lunedì 21 novembre 2016
sabato 2 luglio 2016
Medjugorje tutti i giorni: Messaggio del 2 luglio 2016 dato a Mirjana dalla R...
Medjugorje tutti i giorni: Messaggio del 2 luglio 2016 dato a Mirjana dalla R...: ................per chi ancora non ha conosciuto l'amore di Dio: “Cari figli, la mia presenza reale e vivente in mezzo a voi deve re...
martedì 26 aprile 2016
sabato 16 aprile 2016
mercoledì 13 aprile 2016
Alieni o Demoni .
Buongiorno e buon mercoledì a tutti coloro che viaggiano in questo grande mondo virtuale .
Oggi voglio parlarvi di un argomento che mi affascina moltissimo e che crea problemi a tantissime persone in Italia e nel mondo, anche se noi non lo sappiamo perché i media non ne parlano di queste cose . Purtroppo solo 1 volta o 2 ho sentito trattare questi argomenti in TV .
Rapimenti Alieni e contatti con entità provenienti da altri mondi .
Dunque premetto una cosa , nella Bibbia nel Salmo 24 /1, 2 ce scritto
l'universo e i suoi abitanti.
[2]E' lui che l'ha fondata sui mari,
e sui fiumi l'ha stabilita. Dunque anche la sacra scrittura dice che non siamo soli nell'universo e che Dio nella sua immenssita a creato altri esseri viventi oltre noi . Certo magari per noi e difficile credere a queste cose, perché come San Tommaso se non vediamo e non tocchiamo siamo scettici , però purtroppo molta gente anche a causa di questo nostro scetticismo soffre, perché non può parlare di quello che gli accade , senza essere presi per matti o addirittura vederli come indemoniati .E oltre a questo ce anche il menefreghismo di chi ci governa che sa molto di più di ciò che ci vuole far credere ma che non muove un dito per questa gente . Cosa posso dire altro in merito , Be perché queste creature vengono nel nostro pianeta , e a che gli serve rapire noi terrestri e studiarci ? su questo si sono fatte molte ipotesi e alcuni dei rapiti anno detto che queste creature sono meravigliate di noi, che non solo possediamo un corpo umano, ma siamo dotati anche di un'anima e questo mi fa pensare che forse loro un anima non ce l'anno , ma questo e solo un mio pensiero . Insomma di domande ce ne potremmo fare a bizzeffe , senza mai arrivare forse ad una risposta .
Ma quello che mi preme dire in questo articolo e innanzitutto riportare l'attenzzione di tutti su questo argomento e su le persone che vivono sulla propria pelle queste cose . Voglio innanzitutto chiedere a tutti nelle vostre preghiere di includere anche queste persone e di chiedere a Dio di provvedere lui a queste situazioni di questi suoi figli , e poi vorrei rivolgermi a tutte queste persone a cui accadono questi fenomeni , di aggrapparsi anche in questo caso alla croce di Gesù e chiedere a lui di intervenire , perché se e vero che noi non possiamo fare nulla con le nostre misere forze, Gesù che e il Figlio di Dio e al quale Dio a dato in mano ogni caso , lui certamente saprà cosa fare e come intervenire , perché questi fenomeni cessino di darvi fastidio , io dal canto mio nelle mie preghiere ricorderò tutti voi e chiederò a Gesù di aiutarvi . Un abbraccio fraterno in Gesù e Maria .
Pierpaolo .
Oggi voglio parlarvi di un argomento che mi affascina moltissimo e che crea problemi a tantissime persone in Italia e nel mondo, anche se noi non lo sappiamo perché i media non ne parlano di queste cose . Purtroppo solo 1 volta o 2 ho sentito trattare questi argomenti in TV .
Rapimenti Alieni e contatti con entità provenienti da altri mondi .
Dunque premetto una cosa , nella Bibbia nel Salmo 24 /1, 2 ce scritto
[1]Di
Davide. Salmo.
Del
Signore è la terra e quanto contiene,l'universo e i suoi abitanti.
[2]E' lui che l'ha fondata sui mari,
e sui fiumi l'ha stabilita. Dunque anche la sacra scrittura dice che non siamo soli nell'universo e che Dio nella sua immenssita a creato altri esseri viventi oltre noi . Certo magari per noi e difficile credere a queste cose, perché come San Tommaso se non vediamo e non tocchiamo siamo scettici , però purtroppo molta gente anche a causa di questo nostro scetticismo soffre, perché non può parlare di quello che gli accade , senza essere presi per matti o addirittura vederli come indemoniati .E oltre a questo ce anche il menefreghismo di chi ci governa che sa molto di più di ciò che ci vuole far credere ma che non muove un dito per questa gente . Cosa posso dire altro in merito , Be perché queste creature vengono nel nostro pianeta , e a che gli serve rapire noi terrestri e studiarci ? su questo si sono fatte molte ipotesi e alcuni dei rapiti anno detto che queste creature sono meravigliate di noi, che non solo possediamo un corpo umano, ma siamo dotati anche di un'anima e questo mi fa pensare che forse loro un anima non ce l'anno , ma questo e solo un mio pensiero . Insomma di domande ce ne potremmo fare a bizzeffe , senza mai arrivare forse ad una risposta .
Ma quello che mi preme dire in questo articolo e innanzitutto riportare l'attenzzione di tutti su questo argomento e su le persone che vivono sulla propria pelle queste cose . Voglio innanzitutto chiedere a tutti nelle vostre preghiere di includere anche queste persone e di chiedere a Dio di provvedere lui a queste situazioni di questi suoi figli , e poi vorrei rivolgermi a tutte queste persone a cui accadono questi fenomeni , di aggrapparsi anche in questo caso alla croce di Gesù e chiedere a lui di intervenire , perché se e vero che noi non possiamo fare nulla con le nostre misere forze, Gesù che e il Figlio di Dio e al quale Dio a dato in mano ogni caso , lui certamente saprà cosa fare e come intervenire , perché questi fenomeni cessino di darvi fastidio , io dal canto mio nelle mie preghiere ricorderò tutti voi e chiederò a Gesù di aiutarvi . Un abbraccio fraterno in Gesù e Maria .
