e vivere per l'eternità non aveva luogo quaggiù. Vi trovò povere ricompense terrene, vi portò quelle del cielo, straniere sulla terra.


 

lunedì 7 marzo 2016

Buon Lunedi .

E iniziato un nuovo anno , ma i problemi in questo caotico mondo sembrano aumentati invece  di  dimunuire .
E questo perche  , ve lo siete mai Chiesto ? Eppure  nel tempo  in cui viviamo  abbiamo tutto e forse anche del sovrapiù . Ma per i pochi che anno tutto , migliaglia di persone  muoiono di fame e di stenti e altre fuggono da guerre  e catastrofi, e questo per colpa di chi ? Non di Dio  naturalmente, che all'inizio dei tempi ci aveva affidato la terra pulita ed immacolata , noi dovevamo  solo mantenerla cosi come lui ce l'aveva data , invece no , noi l'abbiamo sfruttata anche più del necessario  e ancora continuiamo a farlo  e schiavizziamo e sfruttiamo anche i nostri simili , per cosa poi per  avere potere  fama gloria e chi più ne a piu ne metta  .
Ma una cosa ci sfugge pero , e ancora nessuno  (apparte Dio) puo farci nulla , la morte , quando arrivera cosa ne faremo dei soldi della fama e tutto ciò che abbiamo conquistato su questa terra , la morte non ci permettera  di  portarci dietro queste cose , Forse pero I poteri forti su questa terra che governano questo pianeta  sono talmente accecati dal demonio che anno l'illusione che alla fine  il loro  sovrano  trionfera  e  tutti saranno soggiogati a lui . Ma purtroppo come ho detto e solo un illussione  satana e gia stato sconfitto da Gesù sulla croce , quindi meditate gente  .