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venerdì 17 febbraio 2012

2parte libro conosci il tuo avversario

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II questione
Vastità dell’azione
diabolica
CFR: ANGELI E DIAVOLI - M. ARAMILLO - EDIZIONI SAN MICHELE
CFR: ANGELES Y EMONIOS - M. ARAMILLO - EDIZIONI SAN MICHELE
CFR: IL LIBRO DELL’ ARCANGELO MICHELE - MONS. GIOVANNI DRAISCI ( 1967)
CFR: INCHIESTA SUL DEMONIO - M. TOSATTI - PIEMME RELIGIO
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Alcuni, pensano di capire l’azione diabolica con metodi umani. Per
umani intendo creati dall’uomo.
Alcuni, pensano, di poter trovare negli studi psicanalitici e psichiatrici
(o magari nelle esperienze spiritistiche, quest’ultime attualmente tanto
diffuse nel mondo), una forma di spiegazione o compensazione sufficiente
a definire qualcosa su cui vige il mistero e la paura. Eppure
questo non serve a nulla, nè spiega, nè chiarisce eventi o azioni di cui
tratteremo più avanti.
Iniziamo col dire che non ogni peccato, come molti credono, viene dal
demonio. Non tutto è attribuibile direttamente all’azione diabolica. E’
senza dubbio però, che il vivere lontani da Dio, o il negare la stessa
esistenza del maligno, significa metterlo in condizione di operare
come meglio crede e desidera.
Quando si parla del diavolo, si parla di una materia piena di nebbia e
di tenebra, quella stessa tenebra che circonda da sempre il demonio.
Tuttavia resta ovvio, come molti (specie tra i cristiani) si chiedano
giustamente come agisca il demonio o meglio ancora, come si svolga
l’azione diabolica? La domanda che però più cerca risposta è: Quali
sono i mezzi di difesa contro un pericolo tanto insidioso?
Iniziamo col rispondere alla prima domanda, dicendo che i segni del
maligno appaiono evidenti. Evidente, infatti, appare la sua presenza da
alcuni eventi precisi. L’azione diabolica appare ovvia, lì dove la negazione
di Dio è radicale, sottile e assurda; lì dove si afferma
l’ignoranza, la menzogna contro la verità evidente, lì dove l’amore è
sostituito dall’egoismo freddo e crudele, lì dove il Vangelo è visto
come un documento storico prontamente messo in discussione o
smentito.
Noi sappiamo, come dice l’evangelista Giovanni, che siamo nati da
Dio, mentre tutto il mondo è sottomesso al maligno (cfr 1 Gv 5,19).
Alla seconda domanda, ovvero a quali rimedi esistano per un pericolo
ed una azione così diffusa, si può rispondere molto facilmente, anche
se il difficile sta nel metterlo in pratica, e cioè tutto quello che ci difende
dal peccato, ci tiene separati da satana, ovvero, la grazia che è la
difesa decisiva e l’innocenza che è una forma di difesa o meglio, di
corazza.
Ogni cristiano deve essere come un soldato; deve essere forte e vigi-
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lare (cfr Rm 13,12; Ef 6,11,14,17; 1 Ts 5,8; 1 Pt 5,8). Ognuno di noi
deve saper ricorrere a qualche esercizio ascetico per essere in grado di
respingere determinate azioni diaboliche.
Quanto da me scritto, ci viene insegnato da Gesù. Lui ce lo insegna
indicandoci il rimedio della preghiera e del digiuno (cfr Mc 9,29). Di
sicuro è da ricordare quanto ci dice l’apostolo Paolo, “non lasciamoci
vincere dal male, piuttosto invece, vinciamo il male con il bene” (cfr
Rm 12,21; Mt 13,29).
Risposte in maniera breve e minima, queste domande comuni tra gli
uomini, che cercano di non vivere come schiavi di satana, resta da
chiarire come l’opera diabolica sia da sempre testimoniata e combattuta
da Gesù. Oggi in chiesa tutti parlano di Gesù, tutti credono di insegnare
il Suo messaggio d’amore, in molti parlano di Maria Sua Madre.
Nessuno però abbina il nome, le opere e la vita di Gesù al fine, forse,
più importante per il quale Egli operava. Lo stesso vale per la Madonna,
tutti dicono di nostra Madre: “Regina della pace”, eppure Maria è
Regina anche della guerra, dalla quale uscirà vincitrice come predetto
dalla Bibbia. Se per un motivo o per l’altro, noi sopprimessimo gli
insegnamenti di Gesù circa il diavolo e ignorassimo la sua opera di
liberazione dal potere maligno, ci ritroveremmo con una visione mutilata
e incompleta della Salvezza. Se togliessimo dai Vangeli tutti i
brani che parlano di liberazioni dal demonio, gli stessi Vangeli sarebbero
notevolmente ridotti.
Per San Pietro, il mistero della liberazione esercitato da Cristo, era
tanto importante che in casa del centurione Cornelio disse:
“… Dio consacrò in Spirito Santo e
Potenza, Gesù di Nazareth, il quale passò
beneficando e risanando tutti coloro
che stavano sotto il potere del diavolo,
perché Dio era con lui” (At 10,38).