Pierpaolo .
martedì 22 marzo 2016
Vangelo del giorno con commento
Martedì 22
marzo 2016
Settimana
Santa
+ VANGELO
(Gv
13,21-33.36-38)
Uno di voi mi
tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre
volte.
+
Dal Vangelo secondo
Giovanni
In quel tempo, mentre era a mensa con i suoi discepoli,
Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità Io vi dico: uno
di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di
chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola
al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di
cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi
è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E,
intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota.
Allora, dopo il boccone, satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che
vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto
questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli
avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse
dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’Uomo è stato glorificato, e
Dio è stato glorificato in Lui. Se Dio è stato glorificato in Lui, anche Dio Lo
glorificherà da parte sua e Lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco
sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a
voi: dove vado Io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore,
dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove Io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi
seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò
la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in
verità Io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre
volte». Parola del
Signore
Commento di Padre Giulio Maria
Scozzaro
Mi riempio di compassione nel leggere queste parole
dette da Gesù a uno dei Dodici che per tre anni ha condiviso un’esperienza
unica: “In verità,
in verità Io vi dico: uno di voi mi tradirà”. L’Amore infinito di un Dio buono che viene odiato e
tradito per pochi denari, è troppo commovente.
Questo martedì della Settimana Santa ci riserva questa
rivelazione di Gesù e tutti i peccatori devono porsi la domanda del tradimento,
anche se i loro peccati sono minuzie se paragonati al tradimento di Giuda. Sono
però peccati che allontanano da Dio, fanno perdere la Grazia e si scivola nella
sregolatezza, fino a
vivere nell’immoralità.
Però è un buon esercizio ricordare le parole di Gesù, non quelle
pesanti dette a Giuda, ma come richiamo ad una vita
virtuosa.
Le parole dette a Giuda principalmente vanno indirizzate
a quanti tradiscono Dio e la loro vocazione. Perché molti laici sono
giustificabili per la poca conoscenza della nostra dottrina anche se rimane
sempre un errore grave non conoscere la propria Fede.
Comunque i cristiani vanno sempre sostenuti con le
preghiere, aiutati con i buoni consigli, richiamati amabilmente quando
smarriscono la Via del cammino spirituale. Se questo non accade in tantissime
situazioni, Gesù viene tradito di continuo e si comprende la sua
amarezza.
Ad ognuno di noi chiede di aiutarlo a riportare i
peccatori in Chiesa, cominciando a parlare di Lui in famiglia ed invitandoli a
pregare.
Vedete come il mondo si è progressivamente e quasi totalmente
allontanato da Gesù?
È in atto un attacco sistematico e capillare contro la
Chiesa, la famiglia, soprattutto i giovani. Quando conobbi l’iniziativa
dell’allora Comunità europea dell’Erasmus, compresi con certezza che era un piano
occulto per la distruzione della gioventù, ma non avevo le prove per
affermarlo e mai ho scritto, per esempio, dei milioni di giovani
che trascorrono molti mesi lontani dai familiari e in altre Nazioni, sottoforma
di borsa di studio.
L’incidente in Spagna e la morte di sette ragazze
italiane su tredici, le quali trascorrevano lunghi mesi a Barcellona e
provenienti da diverse Nazioni europee proprio con il progetto Erasmus mi ha
molto rattristato perché sono vittime di un’organizzazione segreta.
Infatti è segreto il progetto ideato, ma non lo potevo
riferire perché non c’erano prove, ieri ho finalmente trovato un articolo su Libertà e Persona che spiega l’origine e
la finalità dell’Erasmus e lo trascrivo anche se un po’ lungo.
Sarà molto interessante conoscere cosa si cela dietro iniziative
apparentemente culturali e comunitarie. Progetti di morte spirituale, per la
rovina morale di decine di milioni di giovani. Un progetto voluto e introdotto
dai politici…
«Il
“Progetto ERASMUS” dell’Unione Europea.
“Ben lungi dalla felicità
si trovano quelli che vanno in cerca della saggezza”. All’opposto, “poco o nulla
sono infelici quelli che più si avvicinano al naturale delle
bestie”.
Lo scrive Erasmo da
Rotterdam nel suo famoso Elogio della Follia, in un paragrafo intitolato appunto
“Felicità degli stolidi”.
Una ventina d’anni fa, in
un palazzo qualsiasi dell’ultramassonica Unione Europea (all’epoca “Comunità
Europea”), qualche ultramassonico oltreché sfaccendato alto dirigente
dev’esserselo riletto.
E fu così che nacque, non
senza l’attivo interessamento dell’allora presidente francese Mitterrand,
ultramassone pure lui, lo European Community Action Scheme for the Mobility of
University Students: il famoso Progetto ERASMUS.
Tutti sanno di cosa si
tratta.
I lettori non debbono
sottovalutare un importante dettaglio: il Progetto ERASMUS, in realtà, è un ben
congegnato Progetto ORGASMUS. Prendendola alla lontana e schematizzando un po’,
il Progetto ORGASMUS funziona così.
Innanzitutto,
i nostri adolescenti vengono scientemente mantenuti nell’ignoranza più crassa e
nell’indifferentismo religioso più degradante da Licei e Istituti professionali
statali.
Dai tredici anni in avanti,
maschietti e femminucce (privi di veri Padri e di autentici Maestri) sono tutti
assorbiti dall’impegno di perdere l’innocenza prima di raggiungere la maggiore
età: un impegno inderogabile, cui fanno da essenziale riscontro le decine di ore
di Educazione sessuale frequentate a scuola.
