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sabato 18 febbraio 2012

3parte del libro : conosci il tuo avversario ?

III questione
I poteri di satana:
* La sua più grande astuzia
* La tentazione
* I desideri carnali
* Il mondo
* La tentazione diabolica
* L’oppressione diabolica
* La possessione diabolica 1-2-3 grado
* Vessazione
* La soggezione diabolica
CFR: ESORCISMI E PSICHIATRI - G. AMORTH - EDB
CFR: INCHIESTA SUL DEMONIO - M. TOSATTI - PIEMME RELIGIO
CFR: UN ESORCISTA RACCONTA - G. AMORTH - EDB
CFR: NUOVI RACCONTI DI UN ESORCISTA - G. AMORTH—EDB
ANGELES Y DEMONIOS - M. ARAMILLO - EDIZIONI SAN MICHELE
CFR: COSA FARE CON QUESTI DIAVOLI? - RAUL SALVUCCI - ANCORA
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La sua più grande astuzia
La prima e maggiore astuzia del diavolo consiste nel negare se stesso.
L’astuzia del cosaccio, sta nel mettere in dubbio o negare la sua esistenza.
Il maggiore presupposto perché il maligno possa raggiungere i suoi
obbiettivi è proprio il mettere in condizione l’uomo, infangato dai
propri vizi, di cavalcare l’onda della beata ignoranza. Non a caso,
infatti, oggi bisogna riconoscere che il diavolo si è servito, con questa
tattica, di molti “sciocchi importanti” personaggi, anche pretenziosi, e
talvolta anche tra poveri teologi e predicatori. Sarebbe bene ricordare
a proposito, quanto afferma la Santa che ha portato nel mondo il messaggio
della Divina Misericordia, ovvero, Santa Faustina. Tale Santa,
vide l’inferno e rimase straziata nel vedere come la maggior parte
delle anime che soffrivano in fiamme, erano proprio quelle anime che
in vita non credevano al demonio o all’inferno.
La tentazione
Non si può dire che ogni peccato sia causato direttamente
dall’intervento del diavolo, ma questo lo abbiamo già scritto precedentemente.
Non si può nemmeno dire però, che tutte le tentazioni siano provocate
da un opera diretta del demonio; a volte, infatti, alcuni peccati e tentazioni,
sono causati solo da un’opera indirettamente voluta dal maligno.
E’ necessario chiedere il dono del discernimento per distinguere una
tentazione dall’altra e scoprirne le origini. Molti per sentirsi migliori,
preferiscono enfatizzare l’influsso diabolico, questo però è molto
dannoso. E’ sbagliato ritenere, infatti, che il demonio non abbia alcuna
influenza su di noi.
Il nostro combattimento, dunque, deve dispiegarsi su tre fronti che qui
sotto vedremo.
I nostri desideri carnali
Noi tutti, ci troviamo nella condizione di dover combattere i desideri
della carne che contrastano quelli dello spirito, così come siamo av-
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vertiti da San Paolo nella sua Lettera ai Romani, nei capitoli VII ed
VIII. Leggiamo insieme, in particolare, una parte del VII capitolo:
“Sappiamo infatti che la legge è spirituale,
Mentre io sono di carne, venduto come
Schiavo del peccato. Io non riesco
a capire neppure ciò che faccio:
Infatti, non quello che voglio io faccio,
ma quello che detesto. Ora, se faccio
quello che non voglio, io riconosco che
la legge è buona; quindi non sono più io
a farlo, ma il peccato che abita in me.
Io so infatti, che in me, cioè nella mia
carne, non abita il bene; c’è in me il
desiderio del bene, ma non la capacità
di attuarlo; infatti io non compio il bene
che voglio, ma il male che non voglio.
Ora, se faccio quello che non voglio,
non sono più io a farlo, ma il peccato
che abita in me. Io trovo dunque in me
questa legge: quando voglio fare il bene
il male è accanto a me. Infatti, acconsento
nel mio intimo alla legge di Dio,
ma nelle mia membra vedo un’ altra
legge, che muove guerra alla legge della
mia mente e mi rende schiavo della
legge del peccato che è nelle mie membra”
(Rm 7, 14-23).