E’ necessario, che anche noi sappiamo dare la dovuta importanza al
combattimento contro satana (l’avversario).
Combattimento di cui si fece carico e testimone lo stesso Gesù. Molti
membri della chiesa accecati dalla sapienza di satana, in maniera
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incredibile, negano l’esistenza del maligno. Essi sembrano quasi voler,
cavalcando sempre l’onda della beata ignoranza, distruggere quasi
tutti gli episodi del Vangelo.
Un cristiano, però, deve sapere la Verità.
Detto questo, premetto che, anche un bambino si chiederebbe cosa
serva predicare episodi accaduti realmente, nei quali poi non si crede.
Dire che Gesù liberò un indemoniato, e poi dire che il demonio non
esiste, o che il male è solo astratto, significa sostenere che Gesù non
liberò nessuno; significa svuotare la Verità.
Quale pena indicibile sarà costretto a soffrire colui che testimonierà il
proprio credo e non quello rivelatoci dal Padre?
Non ci resta che supplire a molte eresie provenienti da vizi che infangano
l’anima nell’imperfezione, a tal punto da renderla convinta della
stessa.
Negli ultimi tempi non si dà più importanza alla Parola di Dio, ad
esempio quando dice:
“Ora il Figlio di Dio è apparso per
distruggere le opere del diavolo” (1 Gv 3,8)
Né si considera ormai, l’affermazione degna di nota che troviamo
nella lettera agli Ebrei:
“Poiché dunque i figli hanno in comune
il sangue e la carne, anch’egli ne è
divenuto partecipe, per ridurre all’
impotenza, mediante la morte, colui che
della morte ha il potere, cioè il diavolo,
e liberare così quelli che per timore della morte, erano soggetti a
schiavitù
per tutta la vita” (Eb 2, 14-16).
Letta questa lettera, viene da pensare come oggi in alcune omelie
continuano a risuonare queste parole:
“Il demonio è solo una cosa degli antichi, oggi il male è l’uomo, che
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che compie azioni malvagie sulla terra”.
Le edizioni San Paolo, in un libro che preferisco non citare, scrivono
questo:
“Solo di una cosa siamo sicuri del dopo la vita, ossia che dopo la
morte c’è il paradiso”.
Domanda: “ E l’ inferno dov’è? E’ stato forse dimenticato? Eppure il
Vangelo non è pieno di episodi che riportano il fuoco eterno? Di cosa
oggi molti si fanno testimoni? Del Vangelo? O forse di satana che
ottenebra la mente di molti che non credono più nell’inferno?
Oggi tutti si chiedono come mai ci siano tanti abominevoli comportamenti
disgustosi. Stupri, pedofilia, omosessualità, aborto, divorzi,
sexy-shop e quanto altro… La risposta viene facile. Quando si smette
di ricordare che ad ogni peccato ci sarà l’inferno pronto, quel luogo
che Gesù dice essere la via larga, se tutti sminuiscono e negano tale
dogma di fede, non ci si deve meravigliare se nessuno si pone freni nel
peccare sempre. La cosa che rattrista però, è il fatto che Dio è stato
chiaro. Chi di voi legge questo libro non potrà dire: “Io non lo sapevo
Padre”.
Dice e scrive bene il Servo di Dio, Don Dolindo Ruotolo, quando nel
libro “Chi morrà vedrà”, afferma chiaramente che il Signore dopo la
morte punisce anche l’ignoranza di chi ha preferito non ricercare la
Verità. Quando abbiamo fame, infatti, ci diamo da fare e cerchiamo da
mangiare, così quando stiamo male, cerchiamo un ospedale per timore
di stare peggio. Come mai nessuno ha il timore del giudizio di Dio?
Eppure, i santi stessi, avevano tremore, nella loro santità, del Giudizio
Divino. Celebre è l’affermazione di San Pio: “Ogni parola pesa il
Signore”. Il santo del Gargano prima di morire tremava continuamente,
tenendo sulle labbra il nome di Gesù e Maria…
Oggi invece noi siamo i migliori e i perfetti. Il male non ci appartiene.
Noi siamo buoni cristiani. Addirittura ai funerali oggi è solito dire:
“Era un buono cristiano”. Tale affermazione viene poi seguita da una
vera canonizzazione che viene fatta durante la celebrazione. Tutto
questo accade anche per persone che magari in chiesa vi entravano
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solo per il Battezzo, la Comunione, il proprio Matrimonio, quello di
qualche figlio e il funerale, ovviamente.
Tutto questo non deriva, forse, dal fatto che oggi ci siamo dimenticati
dell’inferno?
Non deriva dal fatto che forse siamo devoti della Madonna, ma poi ci
dimentichiamo o minimizziamo sul messaggio di Fatima? Quel messaggio,
che fu rivelato ai bambini pastorelli di Fatima che si spaventarono
nel vedere quelle anime soffrire e sputare fuoco!
Gesù diceva: “Perché dici che sono buono? Non lo sai che solo Dio è
buono?” Eppure noi continuiamo a fingere e a gonfiarci.

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