Giunti ai
diciotto-diciannove anni, l’aspettativa sociale e la totale assenza di
competenze in qualsiasi campo che non sia la musica dance o il consumo di
stupefacenti li spinge ad iscriversi in massa
all’Università.
Una Facoltà
qualsiasi, l’importante è che la città sia diversa da quella di residenza della
famiglia.
I soldi per
l’affitto li mette il babbo, i preservativi e le pillole del giorno dopo li
infila mammà nel portafoglio o nella
borsetta.
Dopo un paio d’anni di
frequenza saltuaria alle lezioni, di esami ridicoli superati senza alcun impegno
e senza alcun profitto, di bagordi, di mediocrità e di risatine, ecco finalmente
i sei mesi, i dodici mesi di ORGASMUS vero e
proprio.
Il denaro necessario
all’“arricchente esperienza” ce lo mette un po’ l’Unione Europea, un po’ qualche
Ente locale, un po’ la famiglia. E quest’ultima molto volentieri, purché il
pargolo o la pargola “vedano il mondo”, “si relazionino con i diversi”,
“apprendano una nuova lingua con cui comunicare e viaggiare”, “sappiano
diventare giovani cittadini europei aperti e tolleranti verso le
alterità”.
Ben difformi, ovviamente, i
propositi e le aspettative dei suddetti pargoli. Una volta giunti nella città
straniera prescelta, ecco spalancarsi di fronte a loro l’agognata prospettiva di
un più o meno lungo periodo di “tempo sospeso”, da trascorrere lontano da legami e doveri in una sorta di
Paese dei Balocchi.
Eccoli, “i nostri ragazzi”,
indossare finalmente i panni dell’individuo ab-soluto, libero di darsi
spensieratamente all’ozio e alla crapula in un’effimera compagnia di coetanei
dalle più variegate provenienze.
Durante
l’ORGASMUS, lo studio non importa che marginalmente. I veri interessi sono
altri: drogarsi e fornicare.
A tali fini sono deputati i
cosiddetti “locali ERASMUS” (locali ORGASMUS), colorati e chiassosi esercizi
pubblici sorti in molte città universitarie coinvolte nel Progetto. Attivo fino
a tarda notte, un locale ORGASMUS è l’ideale per conoscersi, gozzovigliare,
stabilire appuntamenti. È qui che le Meredith e i Rudy approcciano le sole
“alterità”, le sole “diversità” che possano interessarli: i pusher e gli
esponenti dell’altro sesso.
Non per nulla Erasmus,
quello in carne ed ossa, di primo nome faceva
Desiderius.
I “ragazzi ORGASMUS”
formano così, nei mesi di permanenza all’estero predisposti per loro dalla
Libera Muratoria, allegri assembramenti multirazziali e multilingui, in cui
ognuno è “libero”, “uguale” e “fratello” nella misura in cui rinuncia alla propria
eredità culturale e spirituale, e in cui sacrifica eventuali remore morali
sull’altare del freudiano Lustprinzip, il “principio del
piacere”.
Si realizza qui, al ritmo
furioso di cacofonie rock, hip-hop o techno, la perfetta “unione degli egoisti”,
definitiva forma di coagulo sociale prevista nel 1844 dall’anarchista
Stirner.
Nell’unione degli egoisti è
effettivamente dato di “apprendere una nuova lingua con cui comunicare e
viaggiare” nel mondo contemporaneo. Si tratta dell’unico, monotono gergo dello
sradicato: il raglio ossessivo dell’uomo-ciuco,
Lucignolo.
“Poco o nulla
sono infelici”, ricordiamolo, “quelli che più si avvicinano al naturale delle
bestie”.
E non si dica, per
cortesia, che non tutti i “giovani d’oggi” sono o fanno “così”. È ovvio.
Esistono ancora, se non altro, i timidi e gli studiosi, e coloro che alla
deboscia amano dedicarsi, sì, ma con giudizio. Eppure la corruzione subdola,
salvo pochi casi di pregressa ed eccezionale “tenuta” religiosa, durante
l’ORGASMUS sa raggiungere anche loro.
E come potrebbe non farlo,
nel clima artificiale e guasto prodotto dal cozzare di centinaia di giovani
abbandonati a se stessi, privi per mesi di
punti di riferimento famigliari o comunque di figure adulte significative, senza
un qualsivoglia controllo o indirizzo autorevole sul modo di impiegare il
proprio tempo?
Spero che non sfugga almeno
il “relativismo implicito” di cui una simile situazione, dove lo “scandalo”
dell’indifferentismo e dell’apolidismo identitario è massimo, è necessariamente
la fonte.
Ben si comprende, dunque,
il motivo per cui la Massoneria tiene così tanto alla Mobility of University
Students.
Così recitava nel 1838, con
esplicito riferimento alla vera Fede, un’Istruzione segreta della Setta:
“Noi abbiamo intrapresa la corruzione in
grande, la corruzione che deve condurci al seppellimento della Chiesa.
Il
cattolicesimo non teme la punta del pugnale, ma può cadere sotto il peso della
corruzione.
Popolarizziamo il vizio nelle
moltitudini; che lo respirino coi cinque sensi, che se ne saturino. Fate dei
cuori viziosi e voi non avrete più cattolici. Lasciate in disparte i vecchi e
gli uomini maturi; andate, invece, dritto alla
gioventù”».
1 Ave Maria per Padre
Giulio
Sostieni
l’apostolato per Gesù e Maria.
Aiuta con
donazioni la diffusione del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e
guarisce le malattie. Il nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di
lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a
continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte impegno vuole far
conoscere Gesù ovunque e diffondere la vera devozione alla Madonna. Vogliamo
diffondere e difendere la sana dottrina della Chiesa. Il vostro contributo
economico è un segno di stima e di amore, manifestazione di vicinanza e di Fede.
Diventa anche tu difensore dell’unica Chiesa fondata da Gesù. “Dai loro frutti
li riconoscerete” (Mt 7,16).