Il mondo
Un altro fronte di battaglia, ogni giorno più forte, è quello che ci presenta
“il mondo”, non considerato più come la creazione in sé, ma,
piuttosto, come quell’insieme di criteri, scopi, idee, valori, etc., che
vengono valorizzati e adottati secondo i dominatori che si vanno im-
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ponendo attraverso i mezzi di comunicazione sociale e per mezzo di
qualsiasi altro sistema che ci voglia imporre idee, comportamenti,
atteggiamenti, che ci inducono al peccato e all’allontanamento da Dio
e dalle sue leggi.
Dio non pretende che diamo colpa agli spiriti del male per ogni problema
che ci si presenti; ma vuole che dobbiamo, piuttosto, scoprire,
volta per volta le cause di ogni situazione per trovare una soluzione
adeguata.
Così come, infatti, non servirà a nulla attribuire ogni “difficoltà” al
demonio se egli non ne è la causa, così non potremo nemmeno trovare
una soluzione e liberarci dal male con altri mezzi se non quelli conosciuti,
appunto, come oggetto delle “attenzioni” diaboliche.
Molte volte, alcune delle nostre “cadute” sono causate da mancanza di
vigilanza e di preghiera; non dimentichiamo le parole del Signore ai
suoi discepoli nell’Orto degli ulivi:
“Vigilate e pregate per non cadere in tentazione” (Mt 26,41).
Altre “cadute” sono frutto della nostra carenza di autodisciplina; spesso
ci dimentichiamo che la vita cristiana non è facile ed esige una
“crocefissione dei nostri vizi e concupiscenze”, come avverte San
Paolo. Oggi, sfortunatamente, si sta disprezzando tutto quello che può
essere disciplina e lotta e si va facendo apologia di una vita moralmente
e materialmente sregolata o sfrenata come fonte di liberazione
interiore ed esteriore. Di fatto, ci si è procurata una tremenda schiavitù
che domina milioni di persone e specialmente i giovani. E’ assolutamente
necessario rileggere con particolare attenzione la Sacra Scrittura
e gli insegnamenti del magistero della Chiesa per riconoscere che,
senza una lotta decisa, non potremmo raggiungere alcuna vittoria. La
grazia di Dio, che è comunque assolutamente necessaria, non è sufficiente;
San Paolo dice, giustamente, che devono insieme concorrere
“la Grazia di Dio e la mia collaborazione”.
La tentazione diabolica
Ci sono tentazioni che sono provocate direttamente dal demonio.
Ricordiamo, per esempio, quelle di Gesù nel deserto. Le tentazioni
provocate dal maligno possono essere riconosciute per la loro sottigliezza,
per l’astuzia con cui vengono indotte, per la loro forza e insi-
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stenza, oltre che per il modo improvviso e violento con cui generalmente
si presentano.
Un autore illustre fa un esempio che può esserci utile: “Prendiamo
come esempio una tentazione d’ira. Se ci troviamo a doverci fermare
perché un semaforo segnala il rosso ed una macchina ci tampona, la
nostra prima reazione sarà, generalmente, quella di arrabbiarci. Si
tratta di un impulso “normale”.
Supponiamo, invece, che uscendo di casa, incontriamo la nostra vicina
che a sua volta sta uscendo e all’improvviso avvertiamo un impulso di
ira nei suoi confronti e il desiderio di aggredirla e magari, addirittura
colpirla, senza che questa ci abbia fatto nulla. Per il resto della giornata,
poi, ci sentiamo irritabili, scattiamo facilmente e ci sentiamo pronti
a incollerirci per il più futile motivo.
La tentazione di aggredire quella persona può essere stata opera di uno
spirito cattivo il cui scopo principale, in realtà, era quello di metterci
in stato di “malessere” per tutto il giorno. Se avessimo saputo riconoscere
la tentazione come opera di uno spirito maligno, e l’avessimo
trattata come tale, avremmo salvato la giornata”.
