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domenica 26 febbraio 2012

Liturgia di oggi

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola




Il Vangelo di Marco comincia con una semplice affermazione: “Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio”.
Giovanni Battista, che aveva annunciato la sua venuta come imminente, battezzò Gesù nel Giordano e in quell’occasione lo Spirito diede testimonianza di Gesù. Marco accenna soltanto al periodo nel deserto e alla tentazione. È il preludio all’inizio del ministero pubblico di nostro Signore. Il suo primo richiamo, che ci viene ripetuto questa domenica, è: “Convertitevi e credete al vangelo”. Egli comincia proprio da quello che era stato il punto centrale dell’insegnamento di Giovanni Battista.
La Quaresima è soprattutto un periodo di riflessione sui misteri della nostra redenzione, al cui centro sono l’insegnamento e la persona di Gesù Cristo. Il Salvatore ha assunto forma umana, cioè quella che è la nostra condizione, e non è nemmeno stato risparmiato dall’esperienza della tentazione. Nella sua natura umana, Gesù ha vissuto in prima persona cosa significhi respingere Satana e porre al primo posto le cose divine. Il nostro Signore e il nostro Dio è in tutto nostra guida e modello.
Cercare di conoscere Cristo significa anche prendere coscienza di quel nostro bisogno di cambiamento di vita che chiamiamo “pentimento”. In particolare è mediante la liturgia della Chiesa che ci avviciniamo a Cristo e facciamo esperienza della sua presenza in mezzo a noi.
Nella liturgia, diventiamo “uno” con Cristo nel mistero grazie al quale egli ha riscattato il mondo.

Antifona d'ingresso
Egli mi invocherà e io lo esaudirò;
gli darò salvezza e gloria,
lo sazierò con una lunga vita. (Sal 91,15-16)

Non si dice il Gloria.

Colletta
O Dio, nostro Padre,
con la celebrazione di questa Quaresima,
segno sacramentale della nostra conversione,
concedi a noi tuoi fedeli
di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo
e di testimoniarlo con una degna condotta di vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...



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Prima lettura



Gen 9,8-15
L’alleanza fra Dio e Noè liberato dalle acque del diluvio.





Dal libro della Gènesi

Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra».
Dio disse:
«Questo è il segno dell’alleanza,
che io pongo tra me e voi
e ogni essere vivente che è con voi,
per tutte le generazioni future.
Pongo il mio arco sulle nubi,
perché sia il segno dell’alleanza
tra me e la terra.
Quando ammasserò le nubi sulla terra
e apparirà l’arco sulle nubi,
ricorderò la mia alleanza
che è tra me e voi
e ogni essere che vive in ogni carne,
e non ci saranno più le acque per il diluvio,
per distruggere ogni carne».

Parola di Dio



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Salmo responsoriale



Sal 24





Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.



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Seconda lettura



1Pt 3,18-22
Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi.





Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua.
Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.

Parola di Dio



Canto al Vangelo (Mt 4,4)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!



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Vangelo



Mc 1,12-15
Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli








+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Parola del Signore





Preghiera dei fedeli
Il Figlio tuo Gesù, vincitore del peccato e della morte, servito nel deserto dagli angeli, ci incoraggia a perseverare nel cammino di conversione. Rivolgiamo fiduciosi al Signore le nostre suppliche.
Lo invochiamo dicendo: Assisti, Signore, il tuo popolo in cammino

1. Per la Chiesa che vive nella contemplazione del cuore del tuo Figlio Gesù, sorgente di vita: sappia sempre rifiutare il male per cercare ogni giorno le vie del bene, preghiamo.
2. Per quanti vivono nell'incoerenza e nella contraddizione senza rendersene conto: l'annuncio del Vangelo possa farsi dolce invito alla ricerca della fede e alla conversione, preghiamo.
3. Per quanti soffrono nel mondo le conseguenze della ingiustizia e della violenza: non venga mai meno la consapevolezza della tua vicinanza, anche attraverso la concreta solidarietà dei cristiani, preghiamo.
4. Per ognuno di noi: possiamo trovare forza e coraggio per combattere i nostri difetti e migliorare i rapporti con il nostro prossimo, preghiamo.

Ascolta, o Padre, la nostra preghiera ed esaudiscila secondo la tua volontà, perché nel nostro cuore non venga mai meno il coraggio per affrontare le prove che incontriamo nella vita. Per Cristo nostro Signore.