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna
con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco
portato da satana. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per
tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel
Rosario.
Proposito
In questa Settimana Santa mi porrò per più di 15 minuti ogni
giorno davanti al Crocifisso e mediterò la Passione di
Gesù.
Pensiero
Più abbracciamo la croce, più stringiamo strettamente
Gesù che vi è inchiodato. (C. de
Foucauld)
Per superare le prove dolorose, non
soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche
miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera
efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le
testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi
hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un
potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro
sito:
“Continuiamo a
recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di
preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale.
Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il
Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno
decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è
recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra
noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le
potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera
diventa potente”.
Per leggere tutti
gli altri commenti
lunedì 21 marzo 2016
Buongiorno , oggi inizia la settimana Santa , cerchiamo di essere più vicini a Gesù
Lunedì 21
marzo 2016
Settimana Santa
+ VANGELO (Gv
12,1-11)
Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno
della mia sepoltura.
+
Dal
Vangelo secondo Giovanni
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betania, dove
si trovava Lazzaro, che Egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per Lui
una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese
trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di
Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di
quel profumo. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per
tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e
non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri,
ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi
mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per
il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non
sempre avete Me». Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che Egli si
trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che Egli
aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere
anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in
Gesù. Parola del
Signore
Commento di Padre Giulio Maria
Scozzaro
L’inizio della Settimana Santa si deve considerare come
qualcosa di prezioso che si aspetta con grande trepidazione, sia per entrare
durante la settimana nel mistero della Passione e Morte di Gesù, approfondendolo
con sincera partecipazione e con vivo desiderio; sia per fare anche noi qualcosa
in più di spirituale e di materiale e così mostrare al Signore che siamo con
Lui.
Molti cattolici oramai considerano i giorni della
Settimana Santa come gli altri giorni dell’anno, si percepisce anche dalle poche
iniziative nelle parrocchie, oltre quelle liturgiche stabilite. Così la Fede dei
cattolici si indebolisce progressivamente e svanisce il fervore della preghiera
e della penitenza.
Sono cattolici che affermano di credere ma non hanno
tempo per la Santa Messa oppure dicono di pregare a modo loro, che poi si
riconduce a qualche Ave Maria. Se i pagani non pensano assolutamente alla
Settimana Santa, moltissimi cattolici nei fatti sono pagani nel cuore, hanno
perduto la Fede per altri interessi che al momento ritengono importanti, ma nel
tempo riveleranno la loro inconsistenza.
Come si può preferire il ferro all’oro? O adorare personaggi
famosi solo perché cantano bene o calciano il pallone, a Colui che in duemila
anni ha dimostrato miliardi di volte il potere Divino sulla malattia, sulla
natura, sulla morte?
Questi giorni che ci separano dalla Pasqua sono
determinanti in un senso o in un altro per tutti noi. Nel Bene o nel male. Non
usufruiremo solo adesso delle Grazie donate da Gesù se rimaniamo più vicini a
Lui soprattutto in questa settimana, facendo delle rinunce, penitenze, sacrifici
per amore suo.
Da questo Lunedì Santo e per gli altri giorni, noi
possiamo valutare il vero amore che abbiamo per il Signore, il posto che occupa
nella nostra vita. Lo hanno sperimentato anche grandi Santi, appunto canonizzati
perché si donarono a Dio mettendo da parte tutto, ignorando anche le richieste
del corpo.
Gesù non arriva a chiedere a voi opere di penitenza
impossibili, al contrario vi lascia liberi di mortificare il corpo e i
sentimenti oggettivamente sbagliati. Ognuno oggi può decidere come trascorrere
questa Settimana Santa, se vuole avvicinarsi di più alla preghiera e alla
meditazione per cominciare o continuare il cammino di trasfigurazione
interiore.
D’altronde, cosa c’è in questa società di importante, paragonabile
alla pace e alla gioia che ci trasmette il Signore?
Per lasciare definitivamente i vizi corrotti o altri
atteggiamenti sbagliati, bisogna chiedere aiuto a Gesù davanti al Tabernacolo,
visitandolo ogni giorno, e bisogna recitare ogni giorno il Santo Rosario e
mettersi alla scuola di Colei che viene chiamata Maestra di
perfezione.
Da oggi in poi o si inizia una vita più spirituale o si
rimane tiepidi e Gesù non sa cosa fare di quanti non sono né caldo né freddo
perché sono inservibili, anche se nell’Apocalisse precisa come li considera. “Conosco le
tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma
poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia
bocca” (Ap 3,15-16).
Se ignoriamo questi giorni della Settimana Santa e non cambiamo
stile di vita, non ci rinneghiamo, non preghiamo di più e non riflettiamo ogni
giorno sul motivo della volontaria crocifissione di Gesù, rimaniamo deboli e
tutte le Grazie che Dio ci vuole donare, si
perdono.
Quante Grazie, miracoli e benedizioni ci vuol donare
Gesù mentre noi continuiamo a vivere disordinatamente? Quanti rimpianti si
avranno quando non ci sarà più tempo? Perché allora non fermarsi adesso e
cominciare un cammino nuovo, lottando i vizi e i peccati
volontari?
Voi sapete quanti pericoli corriamo ogni giorno, di ogni tipo, in
varie circostanze, e chi può salvarci dal male? Gesù e la
Madonna!
Oggi Gesù guarda tutti quei cattolici che Lo rinnegano
giornalmente, con lo stesso sguardo con cui fissò Pietro dopo i tre
rinnegamenti.
Pietro arrivò alla contrizione profonda perché al centro
della sua vita c’era solo Gesù, ma i cattolici tiepidi sanno fare lo
stesso?