“...resistete al diavolo, ed egli fuggirà
da voi” (Gc 4,7)
Un’ altra circostanza nella quale si può discernere l’opera del maligno
è data dalle tentazioni operate sul carattere di una persona, nella quale
una tentazione insorge all’improvviso con un repentino attacco di
collera, pur essendo, quella persona, solitamente di carattere mite ed
affabile.
Questo può accadere anche per fattori psicologici profondi che si
cominciano a concentrare in effetti imprevedibili ma, a parte ciò, si
potrebbe pensare ad una tentazione causata precisamente da uno spirito
cattivo. Se poi questa tentazione persiste o peggiorasse, sarà bene
cercare una persona che sia adatta per parlarne.
Soprattutto, comunque, confidiamo nell’amore del Signore che:
“...non permetterà che siate tentato oltre
le vostre forze, ma con la tentazione
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vi darà anche la via d’ uscita e la forza
per sopportarla” (1Cor 10,13).
Oppressione diabolica
Attualmente, nella demonologia, si fa distinzione tra oppressione e
possessione diabolica. Per oppressione si intende l’influsso del demonio
su di una certa aerea comportamentale o spirituale di una persona.
L’oppressione è paragonabile agli effetti dell’invasione di un esercito
che tende a conquistare solo una parte di una città che si è posta come
obbiettivo. Quando una persona subisce attacchi impulsivi ed opprimenti,
in un aspetto del suo comportamento personale, per desiderio
assolutamente irrefrenabile di droga, alcool, etc., può darsi che sia il
caso di una forma di oppressione.
In una eventualità del genere si constaterà la convenienza ed anzi la
necessità di una preghiera di liberazione.
Ma quali sono i segnali o i sintomi che possono indicare che una persona
sia oppressa dal demonio ed abbia necessità di una preghiera di
liberazione?
1) Si presenta un elemento di impulso, quasi violento, che non
viene rivelato immediatamente. Casi di questo genere sono
relativamente frequenti e possono comprendere diversi campi
come l’alcool, il sesso, tendenze suicide, omicide... Occorre
tenere presente, però, che si è parlato di impulsi che si manifestano
in modo repentino e con una intensità di spinta quasi
costruttiva, irrefrenabile, che afferrano la persona e la vorrebbero
costringere a compiere determinate azioni. Si tratta, con
una certa evidenza, di una situazione molto più grave di una
“semplice” tentazione o della inclinazione negativa che si
possa avere acquisito per una o più cattive abitudini.
2) E’ frequente che la persona che chiede una preghiera di liberazione
sappia che il suo problema è di origine diabolica e lo
dica esplicitamente. Tuttavia, dato che anche in questo caso,
si può essere facilmente ingannati, non si può procedere con
leggerezza e superficialità; è indispensabile, dunque, essere
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essere prudenti e discernere, alla luce dello Spirito Santo quale
sia la situazione reale, caso per caso.
3) Quando, poi, si prega per una persona per la sua guarigione
interiore e si constata che questa preghiera non produce alcun
effetto, ebbene, questa può essere una indicazione che occorre,
piuttosto, una preghiera di liberazione. La reazione delle
persone e la loro situazione interiore dopo la preghiera possono
dare orientamenti molto utili per casi che si presentano
come “speciali”. Coloro che sono pratici nel campo
dell’opera del demonio, sanno che, ordinariamente il maligno
cerca di convincere la persona tormentata che la sua condizione
è irrimediabile e che la persona stessa non è oggetto
dell’amore di Dio ma, piuttosto addirittura di malevolenza.
Certe condizioni di “stranezza” comportamentale o anche spirituale
possono essere causate, per esempio, anche da banali carenze di serotonina
o scompensi ormonali. Possono essere influenzate da un
“peccato segreto” che tormenta la persona interiormente o, più semplicemente,
da forme acute di stress. Una situazione di oppressione può
essere il risultato dell’ accumularsi di odio nel tempo oppure di paure
provocate da mancanze di amore in epoche diverse della vita. E può
essere, anche, il risultato di una somma di fattori diversi, come
l’intervento diabolico da una parte e fattori psicologici e naturali
dall’altra.
