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venerdì 24 maggio 2013

Maria a Medjugorje


  • Il padre Razzi, camaldolese, racconta che un certo giovane, essendo morto suo padre, fu mandato dalla madre alla corte di un principe. Nel salutarlo, la madre, che era molto devota a Maria, si fece promettere dal figlio che ogni giorno avrebbe recitato un 'Ave Maria, aggiungendovi queste parole: « Vergine benedetta, aiutami nell'ora della mia morte ». Arrivato a corte, dopo qualche tempo il giovane diventò così dissoluto nei vizi, che il principe fu costretto a mandarlo via. Disperato, non sapendo come vivere, egli si mise allora a fare l'assassino di strada nelle campagne, ma frattanto non smetteva di raccomandarsi alla Madonna, come gli aveva detto la madre. Alla fine fu arrestato e condannato a morte. Mentre era in prigione, il giorno prima di essere giustiziato, pensando al suo disonore, al dolore della madre e alla morte che lo aspettava, piangeva inconsolabile. Vedendolo oppresso da una grande malinconia, il demonio gli apparve in forma di un bel giovane e gli promise che lo avrebbe liberato dalla morte e dal carcere, se avesse fatto quello che gli diceva. Il condannato si dichiarò pronto a far tutto. Allora il finto giovane gli rivelò di essere il demonio venuto in suo aiuto. In primo luogo voleva che rinnegasse Gesù Cristo e i santi sacramenti; e il giovane acconsentì. Il demonio gli chiese inoltre di rinnegare Maria Vergine e di rinunziare alla sua protezione. « Questo non lo farò mai », rispose il giovane e, rivolgendosi a Maria, ripeté la solita preghiera che la madre gli aveva insegnato: « Vergine benedetta, aiutami nell'ora della mia morte ». A queste parole il demonio sparì, ma il giovane rimase molto afflitto per il grande peccato commesso nell'aver rinnegato Gesù Cristo. Ricorse allora alla santa Vergine, la quale gli ottenne un grande dolore per tutti i suoi peccati; perciò egli si confessò con molte lacrime e contrizione. Uscito di prigione per andare al patibolo, il condannato passò davanti a una statua di Maria. La salutò con la solita preghiera: « Vergine benedetta, aiutami nell'ora della mia morte » e sotto gli occhi di tutti la statua chinò la testa e lo risalutò. Commosso, egli chiese di poter baciare i piedi di quell'immagine. I giustizieri erano contrari, ma poi accondiscesero per le rumorose insistenze del popolo. Il giovane si chinò per baciare i piedi della statua; Maria stese il braccio e lo prese per la mano, tenendolo così forte che non fu possibile staccarlo da lì. Alla vista di tale prodigio, tutti cominciarono a gridare: « Grazia, grazia! » e la grazia fu concessa. Ritornato nella sua patria, il giovane si diede a una vita esemplare, continuando ad amare devotamente Maria, che lo aveva liberato dalla morte temporale ed eterna.

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