Il peccato, l’infedeltà piccola o grande, è sempre
negazione di Cristo e di quanto di più nobile c’è nel nostro cuore, dei grandi
ideali che il Signore ha trasfuso in noi. Il peccato è la vera rovina dell’uomo,
perciò dobbiamo lottare con impegno, aiutati dalla Grazia, per evitare ogni
peccato grave -quelli che hanno origine dalla malizia, dalla fragilità o
dall’ignoranza colpevole- e ogni peccato veniale.
Ma se pure avessimo la disgrazia di
commettere il peccato, dovremmo giovarci anche di questo, dato che la
contrizione rafforza l’amicizia con il Signore. I nostri errori non ci
abbatteranno mai se siamo umili.
1 Ave Maria per Padre
Giulio
Sostieni
l’apostolato per Gesù e Maria.
Aiuta con
donazioni la diffusione del Vangelo, la Parola di Vita che salva le anime e
guarisce le malattie. Il nostro apostolato è vastissimo e non abbiamo fini di
lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere tutte le spese. Aiutaci a
continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte impegno vuole far
conoscere Gesù ovunque e diffondere la vera devozione alla Madonna. Vogliamo
diffondere e difendere la sana dottrina della Chiesa. Il vostro contributo
economico è un segno di stima e di amore, manifestazione di vicinanza e di Fede.
Diventa anche tu difensore dell’unica Chiesa fondata da Gesù. “Dai loro frutti
li riconoscerete” (Mt 7,16).
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna
con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco
portato da satana. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per
tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel
Rosario.
Proposito
In questa Settimana Santa mi porrò per più di 15 minuti ogni
giorno davanti al Crocifisso e mediterò la Passione di
Gesù.
Pensiero
Più abbracciamo la croce, più stringiamo strettamente
Gesù che vi è inchiodato. (C. de
Foucauld)
Per superare le prove dolorose, non
soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche
miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera
efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le
testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi
hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un
potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro
sito:
“Continuiamo a
recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione di
preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale.
Possiamo pregare in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il
Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della Madonna. Ognuno
decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle due. L’importante è
recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna e tra
noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le
potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera
diventa potente”.
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gli altri commenti
domenica 20 marzo 2016
Domenica delle Palme
BUONA DOMENICA DELLE PALME .
Domenica 20
marzo 2016
DOMENICA DELLE PALME
+ VANGELO
(Lc
22,14-23,56)
La Passione del Signore.
+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo
Luca
Quando venne l’ora, Gesù
prese posto a tavola e gli apostoli con Lui, e disse loro: «Ho tanto desiderato
mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché Io vi dico: non
la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un
calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché Io vi
dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il
regno di Dio».
Poi prese il pane, rese
grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato
per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con
il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è
versato per voi».
«Ma ecco, la mano di colui
che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell’uomo se ne va, secondo
quanto è stabilito, ma guai a quell’uomo dal quale egli viene tradito!». Allora
essi cominciarono a domandarsi l’un l’altro chi di loro avrebbe fatto
questo.
E nacque tra loro anche una
discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli disse: «I re
delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati
benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il
più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi
sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure Io sto in
mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me
nelle mie prove e Io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato
per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in
trono a giudicare le dodici tribù di Israele.
Simone, Simone, ecco:
Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma Io ho pregato per te,
perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi
fratelli». E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare anche in
prigione e alla morte». Gli rispose: «Pietro, Io ti dico: oggi il gallo non
canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di
conoscermi».
Poi disse loro: «Quando vi
ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?».
Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e
così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una.
Perché Io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: “E fu
annoverato tra gli empi”. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo
compimento». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse:
«Basta!».
Uscì e andò, come al
solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo,
disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro
circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi,
allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua
volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella
lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue
che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li
trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e
pregate, per non entrare in tentazione».
Mentre ancora egli parlava,
ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li
precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un
bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?». Allora quelli che erano con Lui,
vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la
spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò
l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E,
toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti
contro di Lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani:
«Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con
voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra
e il potere delle tenebre».
Dopo averlo catturato, lo
condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo
seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano
seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. Una giovane serva lo vide
seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con
Lui». Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo
vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo
sono!». Passata circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era
con Lui; infatti è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici».
E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si
voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il
Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre
volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.
E intanto gli uomini che
avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi
e gli dicevano: «Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?». E molte altre cose
dicevano contro di Lui, insultandolo.
Appena fu giorno, si riunì
il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo
condussero davanti al loro Sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, dillo a
noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non
mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della
potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed
egli rispose loro: «Voi stessi dite che Io lo sono». E quelli dissero: «Che
bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua
bocca».
Tutta l’assemblea si alzò;
lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che
metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e
affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei
Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e
alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi
insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea,
dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se
quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò
a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.
Vedendo Gesù, Erode si
rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito
parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da Lui. Lo interrogò,
facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i
capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche
Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di Lui, gli mise addosso
una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato
diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata
inimicizia.
Pilato, riuniti i capi dei
sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo
come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho
trovato in quest’Uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode:
infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte.
Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a
gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!».
Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per
omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù.
Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta,
disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in Lui nulla che meriti
la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a
gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato
allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui
che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano,
e consegnò Gesù al loro volere.
Mentre lo conducevano via,
fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso
la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo
e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di Lui. Ma Gesù,
voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me,
ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si
dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno
allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle
colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del
legno secco?».
Insieme con Lui venivano
condotti a morte anche altri due, che erano malfattori. Quando giunsero sul
luogo chiamato Cranio, vi crocifissero Lui e i malfattori, uno a destra e
l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello
che fanno».
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.
Il popolo stava a vedere; i
capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è Lui
il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano
per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te
stesso». Sopra di Lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei
Giudei».
Uno dei malfattori appesi
alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro
invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei
condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che
abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In
verità Io ti dico: oggi con me sarai nel Paradiso».
Era già verso mezzogiorno e
si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si
era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran
voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo,
spirò.
