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martedì 8 marzo 2016

Vangelo di oggi con commento .


 

Martedì della IV settimana di Quaresima

Santo(i) del giorno : S. Giovanni di Dio, fondatore “Fatebenefratelli” (1495-1550),  B. Faustino Míguez, sacerdote S.P. e fondatore (1831-1925)
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Letture del giorno

Meditazione del giorno : Sant'Agostino
« Vuoi guarire ? »

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 5,1-16.
Era un giorno di festa per i Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici,
sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto.
Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato.
Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?».
Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me».
Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina».
E sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato.
Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: «E' sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio».
Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina».
Gli chiesero allora: «Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?».
Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio».
Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.
Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato.


« Vuoi guarire ? »
      I miracoli di Cristo sono per noi figura di qualcosa che è in relazione con la salvezza eterna...; quella piscina è un segno di quanto il verbo del Signore ci ha dato. Dico in breve: quell'acqua era il popolo Giudaico; i cinque portici, la Legge. Mosè scrisse infatti cinque libri. Perciò, quell'acqua era chiusa all'interno da cinque portici, così come quel popolo era chiuso entro i limiti della legge. L'agitarsi dell'acqua è la Passione del Signore in mezzo al popolo. Chi vi scendeva veniva sanato; soltanto uno, perché egli appunto è l'unità. Chiunque siano, gli uomini che si turbano della passione del Signore, sono superbi; non vogliono scendere, non sono risanati. “Ed io - dice - giungerò a credere in un Dio incarnato, in un Dio nato da donna, in un Dio flagellato, crocifisso, morto, ferito, sepolto? Lungi da me che io creda questo di Dio: è indegno”.

      Parli il cuore, taccia l'alterigia. Al superbo l'umiltà sembra indegna del Signore, perciò da chi è così, la salvezza si allontana. Non montare in superbia: scendi, se vuoi essere risanato. La pietà doveva inorridire se il Cristo incarnato si riteneva soggetto a mutamento. Ma ora la verità ti assicura che il tuo Dio sussiste immutabilmente; non temere, il suo essere non viene meno; e proprio per lui neppure tu cessi di esistere. Sempre uguale a se stesso, nasce da donna, ma nella carne... Fu arrestato, legato, flagellato, oltraggiato, infine crocifisso, ucciso, ma nella carne. Perché ti fa inorridire? Il Verbo del Signore dura sempre. Chi disprezza questa condizione di umiltà in Dio, non vuole per sé la guarigione dal tumore micidiale della superbia.

      Di conseguenza, il Signore Gesù Cristo, per mezzo della sua carne, ha fatto bene sperare della nostra carne. Ha preso infatti su di sé ciò che su questa terra ci era comunemente noto, ciò che quaggiù si verifica estesamente e in continuità: nascere e morire. Sulla terra è frequente il nascere e il morire, mentre risorgere e vivere per l'eternità non aveva luogo quaggiù. Vi trovò povere ricompense terrene, vi portò quelle del cielo, straniere sulla terra.


 

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