Preghiera sulle offerte
Si rinnovi, Signore, la nostra vita
e col tuo aiuto si ispiri sempre più al sacrificio,
che santifica l’inizio della Quaresima,
tempo favorevole per la nostra salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO
Gesù vittorioso sulla tentazione del maligno.

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Egli consacrò l’istituzione del tempo penitenziale
con il digiuno di quaranta giorni,
e vincendo le insidie dell’antico tentatore
ci insegnò a dominare le seduzioni del peccato,
perché celebrando con spirito rinnovato
il mistero pasquale
possiamo giungere alla Pasqua eterna.
E noi, uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo senza fine
l’inno della tua lode: Santo...

Antifona di comunione
“Il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete al vangelo”.

Oppure:
Il Signore ti coprirà con la sua protezione,
sotto le sue ali troverai rifugio. (Sal 91,4)

Preghiera dopo la comunione
Il pane del cielo che ci hai dato, o Padre,
alimenti in noi la fede
accresca la speranza,
rafforzi la carità,
e ci insegni ad aver fame di Cristo,
pane vivo e vero,
e a nutrirci di ogni parola
che esce dalla tua bocca.
Per Cristo nostro Signore.



Omelia (26-02-2012)
don Luciano Cantini


Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto
Lo stile liturgico ha eluso l'espressione "subito". Gesù era appena uscito dall'acqua del battesimo, aveva ascoltato la voce del Padre che lo riconosceva come suo figlio prediletto. Subito Lo Spirito lo getta fuori, nel deserto. La parola suggerita dal vangelo è proprio quella della espulsione, è lo stesso vocabolo che viene utilizzato per indicare la liberazione da uno spirito immondo. Quello che Gesù vive, così come Marco ce lo racconta, è un atto violento, forte. Gesù è provocato dallo Spirito al confronto con una realtà altra. Il deserto è il luogo delle contrapposizioni, della libertà e del castigo, della alleanza e del tradimento, della fame e della sete ma anche della manna e dell'acqua che sgorga dalla roccia, Il deserto è il luogo in cui Dio forma il suo popolo e lo educa a se stesso. Gesù, fattosi carico nel battesimo della natura umana, è subito gettato nelle contraddizioni del genere umano. Proprio come Adamo ed Eva che furono espulsi dall'eden per entrare nell'ostilità della storia.

E nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana
Il verbo rimase, al passato sembra dare compimento all'episodio, in effetti traduce la parola "era", all'imperfetto, quasi a sottolineare un'azione non terminata, ancora nel divenire. Il deserto non smette di essere il luogo dell'esperienza di Cristo e della vita degli uomini. Quarant'anni sono certamente il richiamo all'Esodo, ad Elia ma è soprattutto la cifra della vita dell'uomo, in cui Gesù è stato sbattuto. In tutta questa vita Marco colloca la tentazione - non sono le tre sintomatiche tentazioni dei sinottici - ma una continuità dell'esperienza sia di Gesù che dell'uomo. Il male appartiene alla storia umana e preme su ogni uomo costantemente e tenta di sopraffarlo, non è una lotta episodica ma caratterizza tutta l'esistenza.

Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano
Il verbo stava, in effetti traduce lo stesso verbo precedente "era": Gesù era nel deserto, tentato e nello stesso tempo era con le bestie selvatiche mentre gli angeli lo servivano. Gesù, nuovo Adamo, espulso nel deserto, non cede alla tentazione e realizza l'armonia propria del paradiso. È la stessa armonia che racconta il profeta Isaia (11,6) segno della pace universale. L'uomo sperimenta troppo spesso il senso della espulsione, in questo nostro tempo in modo del tutto particolare: espulsione dal lavoro, dalla economia e perfino dalla propria terra. La crisi mondiale è una grande tentazione che mette i più a dura prova. Nello stesso tempo non mancano i segni di una armonia nuova ed impensabile; la crisi muove la solidarietà, la condivisione, una coscienza nuova, una dignità riappropriata.
L'armonia che è realizzata con Gesù nel deserto non si limita all'esperienza storica dell'uomo sulla terra ma coinvolge anche il cielo. Il servizio degli angeli ci racconta che il cieli sono ormai aperti, il sogno di Giacobbe (Gen 28,12) non è utopia.


È utopico, invece un mondo ed una storia che non sia segnata dalla lotta, dalla fatica, dalla pesantezza, dalle contraddizioni e nello stesso tempo dalla pacificazione, dal riposo, dalla leggerezza e dalla armonia.

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