(Qui si genuflette e si fa
una breve pausa)
Visto ciò che era accaduto,
il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così
pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a
quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti,
e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a
guardare tutto questo.
Ed ecco, vi era un uomo di
nome Giuseppe, membro del Sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla
decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatèa, una città della Giudea, e
aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù.
Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro
scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno
della Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute
con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come
era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e
oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.
Parola del Signore.
Commento di Padre Giulio
Maria Scozzaro
Il racconto fatto da San Luca sulla Passione del
Signore, al pari degli altri Evangelisti, presenta innumerevoli spunti di
meditazione personale, ed è fruttuoso rivederli personalmente, quindi,
soffermarsi direttamente sul Vangelo e cercare di tirare fuori suggerimenti che
si devono tramutare in propositi per il cambiamento della propria
vita.
La lettura attenta di questi due capitoli non può che
commuovere e fa provare verso Gesù una pietà enorme, perché volontariamente si
sottopose a questo supplizio, dopo che per tre anni aveva subito tante altre
violenze morali e accuse inenarrabili.
In una occasione sfogò tutta la sua delusione mentre
guardava dall’alto Gerusalemme e rifletteva sul disprezzo che era stato
riversato su di Lui. “Gerusalemme,
Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante
volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini
sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata
deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto
Colui che viene nel nome del Signore!” (Mt
23,37-39).
Ed infatti non andò più nella città per la contrarietà
nei suoi confronti, considerato come un reietto per la sua Parola veritiera e
non veniva accolta perché richiamava ad una vita virtuosa e interiore, mettendo
da parte i rituali esteriori che nascondevano solo molta
ipocrisia.
Ritornò a Gerusalemme la domenica delle Palme, quando
mostrò con la sua entrata messianica la profezia di Isaia, e l’ingresso su
un asino fu sorprendentemente festeggiato da innumerevoli cittadini di
Gerusalemme, che avevano ritrovato la memoria… ricordando i miracoli compiuti
dal Messia che umilmente faceva l’ingresso su un
asinello.
Gesù conosceva molto bene
la volubilità della gente, non provava alcuna gioia profonda anche davanti ai
tappeti che mettevano sulle strade dove passava Lui. L’essere umano è sempre
volubile fino a quando non blocca la sua esuberanza sulla Parola di Dio e
comincia a vivere osservandola fedelmente.
Gesù sapeva che dopo pochi giorni Lo
avrebbero crocifisso proprio questi che cantavano inni biblici inneggiando al
Messia!
Non sorprendiamoci quando
veniamo colpiti da attacchi imprevisti, spesso da persone insospettabili come
familiari, parenti e conoscenti.
Se non hanno incontrato il
Volto amabile di Gesù, essi non hanno la serenità e l’equilibrio per gestire le
loro tendenze istintive. Si lasciano prendere dall’emotività del momento e
mostrano sempre comportamenti ora di adulazione ora di
maledizione.
Questa domenica delle Palme
ci insegna che anche Dio incarnato ha patito in modo infinito l’instabilità
umana e non si è abbattuto, non si è scoraggiato anche se nell’orto degli Ulivi
ha sentito nella Carne quello che di tremendo avrebbe patito dopo alcune ore e
superò quel pensiero spaventoso che invece avrebbe traumatizzato tutti
noi.
Gesù disse al Padre che quel calice era
davvero troppo pesante per la sua innocente Carne ma per amore di ognuno di noi
l’accettò!
Oggi dobbiamo chiederci
cosa facciamo noi per Gesù, in che modo ricambiamo l’Amore che ci ha mostrato
nella sua Passione.
Molti cristiani si
abbattono quando affrontano una sofferenza oppure reagiscono rifiutando la
preghiera, e qui mostrano di non avere ancora incontrato Gesù. Non riflettono
sulle ultime ore di vita del Signore, come non hanno meditato il resto del
Vangelo.
Dio non manda mai disgrazie
a nessuno, sarebbe una contraddizione in Lui, non vuole la nostra sofferenza ma
è l’uomo a cacciarsi nei guai con le sue scelte dettate dagli impulsi
incontrollati e spinte dalle debolezze croniche.
È convinto di gestire la
sua vita come nessun altro… ma non riflette sulle sue innumerevoli debolezze e
cade di continuo, non accorgendosi inoltre quando sbaglia direzione e lascia Dio
per le cose insignificanti, per la materia.
Per ascoltare Dio
interiormente c’è un lungo cammino da compiere, una ininterrotta rinuncia a
tutte quelle cose superflue e alle scelte di vita più pagane che cristiane.
Quanta confusione si vede nei credenti che vanno a Messa e poi seguono sempre la
vecchia mentalità, incline a tutto ciò che è superfluo per un cristiano
coerente.
Come può Gesù considerare
suoi amici quelli che scelgono la mondanità o il soddisfacimento di ogni
capriccio che arriva alla mente e non si curano di confrontarsi con Lui,
non leggono il Vangelo con sincera ricerca del confronto, non chiedono consigli
al confessore o al Padre spirituale?
Sono cristiani che improvvisano il loro
cammino di Fede e sono sempre in balia del male, di se stessi e degli eventi
imprevedibili!
Dio ci considera figli e ci
chiede di affrontare la nostra vita con la forza e l’equilibrio di Gesù. La
reazione e l’abbattimento dinanzi alle prove è il segnale che non si vive ancora
da figli, che Lui non si considera Padre e ne facciamo sempre a
meno.
Nella vita c’è il momento
del Tabor quando tutto va bene e ci sentiamo spiritualmente gioiosi e forti, ma
spesso si presenta il nostro calvario e se non abbiamo la capacità sufficiente
di sopportazione, nella vita prende sopravvento l’agitazione e ci si trova a
vivere quasi in un inferno.
