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mercoledì 14 marzo 2012

Nominato l'Esorcista dell'Arcidiocesi di Fermo. E' Padre Luciano Rossi

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Padre Rossi, un esorcista contro il maligno
Le sfide della Chiesa

Il sacerdote nominato dall'arcivescovo Conti. Anatema su maghi, veggenti e fattucchiere




Fermo, 1 dicembre 2011 - Combattere il male attraverso la nomina di un esorcista e un anatema contro maghi, fattucchiere, veggenti truffatori e falsi santoni. E’ questo il segnale che lancerà l’arcivescovo di Fermo Luigi Conti in occasione della prima domenica dell’Avvento. Un segnale di fede, ma anche dai molteplici aspetti sociali, che quotidianamente si rispecchiano nella debolezza umana. La licenza di proferire esorcismi sarà affidata tra tre giorni al parroco di San Francesco di Fermo, padre Luciano Rossi.

A spiegare la scelta è monsignor Conti, che ha nominato padre Luciano per questo compito così delicato sulla base delle sue doti umane e di fede. “Conosco la sua pietà, scienza, prudenza e integrità di vita — dice il presule fermano —. Conosco anche le miserie spirituali del nostro popolo. Pertanto, con l’aiuto della Grazia divina che attraverso la fragilità conduce all’umiltà e assimila i credenti alla kenosi di Gesù, ho affidato a padre Luciano, in questa prima domenica di Avvento dell’anno pastorale 2011-2012, la licenza di proferire esorcismi”.

L'arcivescovo ha ufficializzato la sua decisione con una lettera indirizzata direttamente al nuovo esorcista, al presbiterio, ai diaconi e a tutti i fedeli dell’arcidiocesi chiamati a comprendere il significato salvifico di questo delicato ministero. “L’esorcista — aggiunge monsignor Conti — è un guaritore ferito a misura di Gesù. Prima di tutto egli è un uomo di ascolto. Il più delle volte la nostra gente, ferita nell’animo e nel corpo, ha solo bisogno di avvicinarsi a Dio: non ha bisogno frettolosamente di esorcismi, ma di conversione. Dalla testimonianza degli esorcisti esperti risulta che hanno avvicinato alla preghiera, ai sacramenti, alla vita in Cristo, molte persone lontane attraverso il loro ministero più che attraverso altri servizi di apostolato. Vivere in grazia di Dio resta sempre il mezzo preventivo e terapeutico più efficace. Un secondo compito dell’esorcista è quello di rasserenare e confortare le persone. Tanti battezzati deboli nella professione della fede perché si sono allontanati dalla parola di Dio, ritengono di essere vittima di un qualche maleficio ad opera di persone invidiose, perverse e avversarie in liti per questioni di denaro e di eredità. Talvolta il male è più radicato, perché è dovuto ad aborti, menzogne gravi e giudizi per la condanna su persone innocenti. Maghi, cartomanti, sedicenti veggenti o carismatici, negli ultimi tempi si sono moltiplicati e, supportati da una continua pubblicità da parte dei mass-media e da un perverso passa-parola, alimentano e amplificano il disagio psicologico e morale”.

“Ogni sacerdote, ogni diacono e ogni cristiano consapevole — aggiunge il vescovo — è chiamato a rasserenare e confortare questi fratelli o sorelle; ma la parola dell’esorcista è più efficace perché la grazia del Signore opera in lui mediante il mandato ministeriale. Infine il compito dell’esorcista è di esorcizzare, quando ravvisa che si verificano le condizioni. Se il discernimento conduce a motivi seri di sospetto, inizialmente può essere sufficiente una preghiera di benedizione esorcistica. Solo chi ha un’ignoranza totale di questo ministero immagina che l’esorcismo sia un qualcosa di terrificante, plateale e tremendo. Se nel corso dell’esorcismo o addirittura al suo inizio, si manifestano reazioni esterne violente o fenomeni strani è plausibile insistere. Proprio perché l’esorcismo, e solo l’esorcismo, può verificare se i fenomeni ‘di sospetto’ nascondono una causa malefica o no”.

Padre Luciano parla della complessità del suo nuovo incarico: “Sarà un compito molto duro affrontare le espressioni del male in ogni sua sfaccettatura e manifestazione, ma ci metterò tutto me stesso”. Il nuovo esorcista prende il posto di don Raul Salvucci, nominato alla fine degli anni ‘70 e costretto ad abbandonare per motivi di salute.

Fabio Castori

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