Di fronte ad una situazione di questo genere, se il medico o la propria
guida spirituale usassero metodi non appropriati, non si avrà alcun
miglioramento e tanto meno guarigione. Anzi, tutto l’insieme potrà
ulteriormente aggravarsi. Se ci si trovasse di fronte ad un caso in cui
c’è solo una carenza di serotonina, non servirà a nulla la sola psichiatria;
se occorre questa, invece, i medicinali non avranno un effetto
benefico. Se ci fosse una mancanza di amore, sappiamo che questo
non può essere sostituito da alcun “surrogato”. Se il demonio si accanisse
nell’oppressione, non verrebbe scacciato né dall’elettrochoc e
nemmeno da consigli o pie esortazioni.
Per tutto questo, si vede come possa essere utile l’intervento integrato
tra medico e guida spirituale oltre al dono del discernimento per cono-
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scere bene la realtà con la quale si ha a che fare, e le modalità di intervento
caso per caso.
La possessione diabolica
LA POSSESSIONE DIABOLICA DI PRIMO GRADO
Talvolta, misteriosamente, il demonio può invadere la psiche di un
essere umano, prendendo il controllo del suo corpo e della sua intenzionalità.
Il fenomeno dura, finchè non è annullato dall'esorcismo, o
per periodi stabiliti a priori. In questo grado di possessione il demonio
è latente, si limita ad alterare gli atteggiamenti del posseduto, le sue
reazioni al sacro, gli istilla sentimenti di disperazione e depressione.
LA POSSESIONE DIABOLICA DI SECONDO GRADO
Questa possessione è più evidente: si manifestano cambi di voce,
fenomeni preternaturali quali la glossolalia, la levitazione, la pirocinesi
(potere di incendiare gli oggetti a distanza), si scopre, inoltre, che
l'acqua santa produce piaghe nel corpo del posseduto, che di per sè
manifesta chiaramente di avere un'altra personalità.
In genere per possessione diabolica si intende questa situazione intermedia.
LA POSSESSIONE DIABOLICA DI TERZO GRADO
A questo grado, lo spirito maligno (o più spiriti) hanno preso un dominio
tale della persona, da alterare orribilmente persino i suoi tratti
somatici (che divengono veramente raccapriccianti!), il suo odore, la
sua temperatura. Questo è il caso più arduo, e occorrono di solito
numerosi esorcismi per la liberazione definitiva. In effetti, la differenza
tra le ultime tre gradazioni è solo una sottigliezza, perchè molte
volte la persona passa da una fase all'altra con mutamenti quasi impercettibili.
La vessazione
Fenomeno grazie al Cielo rarissimo, di portata spirituale comunque
minore a quanto seguirà. La vessazione è la vera e propria aggressione
fisica da parte dei demoni. Molti Santi ne sono oggetto (pensiamo a
Padre Pio!); il diavolo, incapace di tentare efficacemente l'uomo di
Dio, lo solleva da terra, lo sfregia, lo malmena, lo sbatte contro le
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pareti, finchè Dio non interrompe la sua opera distruggente.
Qui l'azione di Satana si fa più vicina all'unità psicosomatica umana: il
demonio introduce nella mente colpita, pensieri di disperazione e
odio, muove (dall'esterno) la vittima ad azioni involontarie e autodistruttive,
sacrileghe e innaturali, la tormenta con visioni spaventose e
fenomeni preternaturali raccapriccianti.
E' tuttavia un'azione intermittente, cioè la persona ha momenti di
tregua.
La soggezione diabolica
Legame di soggezione a satana fatto con un patto nel quale la persona
accetta su di sè la signoria del demonio. Si può fare con una firma
scritta col proprio sangue prelevato dal corpo con una siringa; con un
battesimo col sangue, sempre del proprio corpo, versato sul capo con
l’ accettazione a sette sataniche attraverso ritualità appropriate, come
messe nere o riti simili.

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