Gesù non vuole la nostra
sofferenza, sia perché l’ha presa Lui sia perché quella che noi incontriamo è
frutto spesso di scelte sbagliate, di sbandamenti ricercati come se fossero
perfetti e Lui non ha alcuna colpa. Ci lascia liberi ma chi non è in grado di
gestire i pensieri che arrivano alla mente e li esegue come se fosse un dio, non
deve poi lamentarsi degli abbagli e degli errori.
La vita di ognuno di noi è costellata di
momenti trionfali che ci riservano gli altri come a Gesù la domenica delle Palme
e di momenti o lunghi periodi di incomprensioni, persecuzioni, schiaffi e
flagellazioni morali.
Non bisogna sorprendersi,
la vita è questa, ce lo insegna il Signore e noi possiamo controllare questi
sbalzi se iniziamo un vero cammino di Fede, mettendo Gesù al centro, e magari
facendo ritiri spirituali per dimenticare le eccessive preoccupazioni umane e
ritrovare Dio. Egli si incontra nel silenzio, nella preghiera umile, nel
desiderio di servirlo e non di servirci di Lui, come quando siamo nella
sofferenza e ci ricordiamo solo allora della sua
esistenza.
1 Ave Maria per Padre
Giulio
Sostieni
l’apostolato per Gesù e Maria. Aiuta con donazioni la diffusione del Vangelo, la Parola
di Vita che salva le anime e guarisce le malattie. Il nostro apostolato è
vastissimo e non abbiamo fini di lucro, abbiamo bisogno di offerte per sostenere
tutte le spese. Aiutaci a continuarlo secondo il Cuore di Gesù. Il nostro forte
impegno vuole far conoscere Gesù ovunque e diffondere la vera devozione alla
Madonna. Vogliamo diffondere e difendere la sana dottrina della Chiesa. Il
vostro contributo economico è un segno di stima e di amore, manifestazione di
vicinanza e di Fede. Diventa anche tu difensore dell’unica Chiesa fondata da
Gesù. "Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,16).
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna
con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco
portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi
molto per me.
Vi benedico e prego per
tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel
Rosario.
Per superare
le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere
Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni
giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli.
Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi
malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie.
Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna.
Potete stamparla dal nostro sito:
“Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e
alle ore 21 in comunione di preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a
questa cordata spirituale. Possiamo pregare in comunione di amore nelle
stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le intenzioni della
Madonna. Ognuno decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle
due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù,
la Madonna e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi
cerca Grazie le potrà ottenere con maggiore facilità, perché pregando insieme,
la preghiera diventa potente”.
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mercoledì 9 marzo 2016
Vangelo del giorno
Mercoledì della IV settimana di Quaresima
Santo(i) del giorno : S. Caterina da Bologna, vergine O.S.C. (1413-1463), S. Domenico Savio, allievo di don Bosco (1842-1857)
Letture del giorno |
Meditazione del giorno : Sant'Agostino
« Gesù grido a gran voce: Lazzaro, vieni fuori! » (Gv 11,43)
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 5,17-30.
In quel tempo, Gesù rispose ai Giudei: «Il Padre mio opera sempre e anch'io opero».
Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa.
Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole;
il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio,
perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso;
e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo.
Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno:
quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
|
Mercoledì della IV settimana di Quaresima
Meditazione del giornoSant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Discorsi sul vangelo di Giovanni, 49, 1-3; CCL 36, 419-421
« Gesù grido a gran voce: Lazzaro, vieni fuori! » (Gv 11,43)
Fra tutti i miracoli compiuti da nostro Signore Gesù Cristo,
quello della risurrezione di Lazzaro è forse il più strepitoso. Ma se
consideriamo chi è colui che lo ha compiuto, la nostra gioia dovrà
essere ancora più grande della meraviglia. Risuscitò un uomo colui che
fece l'uomo; egli infatti è l'Unigenito del Padre, per mezzo del quale,
come sapete, furono fatte tutte le cose (Gv 1,3). Ora, se per mezzo di
lui furono fatte le cose, fa meraviglia che per mezzo di lui sia
risuscitato uno, quando ogni giorno tanti nascono per mezzo di lui? ...
Tu hai udito che il Signore Gesù risuscitò un morto: ciò ti basti per convincerti che, se avesse voluto, avrebbe potuto risuscitare tutti i morti. Del resto si è riservato di far questo alla fine del mondo; poiché « verrà l'ora in cui tutti quelli che sono nei sepolcri, udranno la sua voce e ne usciranno »; così dice colui che, come avete sentito, con un grande miracolo risuscitò uno che era morto da quattro giorni. Egli risuscitò un morto in decomposizione; ma benché in tale stato, quel cadavere conservava ancora la forma delle membra. Nell'ultimo giorno, ad un cenno, ricostituirà il corpo dalle ceneri. Ma bisognava che intanto compisse alcune cose, che a noi servissero come segni della sua potenza per credere in lui, e prepararci a quella risurrezione che sarà per la vita, non per il giudizio. E' in questo senso che egli ha detto: « Verrà l'ora in cui tutti quelli che sono nei sepolcri, udranno la sua voce e ne usciranno, quelli che hanno agito bene per la risurrezione della vita, quelli che hanno agito male per la risurrezione del giudizio » (Gv 5, 28-29)...
Se però rivolgiamo la nostra attenzione ad opere di Cristo più meravigliose di questa ci rendiamo conto che ogni uomo che crede risorge; se poi riuscissimo a comprendere l'altro genere di morte molto più detestabile, (cioè quella spirituale), vedremmo come ognuno che pecca muore. Se non che tutti temono la morte del corpo, pochi quella dell'anima... Oh, se riuscissimo a spingere gli uomini, e noi stessi insieme con loro, ad amare la vita che dura in eterno almeno nella misura che gli uomini amano la vita che fugge!
Tu hai udito che il Signore Gesù risuscitò un morto: ciò ti basti per convincerti che, se avesse voluto, avrebbe potuto risuscitare tutti i morti. Del resto si è riservato di far questo alla fine del mondo; poiché « verrà l'ora in cui tutti quelli che sono nei sepolcri, udranno la sua voce e ne usciranno »; così dice colui che, come avete sentito, con un grande miracolo risuscitò uno che era morto da quattro giorni. Egli risuscitò un morto in decomposizione; ma benché in tale stato, quel cadavere conservava ancora la forma delle membra. Nell'ultimo giorno, ad un cenno, ricostituirà il corpo dalle ceneri. Ma bisognava che intanto compisse alcune cose, che a noi servissero come segni della sua potenza per credere in lui, e prepararci a quella risurrezione che sarà per la vita, non per il giudizio. E' in questo senso che egli ha detto: « Verrà l'ora in cui tutti quelli che sono nei sepolcri, udranno la sua voce e ne usciranno, quelli che hanno agito bene per la risurrezione della vita, quelli che hanno agito male per la risurrezione del giudizio » (Gv 5, 28-29)...
Se però rivolgiamo la nostra attenzione ad opere di Cristo più meravigliose di questa ci rendiamo conto che ogni uomo che crede risorge; se poi riuscissimo a comprendere l'altro genere di morte molto più detestabile, (cioè quella spirituale), vedremmo come ognuno che pecca muore. Se non che tutti temono la morte del corpo, pochi quella dell'anima... Oh, se riuscissimo a spingere gli uomini, e noi stessi insieme con loro, ad amare la vita che dura in eterno almeno nella misura che gli uomini amano la vita che fugge!
martedì 8 marzo 2016
Vangelo di oggi con commento .
Martedì della IV settimana di Quaresima
Santo(i) del giorno : S. Giovanni di Dio, fondatore “Fatebenefratelli” (1495-1550), B. Faustino Míguez, sacerdote S.P. e fondatore (1831-1925)
Letture del giorno |
Meditazione del giorno : Sant'Agostino
« Vuoi guarire ? »
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 5,1-16.
Era un giorno di festa per i Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici,
sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto.
Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato.
Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?».
Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me».
Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina».
E sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato.
Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: «E' sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio».
Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina».
Gli chiesero allora: «Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?».
Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio».
Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.
Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
« Vuoi guarire ? »
I miracoli di Cristo sono per noi figura di qualcosa che è in
relazione con la salvezza eterna...; quella piscina è un segno di quanto
il verbo del Signore ci ha dato. Dico in breve: quell'acqua era il
popolo Giudaico; i cinque portici, la Legge. Mosè scrisse infatti cinque
libri. Perciò, quell'acqua era chiusa all'interno da cinque portici,
così come quel popolo era chiuso entro i limiti della legge. L'agitarsi
dell'acqua è la Passione del Signore in mezzo al popolo. Chi vi scendeva
veniva sanato; soltanto uno, perché egli appunto è l'unità. Chiunque
siano, gli uomini che si turbano della passione del Signore, sono
superbi; non vogliono scendere, non sono risanati. “Ed io - dice -
giungerò a credere in un Dio incarnato, in un Dio nato da donna, in un
Dio flagellato, crocifisso, morto, ferito, sepolto? Lungi da me che io
creda questo di Dio: è indegno”.
Parli il cuore, taccia l'alterigia. Al superbo l'umiltà sembra indegna del Signore, perciò da chi è così, la salvezza si allontana. Non montare in superbia: scendi, se vuoi essere risanato. La pietà doveva inorridire se il Cristo incarnato si riteneva soggetto a mutamento. Ma ora la verità ti assicura che il tuo Dio sussiste immutabilmente; non temere, il suo essere non viene meno; e proprio per lui neppure tu cessi di esistere. Sempre uguale a se stesso, nasce da donna, ma nella carne... Fu arrestato, legato, flagellato, oltraggiato, infine crocifisso, ucciso, ma nella carne. Perché ti fa inorridire? Il Verbo del Signore dura sempre. Chi disprezza questa condizione di umiltà in Dio, non vuole per sé la guarigione dal tumore micidiale della superbia.
Di conseguenza, il Signore Gesù Cristo, per mezzo della sua carne, ha fatto bene sperare della nostra carne. Ha preso infatti su di sé ciò che su questa terra ci era comunemente noto, ciò che quaggiù si verifica estesamente e in continuità: nascere e morire. Sulla terra è frequente il nascere e il morire, mentre risorgere e vivere per l'eternità non aveva luogo quaggiù. Vi trovò povere ricompense terrene, vi portò quelle del cielo, straniere sulla terra.
Parli il cuore, taccia l'alterigia. Al superbo l'umiltà sembra indegna del Signore, perciò da chi è così, la salvezza si allontana. Non montare in superbia: scendi, se vuoi essere risanato. La pietà doveva inorridire se il Cristo incarnato si riteneva soggetto a mutamento. Ma ora la verità ti assicura che il tuo Dio sussiste immutabilmente; non temere, il suo essere non viene meno; e proprio per lui neppure tu cessi di esistere. Sempre uguale a se stesso, nasce da donna, ma nella carne... Fu arrestato, legato, flagellato, oltraggiato, infine crocifisso, ucciso, ma nella carne. Perché ti fa inorridire? Il Verbo del Signore dura sempre. Chi disprezza questa condizione di umiltà in Dio, non vuole per sé la guarigione dal tumore micidiale della superbia.
Di conseguenza, il Signore Gesù Cristo, per mezzo della sua carne, ha fatto bene sperare della nostra carne. Ha preso infatti su di sé ciò che su questa terra ci era comunemente noto, ciò che quaggiù si verifica estesamente e in continuità: nascere e morire. Sulla terra è frequente il nascere e il morire, mentre risorgere e vivere per l'eternità non aveva luogo quaggiù. Vi trovò povere ricompense terrene, vi portò quelle del cielo, straniere sulla terra.
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